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  1. Buongiorno a tutti! Sto valutando di prendere una lampadina per la mia Vespa Piaggio PX150 del 2011 freno Qualcuno mi sa dire se avrò problemi se monto questa lampadina: Bosch Lampadina Faro Pure Light, H4 12V 60/55W P43t Grazie.
  2. Cari vespisti Grazie di avermi accettato in questo gruppo. Mi chiamo Giacomo, vivo da 5 anni in Germania ed ho un PX 125 del 1981. Mio suocero ha acquistato una PX 125 anniversario unità d'Italia qui in Germania nel 2011. La tiene come una reliquia e da 10 anni ci avrà fatto sì e no 300 km. Ne' i figli, né tantomeno io siamo autorizzati a guidarla. Ha notato dei rivoli di olio tra il piattello nero della ruota ed il cambio. Si vede nella terza foto (spero). L'ha già portata dal meccanico per controllarla ma a parte chiedergli 60 euro (ha aggiunto serie di improperi), non ha trovato o risolto nulla. Mi ha chiesto, molto scoraggiato di cercare informazioni in rete. Mi affido alla vostra esperienza. Avete qualche idea o suggerimento ? Grazie Giacomo
  3. Ogni qual volta mi ritrovo a dover decidere di andare a riposare il giorno prima di un'uscita in Vespa, tendo a perder tempo indolentemente fino a orari impossibili, fingendo di preparare lo zaino, ricontrollando mentalmente il percorso da effettuare, visionando un'altra volta la situazione meteo. È già tutto in ordine dal giorno prima, ma mi trascino comunque per casa mentre il resto della famiglia dorme il sonno del giusto ormai da ore. Quando finalmente riesco a decidermi e mi butto a letto, è ormai l'alba. Mi addormento di botto, ma vengo svegliato quasi subito da un rombo assordante... un tuono! Mi trascino alla finestra, apro il balcone e do un'occhiata: cielo nero di nuvoloni carichi di pioggia, fulmini, lampi e saette... E ti pareva! Scendo in cucina per prepararmi per lo meno un litro di caffè e sento il cellulare squillare: prima un paio di sms, poi delle chiamate... Sono gli altri bulicci che mi avvertono della situazione meteorologica... come se non me ne fossi già accorto. Non rispondo a nessuno: in effetti non so neanche come mi chiamo, e sarebbe improduttivo, probabilmente pure controproducente, cercare di creare un dialogo sensato con qualcuno prima di essermi ingollato tutto il contenuto di una moka da tre. Ripenso a un detto di una vecchia cariatide del Forum: “Il Vespista non è solubile in acqua, ma se piove gli girano comunque alquanto le palle”. Va beh, chi se ne frega, penso fra me e me... Vado a recuperare la tuta invernale completa e mi fermo un attimo a riflettere se possa essere il caso di prendere anche l'imbottitura... ma si, va, che piegata con cura occupa comunque poco spazio nello zaino. Parto finalmente sotto la pioggia battente, come sempre in clamoroso ritardo... ormai è assodato che come organizzatore di questi improbabili Raid vespistici io debba arrivare all'appuntamento per lo meno mezz'ora dopo l'inderogabile orario personalmente fissato con mesi d'anticipo. Li trovo ovviamente già tutti in attesa, fuori del Bar da Stefano: vengo apostrofato in malo modo fin da subito. Son contento anch'io di vedere quelle brutte facce; dopo esserci vicendevolmente mandati a fare in culo per un paio di minuti, li accompagno a fare colazione... avevo fissato la partenza alle 10, e alle 10 e 20 avevamo appena cominciato a ordinare caffè e croissant. Fra le altre cose, si aspettavano notizie da un tipo con una GTR azzurra, presumibilmente perso a metà strada sotto un nubifragio. Alle 11 e 30, ormai arrivato anche Fabrizio, dopo esserci sbafati "Gondoete" e toast, caffè e succhi di frutta, dopo aver ascoltato i discorsi degli anziani avventori del locale mentre bestemmiavano di gusto commentando le giocate a scopa bevendo bianchi a profusione e dopo che Stefano ci sorprende tutti non facendoci pagare l'abbuffata, decidiamo per la partenza. A Sud il cielo è ormai azzurro, il sole illumina le foglie bagnate degli alberi facendoci strizzare gli occhi: una bella giornata estiva, insomma. A Nord però il cielo non esiste: le montagne non si vedono, coperte da un impenetrabile strato di nuvolaglia nera... siamo fottuti, irrimediabilmente. Quindi, partiti! Siamo in sei: io con la P200E, Fabrizio con la “sua” GTR, Mauro con il PX150 My scatalizzato soprannominato “Grippo ma non mi muovo”, Davide con un PX da performance che se ce l'avessi io mi sarei già schiantato da un pezzo, Giacomo con una GT originale degli anni '60 e infine, ma non per questo ultimo, Filippo con una ET3 Primavera da pista con gomme slick praticamente alle tele... l'ideale, per il tragitto che ci aspetta. Partiti, dicevamo, verso un'accozzaglia di nembi scuri poco promettenti, verso la valle del Piave in direzione Belluno. Appena usciti da Castelfranco troviamo la pioggia; fin da subito acqua, quindi, che ci accompagnerà per buona parte dei chilometri percorsi nelle sue diverse accezioni: liquida, solida e gassosa. La sinistra Piave risulta discretamente pallosa da percorrere in Vespa, ma la strada bagnata e una velocità prossima ai 90 chilometri all'ora mitigano la noia del trasferimento. Devo rallentare un po' perché la “Grippo ma non mi muovo” di Mauro non ce la fa; in ogni caso raggiungiamo in poco tempo la Valle del Mis. Ci troviamo a percorrere le simpatiche lunghe gallerie in curva senza illuminazione che caratterizzano la litoranea del lago praticamente alla cieca: prima pausa per un paio di foto, sempre sotto una pioggerellina insistente. Vista l'ora, propongo una pausa spritz al vicino Bar della Soffia ma nessuno, incredibilmente, la prende in considerazione: resto del tutto basito, ma mi adeguo e ripartiamo verso Gosaldo e il Passo Cereda. Continua a piovere, il manto stradale fa schifo, alle curve non sempre corrispondono delle contro curve... insomma, cominciamo a tirare qualche dritto. A mio avviso, se ci fossimo ingollati tre o quattro spritz come proposto, il tragitto avrebbe preso sicuramente una valenza meno pressante... tant'è. Un po' prima di raggiungere il Passo la pioggia smette di infastidirci: riusciamo a farci qualche scatto in tranquillità, e poi via, in discesa, con la prima trance di tornanti su pendenze di tutto rispetto. Un attimo di disattenzione, un ritardo nel scalare la marcia, e ci si ritrova per il lungo della curva, sperando non scappi anche l'avantreno... Arrivati a Fiera di Primiero, il primo rifornimento di carburante; poi, dopo pochi chilometri, mentre esce il sole fra le nuvole, troviamo una bettola e decidiamo di fermarci per pranzare. Erano già le 14 e 30, forse anche le 15: cerchiamo di convincere le proprietarie del locale a prepararci comunque qualcosa di buono, o almeno riscaldarci quanto rimasto in cucina. Ci spazzoliamo primo, secondo e contorno... delle ottime tagliatelle con i porcini, uno squisito gulash piccante che continuerò a ruttare per tutto il resto della giornata, formaggio fuso e vino bianco, ma solo un paio di bicchieri a testa, che in Trentino controllano l’alcolemia anche di giorno (sic!). Ci si riveste e ci si rimette in strada, verso S.Martino di Castrozza e Passo Rolle. Un po' piove, un po' no... un tempo infame per andare in Vespa, insomma: in ogni caso c'è una quasi assenza di traffico, e la cosa ci permette di raggiungere la meta in poco tempo. Quando mancano pochi tornanti al Rolle, fermi a un tornante ad aspettare come al solito Mauro, veniamo abbordati da un paio di brutti ceffi in Ducato: ci chiedono se siamo noi quelli che dovevano organizzare un Raid dei Passi in Vespa... Li guardiamo con sospetto, cercando adesivi della “Neuro” attaccati sul furgone. Rispondiamo comunque di no, non sappiamo di che cosa stanno parlando. Ancora qualche minuto e finalmente scolliniamo: scendiamo dalle Vespe e ci prepariamo per la foto di rito. Qualche adesivo incollato saltando il più in alto possibile sul cartello e poi di nuovo via, verso il Valles, un bel po' in ritardo sulla tabella di marcia. Giù di corsa fino al bivio, un tornante dietro l'altro e poi di nuovo in salita. Non piove più, ma la giornata si presenta comunque orribile: il cielo è coperto e fa freddo. Oltretutto la strada ha una asfaltatura che fa pietà; aggiungendo pure il fatto che è asciutta sui rettilinei e irrimediabilmente bagnata in curva, ci si può rendere conto del comune stato emotivo. Raggiungiamo il nuovo Passo e parcheggiamo le Vespe. Prima di entrare nel rifugio del Barba cerchiamo di immortalarci insieme al solito cartello: ma è mal posizionato, in pendenza, e sull'erba bagnata del ciglio strada più d'uno scivola cadendo a terra... Siamo un po' stanchi, in effetti, e ci vuole un diversivo. Entriamo al caldo nel locale, ci spogliamo finalmente di tuta e casco e ordiniamo un giro di grappe aromatizzate. Fabrizio attacca quasi subito bottone con la figlia del gestore, adducendo scuse improbabili... ma che cos'è quest'oggetto, ma come funziona, ma che carino, ma fammelo provare, ah che bello, non mi era mai successo così prima d'ora, che esperienza entusiasmante... Un asilo infantile, insomma. Ci stiamo rilassando, ma mancano ancora diversi chilometri all'Ostello... è ora di rimetterci in marcia. Quindi via di nuovo, di corsa, in modo da anticipare la partenza di un gruppo di centauri in Ducati che ci rallenterebbero di sicuro sui tornanti; siamo comunque giù in un batter d'occhio, e prima di raggiungere Falcade, Fabrizio ci suggerisce un'altra digressione alcolica. “Chi ha mai assaggiato la grappa al latte?” Una scusa vale l'altra, ovviamente... poteva essere qualsiasi altra specialità: dopo la sosta al bar d'un campeggio d'alta montagna caratterizzato da roulotte con pre-ingresso in legno ci si avvia finalmente verso Agordo. Arrivati in paese forzo anch'io una sosta a un supermercato, scendendo a comperare qualche bottiglia di Poretti doppio malto, la famosa fottuta birra ai cinque cereali. E finalmente s'arriva alla meta della giornata: l'Ostello della Gioventù della Valle Imperina. Parcheggiamo le Vespe a ridosso della costruzione principale dopo averle spostate a motore spento attraversando il ponte coperto sul Cordevole, dentro l'area protetta del Parco Nazionale dei Monti del Sole. Stappiamo le birre, calde, come quel viziato di Fabrizio non manca di far notare a tutti, e le ingolliamo comunque in pochi sorsi... Subito dopo entro e contatto il supervisore della struttura. È visibilmente soddisfatto del nostro arrivo, ormai aveva perso quasi ogni speranza di vederci, e mi aggiorna immediatamente: camerata in ordine, tre letti a castello già dotati di cuscino, federa, lenzuola e coperte, docce pulite e acqua in temperatura, cena servita per le 20, of course... Un lusso. Persino troppo, mi viene rinfacciato, per essere un Raid organizzato da me... ormai tutti si erano abituati a sciatterie varie, e questo salto di qualità un po' spiazza la combriccola. Sono ormai le 19, ma ce la prendiamo comunque con calma, essendo gli unici avventori di tutta la struttura. Per forza: con un fine settimana del genere, la gente normale se ne sta tranquillamente a casa... figurati se qualcuno sano di mente pensa di affrontare un viaggio del genere, in Vespa, poi! Fra lazzi e frecciatine, battute e cazzate varie, per le 20 siamo puliti, vestiti di tutto punto e irrimediabilmente affamati... finalmente si mangia. Un abbondante primo piatto di tortellini, per secondo un pastin con contorno di verdure alla griglia, il tutto innaffiato da un corposo vino bianco. Della bottiglia di grappa consegnata come digestivo rimane poca cosa. Alla fine del pasto siamo pieni come non mai, tanto da chiedere di poter mangiare il dolce finale la mattina a colazione... Ci alziamo dal tavolo; qualcuno prende la via della sala comune per guardare una corsa motociclistica alla televisione, i più si dirigono in camera. Fuori, intanto, continua a piovere a catinelle... Solo quando giunge il momento di salire al “secondo piano” del letto a castello, mi rendo conto che è letteralmente una vita che non dormo su di una simile struttura: dai tempi della naja, se vogliamo essere precisi. Per la miseria: me lo sento... questa notte, con tutto quello che ho bevuto, se mi scappa di andare in bagno, di sicuro mi fiondo per terra e mi rompo l'osso del collo. Ma sono fortunato: sopra un armadio ci sono delle protezioni anti-caduta per bambini... le posiziono a destra e a manca del letto, che non si sa mai, e mi abbiocco di colpo. Qualcuno riferisce che a notte fonda abbia comunque cacciato un paio di craniate sulle protezioni, maledicendo improbabili entità superiori ad alta voce! Io, a esser sincero, non ricordo di aver fatto nulla di ciò... non ricordo neanche cosa stessi facendo nel bagno delle donne la mattina dopo, in effetti! Il risveglio, come da copione, è in clamoroso ritardo. Ci era stato raccomandato di scendere per la colazione non più tardi delle 9, e alle 8 e 50 ci trovavamo ancora tutti sotto le coperte... Giù dalle brande alla velocità della luce, ci fiondiamo in sala da pranzo: tè, caffè, latte, croissant, fette di torta, panini, burro, miele, cioccolato e marmellata, più il crostino lasciato dalla sera precedente... Solo dopo esserci abbondantemente riempiti di cibo diamo un'occhiata al panorama esterno... Fuori la giornata è veramente terribile: cielo plumbeo, nuvole basse, pioggia senza soluzione di continuità, 10°C... Piove, e di brutto, anche: nuovamente fottuti. E pensare che il meteo, controllato il giorno prima della partenza, prometteva un netto sicuro miglioramento per la giornata di domenica. Torniamo in camerata, mettiamo in ordine e cominciamo a vestirci: alle 10 siamo pronti, salutiamo il personale dell'Ostello e ci avviamo alle Vespe. Si riparte, quindi: verso Agordo, poi Alleghe. Prima di raggiungere il centro di Caprile noto un cartello stradale con indicata la temperatura: 8°C. Facendo i debito conti, partendo dal presupposto che l'altitudine in quel punto fosse circa 1.000 metri, sui 2.000 e passa del Falzarego, e ancor peggio sui 2.200 del Giau, la temperatura quasi sicuramente sarebbe stata prossima allo zero. Mi fermo a lato strada e lo faccio notare alla compagine di sbalestrati: ce la sentiamo di affrontare una probabile nevicata in alta quota? Vengo malamente apostrofato per essermi fermato e aver perso tempo facendo domande idiote: e allora via, verso la salita al primo Passo della giornata. Mi faccio prendere dalla foga del momento, riuscendo persino a tirare un dritto in salita, in un tornante a destra. Mi consola il fatto che con me escono di strada anche altri due... tanto per far capire quanto si stava tirando. Quando raggiungiamo le gallerie ci fermiamo un attimo: sta nevicando... poco, ma quella che vien giù è comunque neve. Davide è completamente ghiacciato: la tuta non tiene, si è inzuppata, e la temperatura lo sta irrigidendo per bene. Ormai manca poco al Passo, e percorriamo gli ultimi tornanti a manetta: solita foto di rito e poi ci incamminiamo a salutare Zio Mario. In estate ed in inverno la funivia Falzarego – Lagazuoi porta i turisti su una delle più belle terrazze panoramiche delle Dolomiti, il Rifugio Lagazuoi, che con i suoi 2.742 metri è uno dei più alti delle Dolomiti. Ma non si vede quasi nulla del bel panorama: nuvole ovunque, e la neve che confonde i contorni. Ci sono pure dei problemi con i cavi di tenuta della cabinovia, e dobbiamo aspettare quasi mezz'ora il ritorno di Zio Mario: quando scende dalla cabina ci salutiamo calorosamente e ci mettiamo in posa per una serie di scatti. Nel frattempo continua a nevicare. Veniamo informati del fatto che in quota ci sono già 15 centimetri di neve fresca, e allora via, di corsa, che a tutti non pare il caso di rischiare di rimanere bloccati... tanto meno a Davide, che sta letteralmente battendo i denti. La discesa verso Cortina non crea particolari problemi, a parte le solite sbandate in curva; in un tornante a sinistra mi parte anche l'avantreno, e me la faccio quasi sulle mutande. Fermata di rito per qualche fotografia alla Conca Ampezzana, pisciata liberatoria da una balaustra panoramica e poi di nuovo in salita, verso il Giau. Prima di ripartire mi faccio prestare una tanica di benzina per un rabbocco al volo: l'avevo consigliata a tutti, la tanica di riserva, e ovviamente sono stato l'unico a non portarla. Abbiamo perso Fabrizio per strada, ma lo ritroviamo al Rifugio: sembra abbia appena smesso di nevicare, per fortuna, ma un vento freddo abbassa di brutto la temperatura. Un paio di foto e ci fiondiamo subito dentro il locale: ordiniamo bombardino per tutti, ottima bevanda a base di panna, Vov caldo e brandy. O rum. O whisky... comunque alcolica, in ogni caso bollente! Ci riprendiamo un po', ci scaldiamo e cerchiamo di fare il punto della situazione: come sempre è tardi, tardissimo, e dobbiamo ancora percorrere un bel po' di strada prima di raggiungere la prossimo meta, l'Insonnia. La cosa divertente è che ci aspettano come minimo una trentina di tornanti solo per scendere verso la Val di Zoldo... decidiamo comunque di giocare la sorte e di rischiare di arrivare in clamoroso ritardo dai famosi fratelli ex giocatori di hockey, con tutte le conseguenze del caso. L'ora successiva è solo concentrazione e qualche immancabile dritto: facciamo un attimo di sosta solo al Passo Staulanza, che fra le altre cose mi ero completamente dimenticato di inserire nel novero di quelli da percorrere. Arriviamo al ristorante dopo le 16: veniamo male apostrofati dai gestori del locale, che poi ci fanno comunque accomodare a un tavolo. Un tagliere di affettati e formaggi misti, un altro di polenta gialla, fiaschi di vino rosso, una scodella di “musetto” con il cren, pane, verdure sottaceto... chi vuole dell'acqua se la va a prendere in cortile, alla fontana, come da copione. Mangiamo tranquillamente, chiacchierando... Siamo comprensibilmente stanchi, ma ci manca solo il Duran, e Fabrizio freme all'idea di percorrerlo sull'asciutto. Ripartiamo pieni come uova, spendendo persino 15 euro a testa... cose dell'altro mondo! Tiro le marce al massimo, fin da subito: la salita verso il passo è in accentuata pendenza, tutta una curva, ma l'ho già percorsa parecchie volte e ormai me la ricordo discretamente. Sono in terza a manetta, non riuscendo a superare i 60 chilometri all'ora: mi impegno a pennellare le curve senza rallentare. Sono concentratissimo. A un certo punto sento il rumore di un'altra Vespa che si avvicina: alla prima curva a sinistra Fabrizio mi supera con facilità, sverniciandomi di brutto. Non faccio in tempo a mandarlo a quel paese a voce alta, che vengo passato anche da Davide... ma allora ditelo, no? Tutta questa fatica per non perdere velocità, e questi mi passano in accelerazione quando meglio credono. Quando arrivo al Passo li vedo confabulare fra di loro toccando lo specchietto retrovisore della GTR: troppa foga, una piega eccessiva, e Fabrizio ha divelto con la spalla un paletto catarifrangente... per fortuna sono in plastica! Ultima foto di gruppo al cartello e poi via di nuovo, in discesa. È l'ultimo tratto, è divertente da percorrere, l'asfalto è finalmente asciutto, corriamo come invasati... tutte le curve in piega, rettilinei a manetta, raggiungo e supero varie volte i 100 chilometri all'ora. Decido di sfruttare l'ultimo rettilineo per superare un paio di “concorrenti”: mi butto giù a pesce sfruttando al massimo la discesa. Dietro di me c'è Filippo con la ET3... non mi molla un istante. Arrivo in vista della secca curva a destra e comincio a frenare di brutto scalando tutte le marce, bloccando la ruota un paio di volte, facendo fischiare lo pneumatico sull'asfalto. Sono alla giusta velocità per impostare la curva, e mentre comincio a piegare sento dietro di me il rumore di una frenata al limite. Con la coda dell'occhio vedo Filippo con la Vespa in scampanata che caccia un dritto da urlo, uscendo di strada, verso un prato. Inchiodo e torno subito indietro, in tempo per vedere l'imolese percorrere lentamente un sentiero sterrato che lo riporta in strada. Sorridendo dice che gli è andata bene: non ha incrociato nessuna macchina prima di uscire di strada e non c'erano fossati, alberi o trattori in traiettoria nel fuoristrada. Chissà mai cosa sarebbe potuto succedere se avessimo avuto la “fortuna” di percorrere tutto il Raid sull'asciutto? A mio avviso ci saremmo decimati già alla prima salita seria... Arrivati nuovamente ad Agordo ci fermiamo per un altro rifornimento. Poi il velocissimo trasferimento verso Sedico, percorrendo tutta la stretta Valle del Cordevole nuovamente a manetta, sul filo dei 100 all'ora, un sorpasso dietro l'altro. In un batter d'occhio siamo finalmente a Pedavena, davanti un paio di litri di Centenario e alle immancabili patatine fritte, come da copione. C'è una festa di musica celtica, o qualcosa del genere, in birreria... in ogni caso ci sono belle signorine che ballano. Si beve, si spazzolano le patate, si beve, si scherza, si ride, si beve ancora... Nel momento di rilassamento ci rendiamo conto che ce l'abbiamo fatta: nelle peggiori condizioni meteorologiche, quasi sempre sotto acqua battente, a temperature prossime allo zero, in mezzo a una nevicata, sotto raffiche di vento gelido, con bassa visibilità... Mancano ancora una cinquantina di chilometri per tornare a Castelfranco, ma ormai i giochi sono finiti. Fabrizio, asociale come al solito, ci saluta appena rientrati a Feltre: tornerà direttamente verso Vittorio Veneto per un'altra strada. Noi si deve percorrere la nuova tangenziale: Davide mi presta la sua Vespa per un tratto di strada. A quel punto diventa il gioco degli scambi: tutti provano le vespe di tutti. Personalmente mi diverto come un bambino a percorrere le curve della SR 348 a 120 all'ora: fantastica tenuta di strada, freni che frenano, motore scattante e con un allungo incredibile... mi vien voglia di buttare la 200! Arriviamo a Castelfranco quasi alle 21: aiutiamo Filippo a caricare la Vespa sul pickup, un'ultima foto di rito e ci salutiamo. Che dire, quindi, di questo Raid? Di sicuro mi son divertito... e molto, anche! Bella compagnia, bel giro, bellissimi posti: 430 chilometri quasi tutti di curve e tornanti, ben 7 Passi Dolomitici, dei quali 4 sopra i 2.000 metri, mangiato ottimamente, bevuto anche meglio. Unica nota dolente: non sono riuscito a percorrere più di 17 chilometri con un litro di benzina... e per fortuna le strade erano bagnate e bisognava andare piano! 😉
  4. Ciao a tutti ,ho un problema con la mia vespa 125 lx 2011 ,dopo il lavaggio non parte più il trasponder non da errore di codifica anche con la chiave inserita.Premetto che durante il lavaggio sono stato attento a non mandare acqua sul trasponder ,comunque ho smontato le coperture ed è tutto asciutto sia centralina che anello antenna trasponder!!!! dopoi alcuni giorni riparte cone nella fosse!!!!!!!!!!!!!!qualcuno ha consigli? grazie anticipatamente.
  5. Buongiorno, ho un problema con la mia vespa 50 a special . Ha solo 750 km , la batteria è nuova. Al momento dell’accensione ha sempre funzionato, ma oggi con l’accensione elettronica non dava segni di vita il quadro, si accende solo con la pedalina. Quando viene messa in moto non funziona il clacson non si accende la luce dello stop se freno e non indica il livello di benzina neanche col motore acceso. Cosa può essere? Vi ringrazio, una buona giornata .
  6. Salve, sono nuovo del forum, volevo porvi una domanda ,che magari per voi puo essere banale, alla quale non ho trovato risposta da nessuna parte. Mi chiedevo quali erano gli ingranaggi giusti da comprare per allungare il passo del mio px a cui a breve installerò un gruppo termico 177. Nel web ho trovato diverse soluzioni, come ad esempio il kit pinasco four drive. Il mio problema nasce dal fatto che ,da come leggo sulle specifiche, questo kit è adatto a px di prima generazione e non per i modelli piu recenti come quello che possiedo (2011) . Perciò vi chiedo se esistono dei kit compatibili con il modello piu recente o degli ingranaggi specifici da acquistare . Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
  7. Ciao ho un px 150 my 2011, un saluto a tutti
  8. non so se avete presente i bloccaruota che andavano tanti anni fa, era in pratica questo qua. ne avrei trovato uno nuovo ma per la COSA. sapete se si puo' adattare alla px?? casomai modificando qualcosa al bloccfaruota?
  9. Ciao, so che è un male comune e so anche che è l'unica strada per arrivare e reiscrivere la nostra Vespa, però ad un anno dall'avere preso una ET3, mesi di restauro e soldi spesi è lì ferma inerme in garage.. piccolo riassunto: - giugno 2010, presa vespa radiata con tutti i doc ok - dicembre 2010 fine restauro - gennaio 2011, iscrizione FMI, preparazione documenti e foto - febbraio 2011 consegna pratica FMI - metà febbraio, informativa sul cambio della procedura A, chiedo se devo modificare la mia pratica già consegnata e mi dicono di no, poi ad aprile l'esaminatore mi dice che la pratica è da modificare.. - inizio aprile 2011, dopo avere rifatto e rimandato due foto, mi dicono "pratica OK" in nessuna di questi fasi però, la consultazione online dava risultati e diverse volte ho chiesto perchè, prima è venuto fuori che avevano trascritto male il mio cognome, ma anche così nulla, poi viene fuori che il numero di telaio da inserire non è solo il numero di telaio ma preceduto dal modello "VMB1Txxxxxxxx" insomma da giugno 2010 sono ad agosto.. e nulla.. la cosa che non capisco è perchè, visto che l'esaminatore ha fatto benissimo il suo lavoro ed è stato così disponibile, perchè serve "perdere" tampo da parte di FMI per la semplice stampa del certificato.. alla mia ultima mail di.. delusione la risposta dell'esaminatore è stata: Considerando che la sua pratica eÔÇÖ stata spedita a Roma a fine Aprile, in quanto lei ha completato la pratica il 15/04/2011, e considerando le ferie di Agosto, non credo che 3 mese e qualche giorno eÔÇÖ un tempo lunghissimo per iscrivere una moto (VISTO CHE UN RESTAURO DURA MOLTO DI PIUÔÇÖ, MA CAPISCO ANCHE LA VOGLIA DI USARLA), ANCHE PERCH├ë GLI ASSICURO CHE GLI UFFICI DI ROMA LAVORANO TANTISSIMO , INDIPRNDENTAMENTE DAI 50,00 EURO CHE LEI HA PAGATO IN ANTICIPO. LA SUA PRATICA SAREBBE STATA TRATTATA NELLO STESSO MODO E TEMPO ANCHE SE PAGAVA DOPO.- COMUNQUE LEI DEVE CAPIRE CHE LA SEDE CENTRALE NON HA SONO UNA PRATICA O QUALCHE CENTINAIA, MA SONO MIGLIAIA E VANNO IN ORDINE DI ARRIVO. A CONCLUSIONE COME SEMPRE LA SUA FIDUCIA (IN QUESTA SUA EMAIL QUASI SFIDUCIA) POSTA ALLA FEDERAZIONE EÔÇÖ GIUSTA, PERCHEÔÇÖ LA FMI NASCE PER AIUTARE E GLI APPASSIONATI DI MOTO CHE GRAZIE ALLA LORO FIDUCIA OGGI EÔÇÖ UNA FEDERAZIONE DI GRANDISSIMI NUMERI ED IMPORTANZA .- LA SUA VESPA EÔÇÖ STATA ISCRITTA AL REGISTRO STORICO FMI AL NUMERO xxxxxx, IL TELAIO CHE DEVE INSERIRE PER LA RICERCA ON LINE EÔÇÖ VMB1T xxxxxxxxx COME STAMPIGLIATO SULLA SUA VESPA, A BREVE RICEVERAÔÇÖ A CASA LA DOCUMENTAZIONE
  10. Il sito dove pubblico tutta la mia collezione di oggettistica Vespa! Inserita per ora parte della collezione nei prossimi giorni altri aggiornamenti! VespaCollection - Home
  11. in altra discussione si parla di acquaragia.. dato che i motori ad Alcol esistono incollo qui link e primo post di una discussione che ho trovato in altro forum, che potrebbe interessare a qualcuno che ha voglia e disponibilità a test pratici. ricordate che prima di mettere l'alcol nel serbatorio va decolorato, mettendo l'acol innun recipiente assieme a un foglio di alluminio. se si ottiene un risultato concreto, ne avremnmo a giovamento tutti sia economico che salutare ecco la discussione originale: 1) Ho provato una soluzione benzina/alcool90 in proporzione 90/10 e sia a +5C°che a +60C°la soluzione come in precedenza riscontrato NON SI MISCELA MA RIMANE SEPARATA; dopo ripetuti "sbattimenti" credo che una parte evapori ed una minimale si misceli ma davvero poca cosa a queste percentuali! 2) Se alla soluzione di cui sopra aggiungo il 5% circa di alcool95 essa SI MISCELA PERFETTAMENTE senza tracce di parti in sospensione separata visibili; il colore con cui appare è un verdino molto chiaro perfettamente trasparente con riflessi rosacei. Ne deduco che in base a queste prove si potrebbe tentare una soluzione di questo genere: X MOTORI A 4 TEMPI: 85% Benzina Verde 95ottani 10% Alcool Etilico Denaturato 90┬░ 5% Alcool Etilico Denaturato 95┬░ Secondo me in queste proporzioni ci sono buone probabilità che tutto vada bene senza particolari modifiche e con un dispendio economico accettabile! X MOTORI A 2 TEMPI: In questo caso le cose si complicano.... Ho fatto un pò di prove, tanto che c'ero, anche con la prospettiva di utilizzare una miscela benzina/alcool anche per la mia Yamaha 2 tempi; così in provette separate ho miscelato benzina ed olio sintetico Castrol TTS al 5% e nell'altra provetta la soluzione benzina/alcool95 90/10 sempre con olio al 5%. Nel caso, che poi è la norma, della benzina da sola l'olio si miscela perfettamente e la soluzione risulta perfettamente limpida e senza parti in sospensione; nel caso (il migliore ottenibile con i miei attuali mezzi) di benzina/alcool l'olio non si miscela ma rimane in sospensione non molto stabile e tende a separarsi, ma cosa più pericolosa, A SEPARARE ANCHE NUOVAMENTE BENZINA ED ALCOOL TRA LORO ponendosi come una specie di barriera a metà della soluzione. Se poi riproduco lo stesso esperimento sostituendo l'alcool95 con quello a 90°è vera tragedia immediatamente i tre composti si separano tipo "bandiera": verde sopra, giallino in mezzo (l'olio) e rosso sotto!! Se voglio utilizzare l'etanolo in proporzioni nella benzina con un motore a 2 tempi mi sa che dovrò escogitare qualcosa di altro! A meno che tu Gatt hai qualche idea (oltre all'olio di ricino), perchè il tipo di motore di questa moto è abbastanza 'spinto' e delicato e quindi utilizzando oli non minerali o sintetici temo che a certe temperature le caratteristiche di altri di tipo organico tendano a scemare mettendo a repentaglio i miei pistoni e cilindri.. Per questo motivo ho sempre usato olii sintetici di qualità che hanno un costo elevato, ma caratteristiche di tutto rispetto. Non so come funziona la miscelazione separata in un due tempi, magari puoi spiegarmela tu che sei un guru dei motori, non so cosa possa accadere nel carburatore nei vari casi, in ogni modo visto la mia scarsa esperienza temo di fare casini! P.S: Mi spiace deluderti ma i piccoli puntini rossi di colorante di cui parlavo nel mio precedente post, si erano formati sull'alluminio già a temperatura ambiente <_< Alcool e lubrificante (olio)
  12. 50cc: Roma-Gibilterra Saluti a tutti. Sabato inizio un giretto (2-3 settimane) in Italia e successivamente vado giù a Gibilterrà. Purtroppo i soldi sono pochini e ogni tanto mi sarebbe di grandissimo aiuto poter contare sul supporto logistico (una branda, un tetto sulla testa o semplicemente un posto in giardino dove montare la tenda) di qualche fratello vespista. Vi ringrazio anticipatamente. A pesto. Vic 50cc
  13. Con il Ritorno del Palatenda in P.za Colbert a Barolo ecco presentarsi l'edizione 2012 della GALAVERNA. Come gli scorsi anni chi ha già partecipato alla suddetta Manifestazione gogliardica sà che è un'appuntamento a cui non si può venire meno e sperando appunto come gli anni passati in una massiccia partecipazione di Afecionados di VOL.
  14. L'edizione 2012 del Gran Circuito del Sestriere sarà in notturna.
  15. Ciao a tutti, mio padre ha ben pensato di regalarmi un bauletto givi da 30 litri per la mia vespa px 2011. Premetto che purtroppo non lo posso cambiare. Il mio problema è il seguente: ho montato il bauletto sul portapacchi ufficiale vespa. 1) il bauletto non è attaccato al dorso del portapacchi altrimenti non si apre proprio. 2) il bauletto anche messo a distanza non si apre tutto (riesco a malapena ad infilare il casco forzando sulle cerniere in plastica del bauletto) a causa del dorso del portapacchi molto alto e non posso distanziare di più il bauletto altrimenti sporge troppo. Stavo pensando di comprare il portabauletto in foto e sostituire quello che ho. Qualcuno ne è già in possesso e ci ha montato con successo un bauletto? Guardandolo in foto mi sorgono 2 dubbi: 1) mi sembra un pò piccolo per la staffa del bauletto 2) come caspita apro la sella? dalla foto mi immagino che il bauletto sarebbe praticamente attaccato alla sella, ogni volta che faccio benzina e rabbocco l'olio dovrei staccare il bauletto?! Si accettano anche altre soluzioni. Grazie boys. Mike
  16. ciao a tutti volevo segnalare questa minicrociera di 2 giorni in Corsica.di seguito vi allego il link. un mio amico motociclista ci va da parecchi anni, dice che è molto divertente, nel 2011 erano in 400!! normalmente la fanno tra aprile si parte da Savona il venerdì con la Corsica Ferries, cena, pernottamento in cabina. si arriva a Bastia Sabato mattina, libera uscita per tutta la giornata, la sera si risale in nave, cena di gala, giochi vari etc. la domenica mattina libera uscita fino alle 13,00 circa poi la nave riparte per Savona. Carina l'idea! http://www.dueruoteinliberta.it/index.php?option=com_seminar&Itemid=83
  17. sembrerebbe che dal 2016, vero non dietro l'angolo, l'abs sarà obbligatorio su tutti i veicoli di nuova immatricolazione sopra i 51 cc Dal 2016 tutte le moto e gli scooter con motori Euro4 e ABS di serie - News - Moto.it porca paletta la vedo male per il px, anche se per la cosa avevano fatto un abs meccanico
  18. vins83

    auguri a NOI!

    Tanti auguri a NOI ragazzi, che il 2012 possa essere un anno quanto meno di amicizia, tanto soldi e salute quelli nessuno te li regala eheheheh l'amicizia e il piacere di stare insieme invece, quelli si possono coltivare!! Tanti auguri a tutti!
  19. è├¡ò├Ñ├░├Ñ├▒├¡├╗è ├¡├¥à├¡├▒. ├è├«├ú├ñà ├┐ ├¡à├½è├óà├¥ ├ó├«├ñ├│ ├ó ├Ààè├¡è├¬ è ├▒òà├ó├½├¥ ├¬è├»├┐òèò├▒├┐, ├«├¡ ├¡à├Àè├¡à├Ñò ├▒├ó├┐òèò├▒├┐ ├¡├Ñ ├Ñ├▒ò├Ñ├▒ò├ó├Ñ├¡├¡├╗ì ├«├í├░à├º├«ì. ├è├«├ú├ñà ├ó├▒┬©├ª├Ñ ├ó├«├ñà ├¡à├Àè├¡à├Ñò ├¬è├»├Ñò├╝, ├Ààè├¡è├¬ ├»├Ñ├░├Ñ├▒òà├Ñò ├▒├ó├Ñòèò├▒├┐ è ├¡à├Àè├¡à├Ñò ├»├«├ñ├»├░├╗├úè├óàò├╝! ├Ä├ñè├¡ ├░à├º ├«├¡ ├│├»├░├╗├úà├½ ├ñà├ª├Ñ ├ó ├óà├¡├¡├│. ├Å├«├ñ├▒├¬à├ªèò├Ñ ├¬à├¬ì├¡├Ñ ├Ñ├ú├« ├»├«├Àè├¡èò├╝.? ├Äò├ó├Ñ├Àà├¥ò: ├ç├ñ├░à├ó├▒ò├ó├│èò├Ñ. ├éà├©à ├»├░├«├í├½├Ñìà ├ó├▒ò├░├Ñ├Àà├Ñò├▒├┐ ├«├À├Ñ├¡├╝ ├Àà├▒ò├«. ├ê, ├¬ ├▒├«├ªà├½├Ñ├¡è├¥, ├ó├░├┐├ñ├½è ├óàì ├À├Ñìò├«ì├«├ª├¡├« ├»├«ì├«├À├╝. ├à├ñè├¡├▒ò├ó├Ñ├¡├¡├«├Ñ, ├Àò├«ì├╗ì├«├ª├Ñì - ├¢ò├« ├ºà├┐├óèò├╝ ├¡à ├óà├▒ ├ó ├»├«├½è├¬├½è├¡è├¬├│. ├Æà├¬ ├Àò├« ├░├Ñ├©àèò├Ñ ├Àò├« ├óàì ├ñ├«├░├«├ª├Ñ. ├ê ├▒ ├ì├«├ó├╗ì ├â├«├ñ├«ì ├éà├▒!
  20. dopo un pessimo periodo che mi ha tenuto lontano dal web ma non dalle mie passioni, mi accingo a chiudere questo "maledetto" 2011 in bellezza. Ci sara' un festone nel bresciano, marchiato FANATICS! info coming !
  21. Il 17 e 18 di dicembre va in scena la decima edizione dell'appuntamento mediatico più cool (CUL) dell'anno vespistico Il VESPAPANETTONE il programma è il seguente: Sabato 17 ore 20.30 cena + droga party con orgia (quasi sempre dopo la cena si è sempre troppo stanchi per il droga party e per l'orgia) Domenica 18 maxiraduno in piazza del DUOMO (quest'anno ci si troverà un po' prima in piazza castello per poi dirigerci tutti insieme verso la piazza del chiesone) Bene....la formula vincente per resistere al freddo della domenica è quella di portare quanti più beveroni siate in grado di trasportare (fatta eccezione per il Lando...nel suo caso sarà necessario mettere un limite alla quantità e al grado alcolico...tipo...massimo 5 litri e massimo 90gradi alcolici) Quest'anno direi di provare anche col punch e i thermos di caffè corretto caldi..... Sono ben accetti scaldamani scaldamuscoli scaldapiedi scendiletto sottane e scaldavivande basta che si riesca un minimo a scaldare l'ambiente.... Allora vi aspetto Pregherei coloro i quali abbiano intenzione di venire a cena di scrivere il loro nome col sangue in risposta a questo post o di inviarmi un SMS al 349 4664653 Con scritto roba semplice tipo "si ci sono" "si ci siamo...in 3 col riporto di 2 costruiti sul cateto fratto l'ipotenusa" Ok? Ok Allora bella... A presto disperati... Roger
  22. http://www.raidvespefaraoni.it/diario.htm proprio in questi giorni un team composto da 2 Vespa PX è impegnato in Egitto nel Pharaons International Cross Country Rally dire invidia pura è dire poco! Grandissimi per l'idea e per come sono riusciti a realizzarla per partecipare! L205
  23. ciao ragazzi io sono tornato adesso volevo ringraziare roger e tutti i milanesi per l'ottimo vespa panettone ciao al prossimo anno.
  24. ... e giocano a scarica barile... Morì in scooter a causa del ghiaccio Assolti i cantonieri della Provincia | Il Tirreno Ciao France. Ci manchi!
  25. RocketGarage Cafe Racer: Wasp Killer quante elaborazioni monta la vespa nera??? (1°foto)
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