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  1. mpfreerider

    Ritrovo dei Viaggiatori

    Ritrovo dei Viaggiatori. Ciao amici, il 27 Novembre ci riuniamo per fare una cena in un bellissimo borgo di montagna, tra appassionati di Vespe, Moto e viaggi. Atmosfera suggestiva, amicizia e racconti di viaggio. E' possibile pernottare in baita o in tenda per i più temerari! Allego la locandina che abbiamo creato. Vi aspettiamo! Matteo,
  2. Ok, apro io questo post anche se di raid ne ho fatto mezzo. Niente, dopo 3 anni di assenza causa infatuamento per ruote con qualche pollice in più e relegamento della Vespa al ruolo di mezzo da tragitto casa-lavoro-spesa, capita che mi passate sotto la porta di casa e vi fermiate a dormire in una malga sopra il mio paese. Quasi foste passati a richiamarmi. Su insistenza di alcuni brutti elementi, decido di ridar fiducia alla Vespa e riprovarci, tanto sono nei dintorni di casa se qualcosa andasse male. Così stamattina mi son ripresentato dopo 3 anni, in punta di piedi, con una punta di imbarazzo, passato in pochissimi istanti quando ho ritrovato le vecchie facce conosciute nei precedenti raid. Pochi minuti e il peso di tutto quel tempo lontano era svanito. Si parte, l'intenzione era di farla turistica, ma la manopola del gas è spesso stata a fondocorsa, come ai vecchi tempi... Giro della domenica molto bello e molto scorrevole, nonostante siano i miei posti siamo passati da strade e paesini che non avevo mai visitato. Bella compagnia come sempre, mi ha fatto veramente piacere rivedervi dopo tanto tempo e aver passato una giornata in vostra compagnia. Come in ogni raid che si rispetti non è mancata sulla via del rientro una buona dose di acqua, ma tanto si andava verso casa e quindi me la son presa volentieri. Alla prossima Andrea
  3. Ogni qual volta mi ritrovo a dover decidere di andare a riposare il giorno prima di un'uscita in Vespa, tendo a perder tempo indolentemente fino a orari impossibili, fingendo di preparare lo zaino, ricontrollando mentalmente il percorso da effettuare, visionando un'altra volta la situazione meteo. È già tutto in ordine dal giorno prima, ma mi trascino comunque per casa mentre il resto della famiglia dorme il sonno del giusto ormai da ore. Quando finalmente riesco a decidermi e mi butto a letto, è ormai l'alba. Mi addormento di botto, ma vengo svegliato quasi subito da un rombo assordante... un tuono! Mi trascino alla finestra, apro il balcone e do un'occhiata: cielo nero di nuvoloni carichi di pioggia, fulmini, lampi e saette... E ti pareva! Scendo in cucina per prepararmi per lo meno un litro di caffè e sento il cellulare squillare: prima un paio di sms, poi delle chiamate... Sono gli altri bulicci che mi avvertono della situazione meteorologica... come se non me ne fossi già accorto. Non rispondo a nessuno: in effetti non so neanche come mi chiamo, e sarebbe improduttivo, probabilmente pure controproducente, cercare di creare un dialogo sensato con qualcuno prima di essermi ingollato tutto il contenuto di una moka da tre. Ripenso a un detto di una vecchia cariatide del Forum: “Il Vespista non è solubile in acqua, ma se piove gli girano comunque alquanto le palle”. Va beh, chi se ne frega, penso fra me e me... Vado a recuperare la tuta invernale completa e mi fermo un attimo a riflettere se possa essere il caso di prendere anche l'imbottitura... ma si, va, che piegata con cura occupa comunque poco spazio nello zaino. Parto finalmente sotto la pioggia battente, come sempre in clamoroso ritardo... ormai è assodato che come organizzatore di questi improbabili Raid vespistici io debba arrivare all'appuntamento per lo meno mezz'ora dopo l'inderogabile orario personalmente fissato con mesi d'anticipo. Li trovo ovviamente già tutti in attesa, fuori del Bar da Stefano: vengo apostrofato in malo modo fin da subito. Son contento anch'io di vedere quelle brutte facce; dopo esserci vicendevolmente mandati a fare in culo per un paio di minuti, li accompagno a fare colazione... avevo fissato la partenza alle 10, e alle 10 e 20 avevamo appena cominciato a ordinare caffè e croissant. Fra le altre cose, si aspettavano notizie da un tipo con una GTR azzurra, presumibilmente perso a metà strada sotto un nubifragio. Alle 11 e 30, ormai arrivato anche Fabrizio, dopo esserci sbafati "Gondoete" e toast, caffè e succhi di frutta, dopo aver ascoltato i discorsi degli anziani avventori del locale mentre bestemmiavano di gusto commentando le giocate a scopa bevendo bianchi a profusione e dopo che Stefano ci sorprende tutti non facendoci pagare l'abbuffata, decidiamo per la partenza. A Sud il cielo è ormai azzurro, il sole illumina le foglie bagnate degli alberi facendoci strizzare gli occhi: una bella giornata estiva, insomma. A Nord però il cielo non esiste: le montagne non si vedono, coperte da un impenetrabile strato di nuvolaglia nera... siamo fottuti, irrimediabilmente. Quindi, partiti! Siamo in sei: io con la P200E, Fabrizio con la “sua” GTR, Mauro con il PX150 My scatalizzato soprannominato “Grippo ma non mi muovo”, Davide con un PX da performance che se ce l'avessi io mi sarei già schiantato da un pezzo, Giacomo con una GT originale degli anni '60 e infine, ma non per questo ultimo, Filippo con una ET3 Primavera da pista con gomme slick praticamente alle tele... l'ideale, per il tragitto che ci aspetta. Partiti, dicevamo, verso un'accozzaglia di nembi scuri poco promettenti, verso la valle del Piave in direzione Belluno. Appena usciti da Castelfranco troviamo la pioggia; fin da subito acqua, quindi, che ci accompagnerà per buona parte dei chilometri percorsi nelle sue diverse accezioni: liquida, solida e gassosa. La sinistra Piave risulta discretamente pallosa da percorrere in Vespa, ma la strada bagnata e una velocità prossima ai 90 chilometri all'ora mitigano la noia del trasferimento. Devo rallentare un po' perché la “Grippo ma non mi muovo” di Mauro non ce la fa; in ogni caso raggiungiamo in poco tempo la Valle del Mis. Ci troviamo a percorrere le simpatiche lunghe gallerie in curva senza illuminazione che caratterizzano la litoranea del lago praticamente alla cieca: prima pausa per un paio di foto, sempre sotto una pioggerellina insistente. Vista l'ora, propongo una pausa spritz al vicino Bar della Soffia ma nessuno, incredibilmente, la prende in considerazione: resto del tutto basito, ma mi adeguo e ripartiamo verso Gosaldo e il Passo Cereda. Continua a piovere, il manto stradale fa schifo, alle curve non sempre corrispondono delle contro curve... insomma, cominciamo a tirare qualche dritto. A mio avviso, se ci fossimo ingollati tre o quattro spritz come proposto, il tragitto avrebbe preso sicuramente una valenza meno pressante... tant'è. Un po' prima di raggiungere il Passo la pioggia smette di infastidirci: riusciamo a farci qualche scatto in tranquillità, e poi via, in discesa, con la prima trance di tornanti su pendenze di tutto rispetto. Un attimo di disattenzione, un ritardo nel scalare la marcia, e ci si ritrova per il lungo della curva, sperando non scappi anche l'avantreno... Arrivati a Fiera di Primiero, il primo rifornimento di carburante; poi, dopo pochi chilometri, mentre esce il sole fra le nuvole, troviamo una bettola e decidiamo di fermarci per pranzare. Erano già le 14 e 30, forse anche le 15: cerchiamo di convincere le proprietarie del locale a prepararci comunque qualcosa di buono, o almeno riscaldarci quanto rimasto in cucina. Ci spazzoliamo primo, secondo e contorno... delle ottime tagliatelle con i porcini, uno squisito gulash piccante che continuerò a ruttare per tutto il resto della giornata, formaggio fuso e vino bianco, ma solo un paio di bicchieri a testa, che in Trentino controllano l’alcolemia anche di giorno (sic!). Ci si riveste e ci si rimette in strada, verso S.Martino di Castrozza e Passo Rolle. Un po' piove, un po' no... un tempo infame per andare in Vespa, insomma: in ogni caso c'è una quasi assenza di traffico, e la cosa ci permette di raggiungere la meta in poco tempo. Quando mancano pochi tornanti al Rolle, fermi a un tornante ad aspettare come al solito Mauro, veniamo abbordati da un paio di brutti ceffi in Ducato: ci chiedono se siamo noi quelli che dovevano organizzare un Raid dei Passi in Vespa... Li guardiamo con sospetto, cercando adesivi della “Neuro” attaccati sul furgone. Rispondiamo comunque di no, non sappiamo di che cosa stanno parlando. Ancora qualche minuto e finalmente scolliniamo: scendiamo dalle Vespe e ci prepariamo per la foto di rito. Qualche adesivo incollato saltando il più in alto possibile sul cartello e poi di nuovo via, verso il Valles, un bel po' in ritardo sulla tabella di marcia. Giù di corsa fino al bivio, un tornante dietro l'altro e poi di nuovo in salita. Non piove più, ma la giornata si presenta comunque orribile: il cielo è coperto e fa freddo. Oltretutto la strada ha una asfaltatura che fa pietà; aggiungendo pure il fatto che è asciutta sui rettilinei e irrimediabilmente bagnata in curva, ci si può rendere conto del comune stato emotivo. Raggiungiamo il nuovo Passo e parcheggiamo le Vespe. Prima di entrare nel rifugio del Barba cerchiamo di immortalarci insieme al solito cartello: ma è mal posizionato, in pendenza, e sull'erba bagnata del ciglio strada più d'uno scivola cadendo a terra... Siamo un po' stanchi, in effetti, e ci vuole un diversivo. Entriamo al caldo nel locale, ci spogliamo finalmente di tuta e casco e ordiniamo un giro di grappe aromatizzate. Fabrizio attacca quasi subito bottone con la figlia del gestore, adducendo scuse improbabili... ma che cos'è quest'oggetto, ma come funziona, ma che carino, ma fammelo provare, ah che bello, non mi era mai successo così prima d'ora, che esperienza entusiasmante... Un asilo infantile, insomma. Ci stiamo rilassando, ma mancano ancora diversi chilometri all'Ostello... è ora di rimetterci in marcia. Quindi via di nuovo, di corsa, in modo da anticipare la partenza di un gruppo di centauri in Ducati che ci rallenterebbero di sicuro sui tornanti; siamo comunque giù in un batter d'occhio, e prima di raggiungere Falcade, Fabrizio ci suggerisce un'altra digressione alcolica. “Chi ha mai assaggiato la grappa al latte?” Una scusa vale l'altra, ovviamente... poteva essere qualsiasi altra specialità: dopo la sosta al bar d'un campeggio d'alta montagna caratterizzato da roulotte con pre-ingresso in legno ci si avvia finalmente verso Agordo. Arrivati in paese forzo anch'io una sosta a un supermercato, scendendo a comperare qualche bottiglia di Poretti doppio malto, la famosa fottuta birra ai cinque cereali. E finalmente s'arriva alla meta della giornata: l'Ostello della Gioventù della Valle Imperina. Parcheggiamo le Vespe a ridosso della costruzione principale dopo averle spostate a motore spento attraversando il ponte coperto sul Cordevole, dentro l'area protetta del Parco Nazionale dei Monti del Sole. Stappiamo le birre, calde, come quel viziato di Fabrizio non manca di far notare a tutti, e le ingolliamo comunque in pochi sorsi... Subito dopo entro e contatto il supervisore della struttura. È visibilmente soddisfatto del nostro arrivo, ormai aveva perso quasi ogni speranza di vederci, e mi aggiorna immediatamente: camerata in ordine, tre letti a castello già dotati di cuscino, federa, lenzuola e coperte, docce pulite e acqua in temperatura, cena servita per le 20, of course... Un lusso. Persino troppo, mi viene rinfacciato, per essere un Raid organizzato da me... ormai tutti si erano abituati a sciatterie varie, e questo salto di qualità un po' spiazza la combriccola. Sono ormai le 19, ma ce la prendiamo comunque con calma, essendo gli unici avventori di tutta la struttura. Per forza: con un fine settimana del genere, la gente normale se ne sta tranquillamente a casa... figurati se qualcuno sano di mente pensa di affrontare un viaggio del genere, in Vespa, poi! Fra lazzi e frecciatine, battute e cazzate varie, per le 20 siamo puliti, vestiti di tutto punto e irrimediabilmente affamati... finalmente si mangia. Un abbondante primo piatto di tortellini, per secondo un pastin con contorno di verdure alla griglia, il tutto innaffiato da un corposo vino bianco. Della bottiglia di grappa consegnata come digestivo rimane poca cosa. Alla fine del pasto siamo pieni come non mai, tanto da chiedere di poter mangiare il dolce finale la mattina a colazione... Ci alziamo dal tavolo; qualcuno prende la via della sala comune per guardare una corsa motociclistica alla televisione, i più si dirigono in camera. Fuori, intanto, continua a piovere a catinelle... Solo quando giunge il momento di salire al “secondo piano” del letto a castello, mi rendo conto che è letteralmente una vita che non dormo su di una simile struttura: dai tempi della naja, se vogliamo essere precisi. Per la miseria: me lo sento... questa notte, con tutto quello che ho bevuto, se mi scappa di andare in bagno, di sicuro mi fiondo per terra e mi rompo l'osso del collo. Ma sono fortunato: sopra un armadio ci sono delle protezioni anti-caduta per bambini... le posiziono a destra e a manca del letto, che non si sa mai, e mi abbiocco di colpo. Qualcuno riferisce che a notte fonda abbia comunque cacciato un paio di craniate sulle protezioni, maledicendo improbabili entità superiori ad alta voce! Io, a esser sincero, non ricordo di aver fatto nulla di ciò... non ricordo neanche cosa stessi facendo nel bagno delle donne la mattina dopo, in effetti! Il risveglio, come da copione, è in clamoroso ritardo. Ci era stato raccomandato di scendere per la colazione non più tardi delle 9, e alle 8 e 50 ci trovavamo ancora tutti sotto le coperte... Giù dalle brande alla velocità della luce, ci fiondiamo in sala da pranzo: tè, caffè, latte, croissant, fette di torta, panini, burro, miele, cioccolato e marmellata, più il crostino lasciato dalla sera precedente... Solo dopo esserci abbondantemente riempiti di cibo diamo un'occhiata al panorama esterno... Fuori la giornata è veramente terribile: cielo plumbeo, nuvole basse, pioggia senza soluzione di continuità, 10°C... Piove, e di brutto, anche: nuovamente fottuti. E pensare che il meteo, controllato il giorno prima della partenza, prometteva un netto sicuro miglioramento per la giornata di domenica. Torniamo in camerata, mettiamo in ordine e cominciamo a vestirci: alle 10 siamo pronti, salutiamo il personale dell'Ostello e ci avviamo alle Vespe. Si riparte, quindi: verso Agordo, poi Alleghe. Prima di raggiungere il centro di Caprile noto un cartello stradale con indicata la temperatura: 8°C. Facendo i debito conti, partendo dal presupposto che l'altitudine in quel punto fosse circa 1.000 metri, sui 2.000 e passa del Falzarego, e ancor peggio sui 2.200 del Giau, la temperatura quasi sicuramente sarebbe stata prossima allo zero. Mi fermo a lato strada e lo faccio notare alla compagine di sbalestrati: ce la sentiamo di affrontare una probabile nevicata in alta quota? Vengo malamente apostrofato per essermi fermato e aver perso tempo facendo domande idiote: e allora via, verso la salita al primo Passo della giornata. Mi faccio prendere dalla foga del momento, riuscendo persino a tirare un dritto in salita, in un tornante a destra. Mi consola il fatto che con me escono di strada anche altri due... tanto per far capire quanto si stava tirando. Quando raggiungiamo le gallerie ci fermiamo un attimo: sta nevicando... poco, ma quella che vien giù è comunque neve. Davide è completamente ghiacciato: la tuta non tiene, si è inzuppata, e la temperatura lo sta irrigidendo per bene. Ormai manca poco al Passo, e percorriamo gli ultimi tornanti a manetta: solita foto di rito e poi ci incamminiamo a salutare Zio Mario. In estate ed in inverno la funivia Falzarego – Lagazuoi porta i turisti su una delle più belle terrazze panoramiche delle Dolomiti, il Rifugio Lagazuoi, che con i suoi 2.742 metri è uno dei più alti delle Dolomiti. Ma non si vede quasi nulla del bel panorama: nuvole ovunque, e la neve che confonde i contorni. Ci sono pure dei problemi con i cavi di tenuta della cabinovia, e dobbiamo aspettare quasi mezz'ora il ritorno di Zio Mario: quando scende dalla cabina ci salutiamo calorosamente e ci mettiamo in posa per una serie di scatti. Nel frattempo continua a nevicare. Veniamo informati del fatto che in quota ci sono già 15 centimetri di neve fresca, e allora via, di corsa, che a tutti non pare il caso di rischiare di rimanere bloccati... tanto meno a Davide, che sta letteralmente battendo i denti. La discesa verso Cortina non crea particolari problemi, a parte le solite sbandate in curva; in un tornante a sinistra mi parte anche l'avantreno, e me la faccio quasi sulle mutande. Fermata di rito per qualche fotografia alla Conca Ampezzana, pisciata liberatoria da una balaustra panoramica e poi di nuovo in salita, verso il Giau. Prima di ripartire mi faccio prestare una tanica di benzina per un rabbocco al volo: l'avevo consigliata a tutti, la tanica di riserva, e ovviamente sono stato l'unico a non portarla. Abbiamo perso Fabrizio per strada, ma lo ritroviamo al Rifugio: sembra abbia appena smesso di nevicare, per fortuna, ma un vento freddo abbassa di brutto la temperatura. Un paio di foto e ci fiondiamo subito dentro il locale: ordiniamo bombardino per tutti, ottima bevanda a base di panna, Vov caldo e brandy. O rum. O whisky... comunque alcolica, in ogni caso bollente! Ci riprendiamo un po', ci scaldiamo e cerchiamo di fare il punto della situazione: come sempre è tardi, tardissimo, e dobbiamo ancora percorrere un bel po' di strada prima di raggiungere la prossimo meta, l'Insonnia. La cosa divertente è che ci aspettano come minimo una trentina di tornanti solo per scendere verso la Val di Zoldo... decidiamo comunque di giocare la sorte e di rischiare di arrivare in clamoroso ritardo dai famosi fratelli ex giocatori di hockey, con tutte le conseguenze del caso. L'ora successiva è solo concentrazione e qualche immancabile dritto: facciamo un attimo di sosta solo al Passo Staulanza, che fra le altre cose mi ero completamente dimenticato di inserire nel novero di quelli da percorrere. Arriviamo al ristorante dopo le 16: veniamo male apostrofati dai gestori del locale, che poi ci fanno comunque accomodare a un tavolo. Un tagliere di affettati e formaggi misti, un altro di polenta gialla, fiaschi di vino rosso, una scodella di “musetto” con il cren, pane, verdure sottaceto... chi vuole dell'acqua se la va a prendere in cortile, alla fontana, come da copione. Mangiamo tranquillamente, chiacchierando... Siamo comprensibilmente stanchi, ma ci manca solo il Duran, e Fabrizio freme all'idea di percorrerlo sull'asciutto. Ripartiamo pieni come uova, spendendo persino 15 euro a testa... cose dell'altro mondo! Tiro le marce al massimo, fin da subito: la salita verso il passo è in accentuata pendenza, tutta una curva, ma l'ho già percorsa parecchie volte e ormai me la ricordo discretamente. Sono in terza a manetta, non riuscendo a superare i 60 chilometri all'ora: mi impegno a pennellare le curve senza rallentare. Sono concentratissimo. A un certo punto sento il rumore di un'altra Vespa che si avvicina: alla prima curva a sinistra Fabrizio mi supera con facilità, sverniciandomi di brutto. Non faccio in tempo a mandarlo a quel paese a voce alta, che vengo passato anche da Davide... ma allora ditelo, no? Tutta questa fatica per non perdere velocità, e questi mi passano in accelerazione quando meglio credono. Quando arrivo al Passo li vedo confabulare fra di loro toccando lo specchietto retrovisore della GTR: troppa foga, una piega eccessiva, e Fabrizio ha divelto con la spalla un paletto catarifrangente... per fortuna sono in plastica! Ultima foto di gruppo al cartello e poi via di nuovo, in discesa. È l'ultimo tratto, è divertente da percorrere, l'asfalto è finalmente asciutto, corriamo come invasati... tutte le curve in piega, rettilinei a manetta, raggiungo e supero varie volte i 100 chilometri all'ora. Decido di sfruttare l'ultimo rettilineo per superare un paio di “concorrenti”: mi butto giù a pesce sfruttando al massimo la discesa. Dietro di me c'è Filippo con la ET3... non mi molla un istante. Arrivo in vista della secca curva a destra e comincio a frenare di brutto scalando tutte le marce, bloccando la ruota un paio di volte, facendo fischiare lo pneumatico sull'asfalto. Sono alla giusta velocità per impostare la curva, e mentre comincio a piegare sento dietro di me il rumore di una frenata al limite. Con la coda dell'occhio vedo Filippo con la Vespa in scampanata che caccia un dritto da urlo, uscendo di strada, verso un prato. Inchiodo e torno subito indietro, in tempo per vedere l'imolese percorrere lentamente un sentiero sterrato che lo riporta in strada. Sorridendo dice che gli è andata bene: non ha incrociato nessuna macchina prima di uscire di strada e non c'erano fossati, alberi o trattori in traiettoria nel fuoristrada. Chissà mai cosa sarebbe potuto succedere se avessimo avuto la “fortuna” di percorrere tutto il Raid sull'asciutto? A mio avviso ci saremmo decimati già alla prima salita seria... Arrivati nuovamente ad Agordo ci fermiamo per un altro rifornimento. Poi il velocissimo trasferimento verso Sedico, percorrendo tutta la stretta Valle del Cordevole nuovamente a manetta, sul filo dei 100 all'ora, un sorpasso dietro l'altro. In un batter d'occhio siamo finalmente a Pedavena, davanti un paio di litri di Centenario e alle immancabili patatine fritte, come da copione. C'è una festa di musica celtica, o qualcosa del genere, in birreria... in ogni caso ci sono belle signorine che ballano. Si beve, si spazzolano le patate, si beve, si scherza, si ride, si beve ancora... Nel momento di rilassamento ci rendiamo conto che ce l'abbiamo fatta: nelle peggiori condizioni meteorologiche, quasi sempre sotto acqua battente, a temperature prossime allo zero, in mezzo a una nevicata, sotto raffiche di vento gelido, con bassa visibilità... Mancano ancora una cinquantina di chilometri per tornare a Castelfranco, ma ormai i giochi sono finiti. Fabrizio, asociale come al solito, ci saluta appena rientrati a Feltre: tornerà direttamente verso Vittorio Veneto per un'altra strada. Noi si deve percorrere la nuova tangenziale: Davide mi presta la sua Vespa per un tratto di strada. A quel punto diventa il gioco degli scambi: tutti provano le vespe di tutti. Personalmente mi diverto come un bambino a percorrere le curve della SR 348 a 120 all'ora: fantastica tenuta di strada, freni che frenano, motore scattante e con un allungo incredibile... mi vien voglia di buttare la 200! Arriviamo a Castelfranco quasi alle 21: aiutiamo Filippo a caricare la Vespa sul pickup, un'ultima foto di rito e ci salutiamo. Che dire, quindi, di questo Raid? Di sicuro mi son divertito... e molto, anche! Bella compagnia, bel giro, bellissimi posti: 430 chilometri quasi tutti di curve e tornanti, ben 7 Passi Dolomitici, dei quali 4 sopra i 2.000 metri, mangiato ottimamente, bevuto anche meglio. Unica nota dolente: non sono riuscito a percorrere più di 17 chilometri con un litro di benzina... e per fortuna le strade erano bagnate e bisognava andare piano! 😉
  4. Una procedura veloce per sostituire o far rettificare il gt. Un sentito grazie a drea26 e vespa30 per tutti i consigli avuti. Attrezzi: - 1 chiave per candela - 1 cacciavite - 1 chiave a bussola da 11 - 2 chiavi inglesi da 11 - 1 chiave a bussola da 13 - 1 pinza per seeger - 1 cacciaspine - 1 straccio pulito Togliere la candela. Smontare la cuffia di plastica del motore. Svitare i dadi della testa (a croce) ed estrarla, facendo attenzione nel recuperare le rondelle. Segnare altezza fuori tutto e posizione dei prigioneri. Smontare la marmitta. Ruotare il volano portando il pistone al p.m.s. (punto morto superiore). Avvitare sui prigionieri due bulloni da 11 e, con la tecnica del controdado, svitarli dal basamento. Ruotare il volano portando il pistone al p.m.i. (punto morto inferiore). Ruotare il cilindro in senso orario di circa 45°sfilandolo dal pistone. Posizionare uno straccio intorno alla biella per evitare l'entrata di oggetti all'interno dei carter. Levare i seeger di ritenuta dello spinotto utilizzando l'apposita pinza; per lavorare con facilità, usare uno specchio per estrarre il seeger lato interno. Lubrificare lo spinotto e utilizzare cacciaspine e martello di gomma per estrarlo del pistone; Controllare la condizione della gabbietta a rulli dello spinotto ed eventualmente sostituirla. Pulire la superficie del basamento, bagnarla d'olio e posizionare la guarnizione metallica di ritenuta. Controllare il corretto verso del pistone (la freccia impressa sul cielo del pistone indica la luce di scarico), posizionare il seeger lato interno, poi inserire lo spinotto e il seeger lato esterno. Inserire le fasce del pistone, controllando la corretta posizione data dai riscontri interni alle gole. Oliare pistone e interno del cilidro con olio. Ruotare il volano portando il pistone al p.m.i. (punto morto inferiore). Stringere le fasce in successione e inserire con accortezza il pistone nel cilindro. Ruotare il volano controllando il corretto assemblaggio. Portare il pistone al p.m.s. (punto morto superiore). Reinserire i prigionieri, rispettando ordine e altezza utilizzando ancora il metodo del controdado. Riposizionare la testa e bloccarla stringendo i bulloni a croce. Rimontare marmitta, cuffia e candela. Con un SI 20/20 e marmitta originale i valori dei getti sono i seguenti: - Getto max: 160 BE3 105 - Getto min: 160 48 Per il rodaggio: percorrere 300 chilometri al 3% d'olio senza accelerare ai massimi giri, cambiando frequentemente marce e velocità.
  5. Ciao a tutti, vorrei un parere perché sono molto indeciso su che rapporti montare sul motore che andrò a fare a breve. La vespa in questione è a 3 marce e ruote di 9", queste cose non si possono variare. Il motore sarà così composto: Cilindro 84cc Polini Albero anticipato (ma non esagerato) Carburatore 19/19 La marmitta non è ancora stata scelta, al momento c'è la padella... I miei dubbi sono su quanto accorcino i rapporti le ruote da 9", e il fatto che non si "ammazzi" troppo tra una marcia e l'altra visto che nel 3 marce il salto tra i rapporti è più tangibile. Che rapportatura mi consigliate? Preferirei a denti elicoidali... Aspetto i vostri pareri e vi ringrazio anticipatamente.
  6. Salve a tutti, oggi sono qua a chiedere dei consigli su come fare per costruirsi la vespa dei sogni, girando sulla rete ho visto un gioiellino che è stato costruito in Germania e si chiama special N 250 e chiedo a chi la conosce se mi può dare informazioni sui componenti usati e se secondo voi è possibile riuscire ad omologare una vespa del genere
  7. Buongiorno a tutti gli appassionati di questo forum, ho da proporre un quesito riguardante un malfunzionamento della mia PX 150 EURO3 che si sta verificando da qualche settimana: durante la partenza il motore fa dei vuoti e tende a spegnersi, ma non appena superata la fase iniziale, quando ci si appresta nel dare più gas, esso magicamente si riprende, ed il problema, apparentemente, sembra svanire, per poi ripresentarsi puntuale alla prossima ripartenza. Potrebbe essere un problema di carburazione ? La vespa ha circa 27000 km e sinceramente non gli ho mai fatto pulire , ne registrare il carburatore. Ringrazio anticipatamente.
  8. Salve ho acquistato un kit di dischi per la frizione del p200e a 7molle, nella frizione originale sono presenti 3 dischi in sughero di cui uno con sughero solo per un lato, più due in metallo dentati. Nel kit marca FERODO invece ci sono 4 dischi di cui uno con sughero solo da un lato e tre di metallo dentati, inoltre quelli del kit hanno il sughero più sottile rispetto l'originale. Cosa faccio li monto tutti oppure un dentato metallico e uno sughero li tolgo?
  9. ho sostituito il carburatore al mio vespino 50 portato a 100 con un 19\19 a bassi regimi va bene come accellero a meta gas ha un vuoto di potenza per poi riprendere ma non va bene cosa può essere
  10. Visto che molti usano i carburatori SI anche sui motoroni, abbiamo realizzato questa piccola guida per aumentare l'afflusso di carburante con questo tipo di carburatori.
  11. Roma e le sue buche, Poeta e le sue small... una passione troppo grande, per vespe troppo piccole! Ammettilo Poeta sei un pò troppo cresciutello, un pò troppo altino ed un pizzico pesante..... e poi fà caldo in questa estate, mettiti un Jet dai retta.... e sfila quell'inutile casco integrale che cela la tua identità, ti si riconoscerebbe d'altronde tra 1000, chi vuoi mai che circoli in vespetta nel III° millennio con quel fare da imbecille? E poi rallenta, attento a quelle strade sempre sconnesse, alle insidiose buche, alla tua schiena fragile, ai cerchi sottili... ho detto ATTENTO! Santocelo frena non vedi lo sconquasso, l'ignobile incuria e lo sconnesso pavèimpraticabile, cavolo rallenta!!! Vabbè tutte le stupidaggini sul VESPASURFING, sugli anni 80', le prestazioni fantasia di vespe con cilindro DR, ti si perdona tutto ma cribbio rallenta o ti sfracelli! ".. il dosso "...dopo il viadotto della ferrovia, discesa breve poi salita e dosso, dopo scende piegando a destra... sono troppo veloce, artiglio impercettibile il manubrio con dita di rettile, ogni mio senso è addetto al controllo, devo tenerla ad ogni costo con la ruota posteriore sull'asfalto, perdere peso, vincere la gravità, come sull'onda, come sulla tavola, affronto il dosso, il settaggio è perfetto, gli ammo insuperabili ed eccomi folle superarmi senza scompormi, il dosso mi scivola sotto la pedana ed impercettibile l'anteriore si solleva qualche soffio dal terreno, la scocca non si scompone affatto e fuggo ad un mondo di plastica che si aggrappa ad un disco, devo far presto d'altronde ad Ostai ora c'è certo buriana e sono atteso. PROCURATEVI IL TAMPONE FINE CORSA DI UN AMMORTIZZATORE POSTERIORE ORIGINALEPIù LUNGO DI QUELLO CHE DI SOLITO TROVATE NEL SOLITO AMMO ANT COMMERCIALE Il vento sferza e la sabbia taglia le caviglie, la stessa che seppellì il porto di Traiano la stessa che portò la riva fin qui troppo lontano da quello che era sul mare allora (Ostia Antica) la Villa del coraggioso Ammiraglio o è oggi una pianta geometrica in un bosco, capisco e conosco bene la tua forza mare, ed oggi più che mai le onde sembrano volerti aggreddire e trascinare con loro nel buio! IL QUALE COME BEN SI VEDE IN FOTO VA' AD INFILARSI NELLA CUPOLA SUPERIORE E QUINDI E' COME SE NON CI FOSSE E NON HA ALCUNO SCOPO E FUNZIONE Diego mi attende sulla riva, sempre troppo spaccone le osserva con le muscolose braccia conserte ed il copro depilato, una vela troppo piccola ed un coraggio troppo grande gli dicono di andare, i suoi 50 anni sono evidentemente rimasti nello spogliatoio, io cerco di far presto... SOSTITUITE IL TAMPONE CORTO CON QUELLO LUNGO ORIG PIAGGIO DI BATTUTA DELL'AMMO POSTERIORE ma lo scudo della vespetta seppur ben spinta dall'ottimo Polini fronteggia un vento contrario che ben prima di arrivare alla battigia già mi scuote sulla C. Colombo, non avrò mai quel coraggio, quella bravura questo penso mentre indosso vecchi jeans tagliati cortissimi e sdruciti duri di sale al posto di fantastici Sundek profumati di dixan lavatrice rimasti nel cassetto! COME BEN SI VEDE IL TAMPONE CORTO NON SUPERA IL FINE CORSA DELLE MOLLE CHE URTERANNO TRA LORO Siamo in tre sulla spiaggia allineati come soldati, che offrono il petto alla furia del nemico, mentre attorno vortici strappano tegole mal messe di stabilimenti abusivi, lettini volano come fogli di un vecchio giornale e la sabbia ci sferza ora persino il volto, potrei tenere sollevata la tavola con una mano e farla sventolare nel vento come una bandiera, si la bandiera della follia penso, ma continuo a far finta di essere un figo mentre mi stò cagando sotto. MENTRE QUELLO LUNGO ANDRA' A BATTUTA PRIMA CHE LE SPIRE DELLE MOLLE SI URTINO E VADANO A PACCO CON IL CLASSICO STOCK! INOLTRE TOCCANDO CONTINUERà A DARVI SOSTEGNO ED UN MINIMO DI FLESSIBILITA' UTILE SULLE FRENATE SULLO SCONNESSO NON AVRETE CIOE' MAI LA MOLLA A PACCO MA SEMPRE UN MINMO DI SOSPENSIONE Le onde ci tuonano in faccia crollando sulla risacca come demoni che cercano di spaventarci, direi riuscendovi a pieni voti, Edo ha troppe cicatrici sulle gambe, corallli lontani e taglienti come rasoi, squali da compagnia, eppure in questo luogo nulla ha il fascino esotico di vecchi documentari e luoghi incantati, il mare non è azzurro e l'onda non è lunga come nei sogni di ogni Windsurfer ed il vento non è tirato, è solo un incubo di giornata o meglio un'altra lunga notte che chiede a tre pazzi di illuminare il celo con il proprio coraggio, un mare di schifo insomma una pozza chiamata mediterraneo. SISTEMATO SOTTO SISTEMATE SOPRA, LO SPAZIO TRA I TAMPONI SUPERIORI DEVE ESSERE ELIMINATO O QUASI (diciamo 1mm) PER FAR SI' CHE I TAMPNI SIANO REALMENTE COMPRESSI E L'AMMO SOPRA BEN SALDO SUL SUO ATTACCO SULLA FORCELLA, SUGLI AMMO COMMERCIALI DI SOLITO BASTA TAGLIARE IL CONTRODADO SUPERIORE CHE HA LA SOLA FUNZIONE DI FERMARE IL DADO CAMPANA COMPRIMI MOLLA. Così ve la racconto e sembra un vecchio film, ma ad un certo punto ecco un pò di azione con il fare più western che non beach Diego impugna il boma, Edoardo segue, io tremo ma solidale entro in acqua, un'acqua che ci maltratta, ci picchia, ci gela, non riuscirò mai a sollevare quella vela ed in vero se lo facessi volerei via come un aquilone o meglio un vecchio klines sputacchiato, rimango quindi sconfitto sulla riva a guardare onde di secca e venti di burrasca, un scenografia monocromo tra grigio e grigio scuro dove gli eroi sono altri e sfidano l'impossibile in un luogo che mai crederesti esista a due passi da Roma, eccoli, volano contro ogni legge fisica e di prudenza su due rasoi che fendono la ferocia di un mare che di "nostrum" oggi ha davvero nulla... io a star qui a guardare e...., cavolo quanto ho freddo, cavolo se ho paura, mi mancano le forze, la preparazione, l'età, l'incoscienza, colpa del giubbotto troppo stretto, cicatrici troppo profonde per il fisico e l'anima di chiunque, fanculo ma quando arriva la pensione? SETTATO IL TUTTO SE VLETE POTETE POI GIOCARE REGOLANDO IL CARICO DELLA MOLLA O LA QUANTITà DI GOMMINI SOVRAPPONENDO CHE Sò I DUE E FACENDO PROVE, L'AFFONDO DIMINUISCE E L'AMMO NON ANDRA' PIU' A FINE CORSA! IO QUI A ROMA PATRIA DELLE BUCHE USO MOLLA MOLTO SCARICA E GOMMINO SINGOLO, UN BUON AMMO ANT DA MODIFICARE ED ANCHE COME ASPETTO E' L'rms MA VANNO PIù O MENO BENE TUTTI ED OVVIO POTRETE MODIFICARE ANCHE UN VECCHIO ORIGINALE, PER ASSURDO, GIOCANDO E CERCANDO DI CAPIRE COSA E COME FARE QUESTO SETTING RENDERA' IL VOSTRO ANTERIORE SEMPRE BALZELLANTE E RAPIDO A STOCCARE IN FINE CORSA SULLE ASPERITA' PIU' SECCHE O IN FRENATA (fino ad oggi impossibile ammettiamolo) DI.... BH'E' SCOPRITELO DA VOI! Diego solo un attimo mi guarda ma forse stà solo misurando la mia vigliaccheria poi lo vedo saltare sull'onda negativa, librandosi nel celo nero che per un attimo si apre e lascia entrare un raggio di gloria solo per lui, Edoardo è forse già affogato e lo troveranno domani in quel di Sabaudia o spiaggiato all'Idroscalo, la mia mano serra il boma e il vento mi umilia ma stavolta anche io tengo duro, abbiamo dentro una forza oscura a volte che ci porta a fare cose sconsiderate, eppure con la leggerezza vinco queste forze sovrumane, la presa è solida, ma mi serve ruota a terra, la punta sollevata forse un soffio, perdo peso e gravità e l'inferno applaude.... DIMENTICAVO..... OTTIMO PER IL VESPASURF SE ABBINATO AL SETTING PER AMMO POST SMALL CHE NON AVRETE MAI!!!! O PERLOMENO FINO AL PROX AMMO POST DAI.... E' un merdosissimo "mercoledì da cani", ma tutto quel vento è tra le mi mani, tutto quel fragore ora urla di gioia nel mio petto sò che tra poco una raffica mi sbatterà su una lastra d'acqua dura come marmo rompendomi se và bene solo arto e subito dopo un'onda mi frullerà sconfitto seppellendomi metri sotto l'aria, ma se domani mi troverete alla deriva, non chiedetevi che senso abbia quel sorriso! Diego mi supera sulla destra alto sull'onda che cavalca e quasi la sua pinna mi taglia la vela, il mare senza colori senza profondità e sensa riflesso è un abisso ci reclama, ogni onda sembra un artiglio che da ogni lato e senza sosta cerca di afferrarti, e devo sempre cercare di salire sopra un'onda per vedere se la morte si nasconde dietro l'altra! Una vecchia o forse solo un vecchio telo scuro su un palo assistono dalla riva.... "proprio non vuol morire questo e poi due son troppi da trasportare, il terzo non lo prendo che và troppo in alto e certo queste ossa più vecchie del mondo galleggiano un gran male, meglio rimandare ad un giorno meno burrascoso ad una notte meno buia insomma come dice quel simpatico fumetto e poi dicono che non sono spiritosa!". WINDSURFER
  12. Roma e le sue buche, Poeta e le sue small... una passione troppo grande, per vespe troppo piccole! Ammettilo Poeta sei un pò troppo cresciutello, un pò troppo altino ed un pizzico pesante..... e poi fà caldo in questa estate, mettiti un Jet dai retta.... e sfila quell'inutile casco integrale che cela la tua identità, ti si riconoscerebbe d'altronde tra 1000, chi vuoi mai che circoli in vespetta nel III° millennio con quel fare da imbecille? E poi rallenta, attento a quelle strade sempre sconnesse, alle insidiose buche, alla tua schiena fragile, ai cerchi sottili... ho detto ATTENTO! Santocelo frena non vedi lo sconquasso, l'ignobile incuria e lo sconnesso pavèimpraticabile, cavolo rallenta!!! Vabbè tutte le stupidaggini sul VESPASURFING, sugli anni 80', le prestazioni fantasia di vespe con cilindro DR, ti si perdona tutto ma cribbio rallenta o ti sfracelli! ".. il dosso "...dopo il viadotto della ferrovia, discesa breve poi salita e dosso, dopo scende piegando a destra... sono troppo veloce, artiglio impercettibile il manubrio con dita di rettile, ogni mio senso è addetto al controllo, devo tenerla ad ogni costo con la ruota posteriore sull'asfalto, perdere peso, vincere la gravità, come sull'onda, come sulla tavola, affronto il dosso, il settaggio è perfetto, gli ammo insuperabili ed eccomi folle superarmi senza scompormi, il dosso mi scivola sotto la pedana ed impercettibile l'anteriore si solleva qualche soffio dal terreno, la scocca non si scompone affatto e fuggo ad un mondo di plastica che si aggrappa ad un disco, devo far presto d'altronde ad Ostai ora c'è certo buriana e sono atteso. PROCURATEVI IL TAMPONE FINE CORSA DI UN AMMORTIZZATORE POSTERIORE ORIGINALEPIù LUNGO DI QUELLO CHE DI SOLITO TROVATE NEL SOLITO AMMO ANT COMMERCIALE Il vento sferza e la sabbia taglia le caviglie, la stessa che seppellì il porto di Traiano la stessa che portò la riva fin qui troppo lontano da quello che era sul mare allora (Ostia Antica) la Villa del coraggioso Ammiraglio o è oggi una pianta geometrica in un bosco, capisco e conosco bene la tua forza mare, ed oggi più che mai le onde sembrano volerti aggreddire e trascinare con loro nel buio! IL QUALE COME BEN SI VEDE IN FOTO VA' AD INFILARSI NELLA CUPOLA SUPERIORE E QUINDI E' COME SE NON CI FOSSE E NON HA ALCUNO SCOPO E FUNZIONE Diego mi attende sulla riva, sempre troppo spaccone le osserva con le muscolose braccia conserte ed il copro depilato, una vela troppo piccola ed un coraggio troppo grande gli dicono di andare, i suoi 50 anni sono evidentemente rimasti nello spogliatoio, io cerco di far presto... SOSTITUITE IL TAMPONE CORTO CON QUELLO LUNGO ORIG PIAGGIO DI BATTUTA DELL'AMMO POSTERIORE ma lo scudo della vespetta seppur ben spinta dall'ottimo Polini fronteggia un vento contrario che ben prima di arrivare alla battigia già mi scuote sulla C. Colombo, non avrò mai quel coraggio, quella bravura questo penso mentre indosso vecchi jeans tagliati cortissimi e sdruciti duri di sale al posto di fantastici Sundek profumati di dixan lavatrice rimasti nel cassetto! COME BEN SI VEDE IL TAMPONE CORTO NON SUPERA IL FINE CORSA DELLE MOLLE CHE URTERANNO TRA LORO Siamo in tre sulla spiaggia allineati come soldati, che offrono il petto alla furia del nemico, mentre attorno vortici strappano tegole mal messe di stabilimenti abusivi, lettini volano come fogli di un vecchio giornale e la sabbia ci sferza ora persino il volto, potrei tenere sollevata la tavola con una mano e farla sventolare nel vento come una bandiera, si la bandiera della follia penso, ma continuo a far finta di essere un figo mentre mi stò cagando sotto. MENTRE QUELLO LUNGO ANDRA' A BATTUTA PRIMA CHE LE SPIRE DELLE MOLLE SI URTINO E VADANO A PACCO CON IL CLASSICO STOCK! INOLTRE TOCCANDO CONTINUERà A DARVI SOSTEGNO ED UN MINIMO DI FLESSIBILITA' UTILE SULLE FRENATE SULLO SCONNESSO NON AVRETE CIOE' MAI LA MOLLA A PACCO MA SEMPRE UN MINMO DI SOSPENSIONE Le onde ci tuonano in faccia crollando sulla risacca come demoni che cercano di spaventarci, direi riuscendovi a pieni voti, Edo ha troppe cicatrici sulle gambe, corallli lontani e taglienti come rasoi, squali da compagnia, eppure in questo luogo nulla ha il fascino esotico di vecchi documentari e luoghi incantati, il mare non è azzurro e l'onda non è lunga come nei sogni di ogni Windsurfer ed il vento non è tirato, è solo un incubo di giornata o meglio un'altra lunga notte che chiede a tre pazzi di illuminare il celo con il proprio coraggio, un mare di schifo insomma una pozza chiamata mediterraneo. SISTEMATO SOTTO SISTEMATE SOPRA, LO SPAZIO TRA I TAMPONI SUPERIORI DEVE ESSERE ELIMINATO O QUASI (diciamo 1mm) PER FAR SI' CHE I TAMPNI SIANO REALMENTE COMPRESSI E L'AMMO SOPRA BEN SALDO SUL SUO ATTACCO SULLA FORCELLA, SUGLI AMMO COMMERCIALI DI SOLITO BASTA TAGLIARE IL CONTRODADO SUPERIORE CHE HA LA SOLA FUNZIONE DI FERMARE IL DADO CAMPANA COMPRIMI MOLLA. Così ve la racconto e sembra un vecchio film, ma ad un certo punto ecco un pò di azione con il fare più western che non beach Diego impugna il boma, Edoardo segue, io tremo ma solidale entro in acqua, un'acqua che ci maltratta, ci picchia, ci gela, non riuscirò mai a sollevare quella vela ed in vero se lo facessi volerei via come un aquilone o meglio un vecchio klines sputacchiato, rimango quindi sconfitto sulla riva a guardare onde di secca e venti di burrasca, un scenografia monocromo tra grigio e grigio scuro dove gli eroi sono altri e sfidano l'impossibile in un luogo che mai crederesti esista a due passi da Roma, eccoli, volano contro ogni legge fisica e di prudenza su due rasoi che fendono la ferocia di un mare che di "nostrum" oggi ha davvero nulla... io a star qui a guardare e...., cavolo quanto ho freddo, cavolo se ho paura, mi mancano le forze, la preparazione, l'età, l'incoscienza, colpa del giubbotto troppo stretto, cicatrici troppo profonde per il fisico e l'anima di chiunque, fanculo ma quando arriva la pensione? SETTATO IL TUTTO SE VLETE POTETE POI GIOCARE REGOLANDO IL CARICO DELLA MOLLA O LA QUANTITà DI GOMMINI SOVRAPPONENDO CHE Sò I DUE E FACENDO PROVE, L'AFFONDO DIMINUISCE E L'AMMO NON ANDRA' PIU' A FINE CORSA! IO QUI A ROMA PATRIA DELLE BUCHE USO MOLLA MOLTO SCARICA E GOMMINO SINGOLO, UN BUON AMMO ANT DA MODIFICARE ED ANCHE COME ASPETTO E' L'rms MA VANNO PIù O MENO BENE TUTTI ED OVVIO POTRETE MODIFICARE ANCHE UN VECCHIO ORIGINALE, PER ASSURDO, GIOCANDO E CERCANDO DI CAPIRE COSA E COME FARE QUESTO SETTING RENDERA' IL VOSTRO ANTERIORE SEMPRE BALZELLANTE E RAPIDO A STOCCARE IN FINE CORSA SULLE ASPERITA' PIU' SECCHE O IN FRENATA (fino ad oggi impossibile ammettiamolo) Diego solo un attimo mi guarda ma forse stà solo misurando la mia vigliaccheria poi lo vedo saltare sull'onda negativa, librandosi nel celo nero che per un attimo si apre e lascia entrare un raggio di gloria solo per lui, Edoardo è forse già affogato e lo troveranno domani in quel di Sabaudia o spiaggiato all'Idroscalo, la mia mano serra il boma e il vento mi umilia ma stavolta anche io tengo duro, abbiamo dentro una forza oscura a volte che ci porta a fare cose sconsiderate, eppure con la leggerezza vinco queste forze sovrumane, la presa è solida, ma mi serve ruota a terra, la punta sollevata forse un soffio, perdo peso e gravità e l'inferno applaude.... E' un merdosissimo "mercoledì da cani", ma tutto quel vento è tra le mi mani, tutto quel fragore ora urla di gioia nel mio petto sò che tra poco una raffica mi sbatterà su una lastra d'acqua dura come marmo rompendomi se và bene solo arto e subito dopo un'onda mi frullerà sconfitto seppellendomi metri sotto l'aria, ma se domani mi troverete alla deriva, non chiedetevi che senso abbia quel sorriso! Diego mi supera sulla destra alto sull'onda che cavalca e quasi la sua pinna mi taglia la vela, il mare senza colori senza profondità e sensa riflesso è un abisso ci reclama, ogni onda sembra un artiglio che da ogni lato e senza sosta cerca di afferrarti, e devo sempre cercare di salire sopra un'onda per vedere se la morte si nasconde dietro l'altra! Una vecchia o forse solo un vecchio telo scuro su un palo assistono dalla riva.... "proprio non vuol morire questo e poi due son troppi da trasportare, il terzo non lo prendo che và troppo in alto e certo queste ossa più vecchie del mondo galleggiano un gran male, meglio rimandare ad un giorno meno burrascoso ad una notte meno buia insomma come dice quel simpatico fumetto e poi dicono che non sono spiritosa!". WINDSURFER
  13. Carissimi Raiders, Visto l'avvicinarsi del Raid du Belin, a breve uscirà il post per le iscrizioni, come di consuetudine, facciamo l'appello per quelli che arriveranno direttamente il venerdì sera (25 maggio) abbiamo pensato di fare cosa gradita e organizzarvi una cenetta tipicamente "Langarola" in una Location da sogno. ( sotto due immagini della Trattoria ) menù completo di 5 antipasti, primo piatto, secondo con contorno e dolce Incluso di acqua, caffè, vino bianco (favorita doc) e vino rosso (dolcetto Diano d’Alba doc) ECCO IL MENu' antipasti: LA TERRINA SU LETTO DI MISTICANZA IN BALSAMICO LA GIARDINIERA ( per le Signore IL GIARDINIERE ) LE ACCIUGHE IN SALSA DI NOCCIOLA LA CARNE CRUDA CON SCAGLIE DI CASTELMAGNO GLI ASPARAGI CON FONDUTA DI TUMA Primi piatti : RAVIOLONI AL BURRO E ROSMARINO O AL SUGO D'ARROSTO TAIARIN AL SUGO DI SALSICCIA Secondi : ARROSTO IN SALSA DI NOCCIOLE LA GUANCIOTTA BRASATA Dolci: TRIS DI DOLCI (bunet, semifreddo al torrone, torta di mele,) Prezzo 36 euro a cranio. Per la cronaca, la cena sarà per le 21 circa, ci si trova nel piazzale davanti all'Hotel Albavillage, 5/10min e siamo al ristorante... Quindi cercate di essere puntuali, chi c'è, c'è... chi non c'è, si arrangia. Per chi volesse pernottare, vi consigliamo di prenotare in zona Alba (CN). Vi consigliamo Albavillage( http://www.albavillagehotel.it/ ) dove dovreste trovare senza difficoltà posti disponibili, abbiamo già avvertito la struttura, dispongono di mini appartamenti e bungalow da 2, 3 o 4 persone. Davanti alla struttura un ampio percheggio dove eventualmente lasciare i vostri mezzi (auto o Furgoni ), diversamente in zona non faticherete a trovare una sistemazione. Se avete bisogno di delucidazioni, chiedete senza problemi. Quindi avanti con le adesioni per la cena. 1 Pannokkia 2 Svizzero 3 Peppino 4 Cele 5 Jaco 6 Andrea VC Rimini 7 Robokop 8 Vespamax 9 Lorenzo205 10 Luigi 68 11Raffa 66 12 Sciusco 13 Paolorally 14 pape2208 15 Lion56 16 Bigio 17 338Green 18 Brunaccio 19 Ghost 20 Cucugiangiu 21 Zio Leo 22 Piera 23 Mazzetta 24 Sandra 25 Dr Lumbo 26 Lumbino 27 Cefino 28 Baffo
  14. 50celeste

    Colori dei Caraibi

    Versione 1.0.0

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    Colori dei Caraibi
  15. Versione 1.0.0

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    Nella terra dei mille colori
  16. holà, vi segnalo questo raduno, di cui vi riporto la mail di fabrizio, a cui dovete rivolgervi se siete interessati a partecipare e volete informazioni. se qualcuno della zona spezia, aulla, carrara, massa volesse andare, si faccia vivo anche con me che magari ci organiziamo per andare insieme hasta luego Ciao, ti scrivo le notizie che ho messo su Facebook. Raduno motociclistico a Barbagelata, dietro a Favale di Malvaro (GE). Pranzo al sacco ma per chi vuole riusciamo a fare una grigliata di carne (con un gotto di birra o un bicchierino di grappa offerto a tutti!). La Diocesi ci ha concesso l'uso del rifugio (riscaldato) in modo da pranzare seduti e al coperto, e con l'uso della cucina e dei bagni. Poi giretto dei passi intorno (dipende molto dalla strada e dal ghiaccio che ci sarà). Aperto a moto, scooter, vespe e auto d'epoca. Orario dalle 12.00 alle 15.00 e poi motogiro fino alle 16.30 per consentire un ritorno senza rischi. Abbiamo pensato inoltre di dare gli adesivi commemorativi e di fare una lotteria benefica con un sacco di bellissimi premi. Un casco, guanti da moto, un sensore IAT personalizzato, felpe, magliette, cappellini ed ombrelli, due bottiglie di champagne, e avremo anche un sacco di altra roba offerta da ditte del settore motociclistico. Se qualcuno dei tuoi amici ha Facebook digli di cercare 1* Raduno Belinentreffen, così vi tenete aggiornati sulle novità che qui ogni giorno nascono funghi! Ti saluto e ti ringrazio per l'interessamento. Fabrizio Tel. 393/7855440
  17. Buonasera a tutti, mi sono unito al mondo dei vespisti da circa due anni acquistando una pk 50 xl dell'86, vorrei avere consigli o meglio una lista dei materiali da acquistare per elaborare la mia vespa non esasperatamente (in meccanica me la cavo) sapendo gia che mi risponderete in tanti vi auguro una buona serata ciao colleghi!!
  18. Wheelie

    Video

    Salve non so se si può, nel caso non si possa scusatemi comunque questo è il mio canale youtube, lo scrivo perchè ho caricato anche dei video sulla mia vespa. Grazie per l'attenzione Ciaoooo https://www.youtube.com/channel/UCWjTbfw8a037L7aekVIotlw
  19. Salve a tutti sono nuovo del forum scrivo perchè la mia vespa, una 50 sportellino piccolo, fa dei vuoti e non sale di giri. Il carburatore un 16/10 l'ho già pulito anche se perde un po'. Praticamente quando sono in folle e apro il gas la vespa fa dei vuoti e non sale di giri, questo me lo fa anche in terza quando è tirata al massimo e allora mi tocca chiudere un po il gas. I getti non penso che siano perchè prima non lo faceva....spero che mi possiate aiutare...grazie
  20. Ciao a tutti ho uno special a 3 marce che ha dei vuoti di carburazione Carburatore: 16/10 SHB - diametro "esterno" 26mm, diametro "buco" 20mm - e' rettificato? I getti che monta sono getto max 64 e min 50. La vespa appare anche senza ripresa anche, spompata. Cosa potrebbe essere? La candela è di colore nocciolina ma a volte un po bagnata....
  21. Smontando il motore di una vespa px125 e volendo fare una revisione ho trovato questi componenti interni e volevo dei consigli da voi sullo stato e se è consigliato la sostituzione. - albero motore lato volano si notano dei segni dova va inserito il cuscinetto a rulli, secondo voi può creare dei problemi? - ingranaggio 4°marcia si nota sulla parte interna delle scalanature sui 4 lati dove ingrana la crociera, sono normali? - ingranaggio avviamento i denti sono nella normalità o meglio sostituirlo?
  22. Salve a tutti. Sono nuova e non posseggo una vespa, fisicamente. Anni fa, nel 1999, ne vinsi una con il concorso CocaCola, una Vespa ET50 di colore rosso (cocacola, appunto). Fu intestata a me, ma io non l'ho mai guidata, nè usata. L'ho lasciata in utilizzo a quello che a quei tempi era ahimè il mio ragazzo. Ora, per questioni fiscali, ed avendo comprato una moto e anche un'auto, non posso più averla intestata. Quello che l'ha usata sostiene che abbia lo sterzo rotto ad opera dei vigili urbani (che l'avevano rimossa da una sosta sul marciapiede davanti casa) e che dunque non possa essere guidata. Ora io devo assolutamente darla via, regalarla, venderla, buttarla, comunque sia fare in modo che non sia più intestata a me. Qualcuno ha dei consigli? E' una vespa appetibile o non essendo vecchia è inutile? Attendo il vostro aiuto. Grazie a tutti coloro che vorranno darmi dei suggerimenti.
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