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moto tester prova bobine


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il mio mitico elettrauto ha qualcosa di simile. In pratica veniva appoggiata la bobina AT sui supporti rossi e il cavo candela alle punte che vedi sopra.una volta acceso l'apparecchio generava un campo magnetico sulla bobina e se la bobina era buona doveva scoccare la scintilla sulle punte almeno fino ad una certa distanza. Non so se era solo per le AT interne al volano  se ci si poteva testare anche quelle per le luci.

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quel tester funziona prova le bobine at esterne e interne  collegandole al cablaggio che esce dallo strumento  (  esce un segnale impulsivo che simula puntine e condensatore) e il filo che esce dalla bobina  at  va collegato allo spinterometro ( aggeggio con le punte regolabili)  e la continuità delle scintille e la lunghezza massima danno un'idea della bontà della bobina (esistevano anche tabelle che indicavano la lunghezza massima di scintilla per tipo e marca di bobine)

sui supporti rossi si adagiano le bobine illuminazione  e carica condensatore a cui trasmette un flusso magnetico alternato che simula il campo magnetico del volano e ai suoi capi va collegato il carico di pari wattaggio che andrà ad alimentare per poi misurare la tensione ..nei tipi + complessi e presente sia un resistore per fare questa prova che un variatore di giri la prove delle bobine at .

 

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ma oggigiorno la funzionalità delle bobine la puoi testare anche con un comune tester, ci sono delle guide per avere i valori di riscontro.

l'apparecchio era utile negli anni 50 quando i tester digitali non esistevano e gli elettrauto erano alle prese con svariate tipologie di bobine.

secondo me ora spendi meno a cambiare tutta la catena di bobine o per lo meno se restauri Vespe, basta che ne hai qualcuna di scorta per provare se cambiandola il problema si risolve o meno. O per lo meno io la penso così.

se poi hai a che fare con svariate tipologie di moto motorini e quindi di bobine allora il discorso cambia.

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per la verità i tester esistevano anche all'epoca ( non sottovalutate quelli analogici sono gli unici che riescono a misurare i transitori a dispetto dei digitali)   ,  la sola misurazione della resistenza dell'avvolgimento ci dice soltanto se gli avvolgimenti della bobina  sono i continuità, isolati , in corto circuito   o a massa ,

pertanto una bobina at  (tipo gs)  con valori di resistenza 1.2 ohm di primario e 9500 ohm di secondario è regolare secondo il tester ma  se presenta perdita di isolamento o qualche spira in contatto la bobina non funziona oppure funziona a bassi giri per poi smettere agli alti..o perdere potenza una volta riscaldata..

quindi una prova completa è composta sia dalla misura resistiva  che dalla prova di funzionamento che questi strumenti riescono a fare

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è verissimo quello che dici, dico però che se uno a solo a che fare con vespe, quando ha un paio di bobine di scorta provi a sostituirla e se si risolve il problema allora era difettosa, sennò passaggio al componente successivo.

 o al limite io vado dal mio buon vecchio elettrauto, gli porto la bobina, la collega al suo banco di prova (che si faceva i conti l'altro giorno ed è venuto fuori che l'ha comprato il su babbo prima della guerra e quindi ha quasi cento anni x 10 quintali di peso) e me la faccio provare da lui.

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19 ore fa, pelle ha scritto:

è verissimo quello che dici, dico però che se uno a solo a che fare con vespe, quando ha un paio di bobine di scorta provi a sostituirla e se si risolve il problema allora era difettosa, sennò passaggio al componente successivo.

 o al limite io vado dal mio buon vecchio elettrauto, gli porto la bobina, la collega al suo banco di prova (che si faceva i conti l'altro giorno ed è venuto fuori che l'ha comprato il su babbo prima della guerra e quindi ha quasi cento anni x 10 quintali di peso) e me la faccio provare da lui.

Ciao, a me tocca andare fino a Vicenza da un amico che ha tutta l'attrezzatura che citate, è un genio! Da lui ho imparato la maggior parte di quanto so dell'elettrico delle vecchie vespe.

Francesco

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21 ore fa, archimedematelica ha scritto:

per la verità i tester esistevano anche all'epoca ( non sottovalutate quelli analogici sono gli unici che riescono a misurare i transitori a dispetto dei digitali)   ,  la sola misurazione della resistenza dell'avvolgimento ci dice soltanto se gli avvolgimenti della bobina  sono i continuità, isolati , in corto circuito   o a massa ,

pertanto una bobina at  (tipo gs)  con valori di resistenza 1.2 ohm di primario e 9500 ohm di secondario è regolare secondo il tester ma  se presenta perdita di isolamento o qualche spira in contatto la bobina non funziona oppure funziona a bassi giri per poi smettere agli alti..o perdere potenza una volta riscaldata..

quindi una prova completa è composta sia dalla misura resistiva  che dalla prova di funzionamento che questi strumenti riescono a fare

Ciao, sante parole!

Francesco

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