Vesponauta Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 Articolo da "La Nazione" di oggi, 5 ottobre, nella pagina di "lavoro ed economia" della Toscana e Liguria: "Arriva, forse era inevitabile, lo Zip cinese. Marchio Piaggio ma prodotto all'ombra della Grande Muraglia, come sarà chiaramente scritto sul libretto. Anzi, è già arrivato: un paio di container ┬½di prova┬╗ sono in Italia, e presto ci sarà il debutto sul mercato, al costo di circa 1100 euro contro i circa 1900 dello Zip ┬½italiano┬╗, veicolo glorioso ma di cui è cessata la produzione a Pontedera, in omaggio alle nuove mode che, da noi, richiedono prodotti più sofisticati. Il prezzo ┬½made in China┬╗ - dove la Piaggio è presente da un anno, e dove tre mesi fa Colaninno ha inaugurato lo stabilimento di Foshan, in società con il partner cinese Zongsheng - è ovviamente migliore. Molto migliore. [...] Rocco Sabelli [l'amministratore delegato] ha spiegato che gli scooter a basso costo sono ora in mano a marchi asiatici, a cominciare dalla taiwanese Kymco, che sta facendo man bassa soprattutto nei Paesi (a cominciare dalla Grecia) e nelle zone europee (soprattutto nel Nord) dove c'è una tradizione, appunto, di due ruote a basso costo, meno avanzate di quelle che ┬½tirano┬╗ il mercato in Italia. Il discorso di Sabelli è semplice: o ci adeguiamo anche noi a quei prezzi e a quelle tendenze, oppure lasciamo quel mercato in mano agli altri, visto che in Italia non si può produrre e vendere uno Zip a 1100 euro. Discorso sentito e risentito per altri settori, ma che, rapportato alla gloriosa casa delle Vespa, diciamoci la verità, fa ancora un po' di impressione". Ricordo che il primo Zip del 1992 era prodotto in Spagna dalla Motovespa. Se questo Zip servirà a finanziare la nuova PX in fondo non mi dispiace, ma tanto, comunque, non è tra i miei acquisti futuri! Cita
Marben Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 L'importante è che tutto non vada a gravare sugli operai italiani... e di questo francamente dubito.... Cita
areoib Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 ecco ci risiamo.... con l'illusione di risparmiare sul prezzo d'acquisto... (+ basso xkè prodotto in cina) ci si lamenta poi xkè aumenta il prezzo del petrolio (e suoi derivati), aumento inevitabile grazie e solo alla sempre più crescente richiesta di petrolio della cina... 1. aumenta la dissoccupazione in Italia (dato che la produzione si trasferisce all'estero..) 2. aumenta il carovivere (benzina, ecc...) meditate gente... meditate.... Cita
Largo...Ciospe! Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 E'facile produrre in Cina ZIP da vendere qui a 1100 €, basta fare lavorare la gente ex-contadina che moriva di fame con turni massacranti, pagarli un decimo di quello che prendono i ns operai e farli vivere accanto alla fabbrica senza nessuna prevenzione industriale e ambientale (ma sai che risparmio!?!?!??!) come invece esigono le ns leggi. E se gli operai (giustamente) si ribellano, che importa al mondo se l'esercito gli spara addosso?? Sono comunisti, loro possono...Luca non censurarmi grazie. COMPLIMENTI COLANINNO, SI VEDE CHE HAI I NUMERI...DA QUANDO GUIDAVI LA TELECOM... COMPRATE SOLO ITALIANO! Ciao FC Cita
oldscooter Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 Credo che una cura contro l'invasione cinese ci sia: 1) mandare un po' di nostri sindalisti che ne giro di un paio d'anni appiattiscano i costi. 2) Importare petrolio cinese (tanto costa meno) Cordiali saluti da Fedele Cita
V11T Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 Una volta c'erano gli SCHIAVI,poi i SERVI DELLA GLEBA,poi i IL POPOLO,poi IL TERZO MONDO...........adesso tocca ai CINESI tirare il carretto. Mi domando quando prima o poi non ci saranno piu' persone da sfruttare cosa succedera'???? Dimenticavo!!!!!!!!! Nel futuro ci saranno i CLONI Cita
pippociao Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 perchè non gli mandiamo i sindacati così non rompono più da noi??? Cita
GustaV Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 La situazione economica globale ed il problema del pachiderma asiatico sono ben più complesse. Le affermazioni buttate là sulla necessità di imporre il nostro modello giudicando quello cinese sbagliato, lasciano il tempo che trovano e altro non sono che uno dei sintomi dell'agonia che sta vivendo il nostro sistema. Dobbiamo renderci conto che gli assetti economici mondiali sono in rapida trasformazione, non possiamo contrastare il cambiamento, ma dobbiamo essere capaci di adattarsi ad esso e saper coglierne le opportunità: La Cina non è solo un concorrente ma anche un immenso mercato potenziale per chi è in grado di capirlo. La soluzione ai nostri problemi non è da ricercarsi nel protezionismo becero oppure nell'accanimento a combattere la concorrenza spietata, non ne usciremmo vivi. L'unico futuro possibile è dato da un'economia costruita sui servizi su modello anglosassone. L'industria avrà senso di esistere solo per limitati settori di nicchia ad elevata specializzazione (ingegneria avanzata), industria di prodotto tipico (turismo, alimentare ed alta moda) e spazi di mercato chiamato in economia strategica "oceano blu" (costruito da aziende capaci di crearsi uno spazio di mercato incontestato con regole dettate dall'interno). Putroppo l'Italia è vittima di malgoverno, barriere sociali e di interesse e soprattutto cultura troppo bassa: non siamo competitivi, non siamo capaci ad affrontare la sfida globale ( e non abbiamo voglia di metterci in gioco, dall'operaio all'imprenditore ). Non siamo in un temporaneo periodo di crisi, ma di transizione: la vecchia economia sta morendo, il mercato reagirà offrendo nuove opportunità, tuttavia tanta gente non ce la farà a seguire il cambiamento e rimarrà indietro, costretta ad abbassare il proprio tenore e qualità di vita. Ci troviamo in un meccanismo economico globale, non possiamo prender decisioni per cercare di cambiarlo o contrastarlo, è come fermare un carro armato con le mani, tanto vale salirci e cercare di guidarlo o quantomento sfruttare un passaggio verso un futuro possibile. Rimbocchiamoci le mani e diamoci da fare e smettiamo di piangerci addosso. Ciao, Cita
doucable Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 da circa 15 anni la Korea produce tutto ciò che era il fiore all'occhiello dei Paesi occidentali, auto, moto, alta fedelta, elettrodomestici...ma a chi fa più paura nel 2005? Hanno un tenore di vita pari al nostro se non in alcuni casi superiore. La Cina partorisce prodotti economici di ingegno occidentale a prezzi decisamente inferiori ha una superficie e una popolazione pari agli Stati Uniti e nel giro di brevissimo diventeranno una potenza mondiale. Che male c'è a comprare prodotti non Nazionali? La rovina delle nostra Industrie sono le eccessive imposte che i Governatori impongono, altrimenti non vedo la differenza di prezzo dove possa stare. La vera causa della disoccupazione sono solo le tasse..........TROPPO ALTE! Cita
GustaV Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 La vera causa della disoccupazione sono solo le tasse..........TROPPO ALTE! Costo del lavoro, protezione ambientale ed incapacità di competere. Cita
feccio22 Inviato 5 Ottobre 2005 Segnala Inviato 5 Ottobre 2005 secondo me la piaggio con questi affari si lecca i baffi. mentre in italia produrre uno zip può costare che ne so.. 400 euro, in cina il costo è di 10 euro. quindi il prezzo di vendita del mezzo è comunque alto, anche se per chi acquista è un risparmio di ben 800. e il resto? non ci lamentiamo se poi il nostro amico sabelli gira in elicottero come se fosse me con la punto col portapacchi.. Cita
Largo...Ciospe! Inviato 6 Ottobre 2005 Segnala Inviato 6 Ottobre 2005 Si, appunto...a questo bel discorso aggiungiamo il maggior profitto che si intascano Colaninno & Co. (e ricordate che il signor C ha sempre fatto gli interessi degli azionisti delle ditte che ha diretto) senza avere fatto lavorare un solo operaio italiano. E'la stessa storia della NIKE che fa produrre le scarpe in Cina o in Vietnam e poi ce le vende qui a 180 € il paio....!!! Se non e'gente da bruciare sul rogo questa... Ciao FC Cita
areoib Inviato 6 Ottobre 2005 Segnala Inviato 6 Ottobre 2005 omo razionalis e omo economicus (si scrivevano così?... fà parecchio tempo ormai che sono uscito dagli studi...) 'l'uomo razionale' che si preoccupa dell'uomo e quindi della società non sarà mai un buon imprenditore.... mentre 'l'uomo economico' se vuole essere un buon imprenditore (e soprattutto vuole rendere...) non si deve preoccupare dei riflessi della proprie scelte sulla società... questo è quanto adottano gli imprenditori 'di successo'..... trovare una via di mezzo tra omo razionalis e omo economicus non è possibile (sono due 'personalità' distinte e contrapposte!) scusatemi ... non è mia intenzione dare 'lezioni di economia'...... solo che secondo le affermazioni suddette si creano i 'problemi' evidenziati in questo post.... Cita
areoib Inviato 6 Ottobre 2005 Segnala Inviato 6 Ottobre 2005 MITICO................ se è rivolto a mè... gra┬º┬ºie. Cita
Ospite Inviato 6 Ottobre 2005 Segnala Inviato 6 Ottobre 2005 ... tanto i cinesi non perdono tempo su internet a cercare parole come democrazia e libertà, hanno il chissenefrega dell'ambiente, e non sono costretti a passare il 60% di una settimana di lavoro a sorbirsi "formazione continua" per accumulare punti (in)utili per il proprio aggiornamento professionale .... Cita
Pozzy Inviato 6 Ottobre 2005 Segnala Inviato 6 Ottobre 2005 Cmq bisogna dire che è anche colpa nostra... Almeno nel settore dell'occhiale, adesso hanno tutti paura degli occhiali fatti in cina perchè hanno una qualità pari alla nostra (forse ancora qualche pecca in certe verniciature...), però chi ha insegnato ai cinesi come produrre occhiali di qualità? I produttori italiani! I cinesi all'inizio lavoravano per noi, poi hanno imparato a produrre e soprattutto a costruirsi i macchinari per gli occhiali, così adesso si arrangiano.... fatto prevedibile!! Ale Cita
vespamodelli Inviato 7 Ottobre 2005 Segnala Inviato 7 Ottobre 2005 Quando un miliardo e mezzo di cnesi comincerà ad avere un potere d'acquisto appena superiore a quello attuale . . . si aprirà un immenso mercato che tutto l'occidente sta bramando. La Cina è in questo momento come l'Italia del dopoguerra, creativa, povera e disponibile a tutto, tra 30 anni al massimo decidererà delle sorti del mondo. Probabilmente "inventeranno" un nuovo veicolo di trasporto popolare che diventerà un mito, come noi poveri, creativi e disponibili a tutto inventammo la Vespa. Con un vantaggio, loro non devono necessariamente adeguarsi allo stile di vita occidentale ma seguirne uno loro che per noii diventerà obbligatorio seguire se non vogliamo scomparire. Tra un decennio le migrazioni non saranno più verso la ricca Europa ma verso la dinamica Cina. Saranno cazzi di chi resta, credo che con soddisfazione sarò cenere al vento prima di allora!!! Cita
SergioGE Inviato 7 Ottobre 2005 Segnala Inviato 7 Ottobre 2005 "omo razionalis >> ecco io penso di essere quello.. praticamente sempre MISCIO (senza palanche) però conosco ALMENO UN omo economicus e francamente preferisco essere razionalis, miscius e.. razionalis.. "Saranno cazzi di chi resta, credo che con soddisfazione sarò cenere al vento prima di allora!!!" > OK.. SARO' CENERE ANCH'IO.. ALMENO SPERO Cita
MastroVespista Inviato 7 Ottobre 2005 Segnala Inviato 7 Ottobre 2005 Tra "homo rationalis" e "homo economicus" preferisco essere un "homo cazzi sua faciens"... Cita
vespamodelli Inviato 10 Ottobre 2005 Segnala Inviato 10 Ottobre 2005 minchia, Giovà, fumi così tanto? Giovaneeeeee, me la mandi o no questa tua disponibilità o devo rivolgermi altrobve??? Sono in attesa . . . Cita
vespamodelli Inviato 10 Ottobre 2005 Segnala Inviato 10 Ottobre 2005 Il problema (leggi cazzi di chi resta) sarà dei nostri/vostri figli. Chi nasce adesso a 40 anni avrà un clima più caldo di 5/6 gradi con tutto quello che comporta, tanto per dirne una. Probabilmente si scoprirà cosa c'è sotto l'antartide, ma di sicuro fino a quella data sarà dura. Che c'è volete fà, sul futuro non riesco ad essere ottimista!!! Cita
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