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Inviato
grazie a tutti per la risposta... ho ancora una domanda poi ho finito.... dove posso trovare delle foto di alcune vespe con tutte le cromature come usano i mod.... rispondete grazie ancora

ti mostro la mia,poi se vai online sui siti che ti han detto ne trovi altre!

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Inviato
grazie mille per le foto bellissima la tua vespa px200 ma dimmi una cosa che marmitta monti???

ro esistono anche dei libri con delle foto???

si , ma se è solo per curiosita' secondo me nn vale la pena l'acquisto ...cmq se ha voglia di vedere qullche scooter del genere dal vivo a fine settembre a Cattolica si tiene l'Autumn Stone , che è la versione autunnale del raduno mod di Pasqua .... uno di quelli con la piu' alta partecipazione di mods scooters ...

Inviato

il max del rumore lo fa la zirri ma mi pare che costi abbastanza.

la leovinci è un buon compromesso,mi pare 60euro.

la polini non è un granchè,sempre sui 60euro.

la simonini non è male;cromata sui 100euro,non cromata non so.

poi dipende che vespa hai! px?

Inviato

Come libri trovi: MODS! di Richard Barnes (solo in inglese, però è un libro quasi tutto fotografico con foto originali dei mods degli anni '60 dove trovi moltissime immagini di scooters) oppure in italiano "Il migliore dei Mondi possibili - Storie di mods e degli Statuto" - Di Oskar Giammarinaro. Anche qua ci sono diverse immagini.

Buona lettura!

Inviato

Come libri trovi: MODS! di Richard Barnes (solo in inglese, però è un libro quasi tutto fotografico con foto originali dei mods degli anni '60 dove trovi moltissime immagini di scooters)

spero che non ci sia un limite alla lunghezza dei messaggi...

buona lettura

MODS!

di R. Barnes

Uscimmo dallo Scene Club per prendere una boccata d├ó€Ôäóaria. Nel locale il caldo era soffocante, si sudava terribilmente decidemmo quindi di fare due passi per Ham Yard. Lo Scene Club era sempre umido e il sistema di ventilazione consisteva in un bel mattone per tenere aperta la porta. Parecchi ragazzi stavano fuori davanti all├ó€Ôäóentrata a chiacchierare, molti avevano preso delle ├ó€╦£pastiglie├ó€Ôäó. Pete Meaden aveva preso sei ├ó€╦£blues├ó€Ôäó e parlava con chiunque gli fosse davanti tamburellando con le dita come West Side Story. Anche se non accadde nulla di particolare, sapevo che quella sera per me sarebbe rimasta storica. Allo Scene Club ci si divertiva sempre, c├ó€Ôäóera gente nuova e interessante e soprattutto c├ó€Ôäóera Guy Stevens, il D.J. con i dischi R.&B. pi├â┬╣ tosti d├ó€ÔäóInghilterra e quella sera mise da urlo. Ma fu memorabile perch├â┬® per la prima volta mi resi conto che esisteva un vero e proprio stile di vita MOD. Io non ero un Mod. Frequentavo la Art School. Il mio coinvolgimento con i Mods nacque dal fatto che il mio pi├â┬╣ caro amico suonava in un complesso che aveva come co-manager Pete Maiden, e Pete Maiden viveva, mangiava e dormiva in stile Mod e voleva convincere il gruppo a diventare una Mod-band. Lo stile di vita MOD consisteva nella totale devozione ad apparire ed essere ├ó€╦£cool├ó€Ôäó. Spendere tutti i propri soldi in vestiti e passare tutto il tempo libero nei club a ballare. Era uno stile nuovo e ├ó€╦£veloce├ó€Ôäó e per me anche un po├ó€Ôäó misterioso.

Lo Scene Club non aveva le licenze per gli alcolici, vendeva solo succo di arancia, così qualcuno di noi decise di attraversare la folla di Soho di Windhill Street per andare a bere in un pub. I Mods avevano il loro stile anche nel camminare: ondeggiavano le spalle facendo passi molto corti con i piedi leggermente in fuori. Alle volte le mani erano dietro la schiena sotto il cappotto o l├ó€Ôäóimpermeabile. Se si tenevano le mani in tasca i pollici si lasciavano fuori: quello era il look. Così il gruppetto entr├â┬▓ ondeggiando nel pub. Bevevamo scotch e coca o vodka con limone o succo d' arancia. Mickey Tenner, Pete Meaden e qualcun altro chiacchieravano così intensamente che non toccarono i loro drinks, sebbene Pete prese il bicchiere in mano mille volte per poi riposarlo travolto dalla foga del discorso. Dopo un po' Pete Townsend ed io lasciammo Meaden, Mickey Tenner e gli altri per fare un giro in Shaftesbury Avenue parlando dei Mods e dello stile di vita. Eravamo ancora frastornati dalla valanga di parole di Pete Meaden. Era inglese ma parlava come un disc-jockey americano. Chiamava tutti ├ó€╦£Baby!├ó€Ôäó ├ó€╦£Ciao Peter Baby!!!!├ó€Ôäó ├ó€╦£Ciao Barney-Babyyyy, tutto O.K. baby?├ó€Ôäó. Non si fermava mai nemmeno per respirare. Era come quei personaggi che vedi nei film, solo che si trovava da questa parte dello schermo e stava di fronte a te. Era un vulcano di idee ed energia e pensava di trasformare il gruppo in una cult-band. La band aveva iniziato a lavorare con un nuovo manager, un uomo d├ó€Ôäóaffari che possedeva una fonderia in Shepherds Bush e che pensava bastasse avere i soldi per essere come Brian Epstein; dopo tutto gestire un gruppo musicale era come gestire un├ó€Ôäóazienda. Pete Meaden era stato ingaggiato come pubblicitario. Aveva gi├â cambiato il nome al gruppo e lo fece ancora. Dopo molte discussioni fra ├ó€╦£Image├ó€Ôäó e ├ó€╦£Direction├ó€Ôäó decise per ├ó€╦£High Numbers├ó€Ôäó, molto mod ed esoterico. Era deciso a farli suonare nei pi├â┬╣ importanti locali mod di Soho e, anche se non ci guadagnava molto, si presentava spesso con giacche nuove e pantaloni all├ó€Ôäóultima moda bench├â┬® vivesse in un piccolo ufficio in Monmouth Street con una sedia, un asse da stiro e il telefono; ma lui sapeva sempre cosa era ├ó€╦£cool├ó€Ôäó.

Quella sera in particolare, io e Pete (Townsend N.d.T.) discutevamo su cosa fosse ├ó€╦£in├ó€Ôäó e perch├â┬®. Meaden, Mickey Tenner e qualcun altro dibattevano su cosa indossare il fine settimana. Era incredibile per me vedere come la moda cambiasse in continuazione e soprattutto come loro la seguissero. Ero convinto che i mods pi├â┬╣ vecchi decidessero cosa era bene indossare e cosa no, comunque, sbagliato o meno, avevo capito quale era l├ó€Ôäóingrediente fondamentale del movimento Sixties mod. Non riuscivo a realizzare se il movimento modernista era pilotato da businessman, da finti D.J.├ó€Ôäós, dalla CIA o dai media, ma in realt├â non era controllato da nessuno: l├ó€Ôäóintero look-mod nasceva da dentro. A parte uno o due giornalisti, la stampa non sapeva nulla dei mods fino alla guerriglia al Bank Holiday nel 1964, che vedremo pi├â┬╣ avanti, prima di allora la cosa non interessava perch├â┬® non faceva notizia. Per i mods era una vera ossessione avere il vestito perfetto in ogni situazione. Cosa succedesse fuori dal loro mondo di coffee bar, di negozi di vestiti e di discoteche non gliene fregava niente. Se la stampa faceva risaltare un certo particolare del loro mondo, i ragazzi lo abbandonavano immediatamente. Di giorno lavoravano o studiavano, ma di sera appartenevano solo a se stessi.

Per capire come tutto ci├â┬▓ fosse una novit├â per quel periodo, ├â┬¿ necessario sapere come negli anni sessanta i giovani fossero eccitati. Passati gli anni ├ó€Ôäó40 e ├ó€Ôäó50, l├ó€Ôäó Inghilterra riscoprì la voglia di vivere e il gusto della libert├â . E per capire come ebbe inizio il modernismo bisogna capire quale movimento giovanile ebbe, prima di loro, una propria identit├â : i TEDDY BOYS.

Prima degli anni ├ó€Ôäó50, i teen-ager non erano valutati come una categoria dedita a consumi ben precisa, ma piuttosto considerati o dei bambini o degli adulti. Nei primi anni ├ó€Ôäó50 i ragazzi che non andavano a scuola, iniziavano a lavorare e a guadagnare e una volta lasciato qualcosa in famiglia il resto lo potevano spendere come volevano. Il problema era che non esisteva una fascia di mercato dedicata a loro: compravano gli stessi vestiti, guardavano gli stessi film, ascoltavano la stessa radio e le stesse canzoni dei loro genitori. La pop-music dell├ó€Ôäóepoca era veramente atroce. Io ho sempre pensato che la vera causa dei vandalismi dei Teddy Boys non erano i dischi di Bill Haley, ma quelle canzoni sdolcinate che l├ó€Ôäóindustria della musica di quegli anni e la B.B.C. trasmettevano in continuazione. Sino a met├â dei fifties le radio trasmettevano solo quello che decideva a priori la Tin Pan Alley e non si ascoltava altro che: Hot Diggity, Pickin├ó€Ôäó a Chicken, Bushel and a Peck, Gilly Gilly Ossenfeffer Katzenellen Bogen By the Sea, Happy Wanderer, Close the Door (They├ó€Ôäóre coming through the window), Oh Mein Papa, Where will the Baby├ó€Ôäós Dimple Be?, Sugarbush, Twenty Tiny Fingers e I See The Moon ( The moon see me). Capisco quindi questi ragazzi che si buttarono sul Rock & Roll americano facendone la loro musica che ovviamente non piaceva alla vecchia generazione. Dopo poco tempo il mercato si accorse di loro e ci fu il boom dei dischi e dei gadget. Essi adottarono un look edoardiano e si definirono Teddy Boys e fu così, all├ó€Ôäóimprovviso, che si present├â┬▓ la nuova generazione e presto fece la sua comparsa anche il fenomeno della delinquenza giovanile. Gli anni ├ó€Ôäó50 portarono grandi cambiamenti in generale. L├ó€ÔäóInghilterra pensava di essere la nazione pi├â┬╣ potente dopo U.S.A. e U.R.S.S.. Si rimase fermi all├ó€Ôäóidea che ├ó€╦£Inglese ├â┬¿ meglio├ó€Ôäó , nascondendo la testa sotto la sabbia e pensando che l├ó€ÔäóInghilterra potesse dettare legge in ogni campo. Per i giovani le due novit├â che li riguardavano da vicino furono l├ó€Ôäóabolizione del servizio di leva a 18 anni che diventava facoltativo e l├ó€Ôäóintroduzione sul mercato del sistema rateale, che rendeva semplice l├ó€Ôäóacquisto del ├ó€╦£Dancette├ó€Ôäó il giradischi portatile (via il grammofono !!!) per sentire i nuovi dischi che erano pi├â┬╣ piccoli e pi├â┬╣ economici e giravano a 45 r.p.m.. Le classi meno abbienti potevano permettersi la macchina, la televisione e la lavatrice. Eravamo in pieno periodo consumistico, e il motto era: ├ó€╦£Vivi adesso e paga poi├ó€Ôäó. In quegli anni Lonnie Donnegan girava il Paese suonando la musica skiffle che contagi├â┬▓ migliaia di ragazzi per via del fatto che gli strumenti si potevano auto-costruire; se non fosse stato per lo skiffle che port├â┬▓ il formarsi di moltissimi gruppi, forse il British rock degli anni ├ó€Ôäó60 non sarebbe stato un fenomeno così importante. Le grandi star del Rock and Roll iniziarono a comparire verso la fine degli anni cinquanta; i pi├â┬╣ famosi erano Cliff Richard, Billy Fury e Adam Faith e altri con dei nomi buffissimi tipo Marty Wilde, Vince Eager, Cuddley Duddley, Dickie Pride, Duffy Power e Johnny Gentle. I Teddy Boys erano violenti e stupidi. Si comportavano da teppisti da quattro soldi andando nei cinema a tagliare la poltrone con coltelli a serramanico. Il look era dilagato in tutto il Paese, ma presto declin├â┬▓: le giacche borchiate e gli stivali da motociclista erano gi├â sorpassati nel 1958 e allo stesso tempo fra i teen-agers aveva preso piede la moda Italiana. I vestiti ├ó€╦£made in Italy├ó€Ôäó avevano le giacche corte e i pantaloni molto stretti senza pences e si accompagnavano con scarpe di camoscio. Le giacche avevano due o tre bottoni e i risvolti molto piccoli e questo fu il look originario dei primi Mods che poi si and├â┬▓ sviluppando. I Teddy Boys non ci stettero. Erano stati loro a conquistare il mercato giovanile e loro per primi avevano introdotto una moda che, almeno all├ó€Ôäóinizio, appartenesse alla classe operaia, ed era per loro inaccettabile che dei maschi pensassero a vestirsi solo per mostrarsi. Prima ci si vestiva con abiti da lavoro e la Domenica si tirava fuori il vestito della festa che bisognava far durare vent├ó€Ôäóanni. Gli abiti casual non esistevano ancora e i vestiti dei negozi se li potevano permettere solo i pi├â┬╣ facoltosi.

Il secondo e pi├â┬╣ importante fenomeno di costume giovanile fu il movimento Mod. Ancora una volta l├ó€Ôäóimpulso partì dalla classe operaia, anche se i primi ad adottare questo stile furono ragazzi di media estrazione sociale di cui molti erano ebrei e i soldi che avevano in tasca provenivano dai genitori, anche perch├â┬® erano troppo giovani per lavorare. Ric di Wembley che pi├â┬╣ tardi divenne mod ricorda quel periodo: ├ó€ÔäóEro solito uscire con dei miei amici ebrei che si vestivano sempre in maniera perfetta: vestito italiano blu scuro e camicia azzurra. Io andavo ancora a scuola e quei vestiti non potevo permettermeli. Mi ricordo che uno di loro era molto ricco: si faceva fare camicie e scarpe su misura ed era straordinariamente meticoloso nel controllare anche come vestivamo noi. Parlavano sempre di vestiti, quasi fosse una religione.├ó€Ôäó Questi teen-agers Dandies odiavano i Teddy Boys perch├â┬® rappresentavano il ├ó€╦£vecchio├ó€Ôäó. Si identificavano con tutto ci├â┬▓ che era sofisticato e moderno. In Inghilterra, all├ó€Ôäóepoca, era in voga il Traditional Jazz e nelle classifiche dominavano le cover Dixieland di Acher Bilk, Kenny Ball, Monthy Sunshine e Chris Barber. Ma a loro non piacevano per niente e ascoltavano il Modern Jazz e la sua immagine nuova, pulita e affascinante; compravano i dischi di Charlie Mingus, Modern Jazz Quartet, Gerry Mulligan e Dave Brubeck ed ├â┬¿ proprio da questi gusti musicali da cui nasce il loro nome: MODERNIST.

Lentamente il movimento si ingrandiva. Il loro look appariscente affascinava molti altri ragazzi, così gradualmente il modernismo divenne un fenomeno di culto minore e l├ó€ÔäóItalian look inizi├â┬▓ a subire alcune varianti. Molti si facevano fare il vestito su misura per poterlo cambiare e personalizzare. Si inizi├â┬▓ con il davanti: due, tre o quattro bottoni. Poi bottoni di velluto. La giacca poteva avere uno spacco centrale o due laterali lunghi uno, due o tre pollici. I polsini potevano rimanere aperti con o senza gemelli. I pantaloni andavano stretti e generalmente avevano un risvoltino in fondo di 3 pollici. Alcuni cucivano dei bottoncini sulla cucitura di lato, proprio sopra le scarpe. I vestiti per la maggioranza erano blu e blu scuro oppure nero con righine blu, altri erano Prince of Wales. Le camicie all├ó€Ôäóinizio avevano il colletto a punta molto corto, pi├â┬╣ avanti diventarono con colletto pi├â┬╣ lungo e una piccola apertura sul davanti per poter fare il nodo della cravatta molto piccolo. Le scarpe in genere si facevano fare su misura, il che era molto costoso ma era l├ó€Ôäóunico modo per i ragazzi di avere quello che volevano. Molti portavano scarpe imitazione pelle di coccodrillo con le fibbie ai lati. Erano anche molto ├ó€╦£Smart├ó€Ôäó le scarpe di pelle verde o rosse. Cominciavano anche ad apparire abiti casual come i cardigan e le Fred Perry.

Le Fred Perry divennero un emblema per i mods: erano delle polo di cotone con tre bottoni inizialmente fatte per i tennisti e disegnate infatti dal famoso giocatore. C├ó€Ôäóerano polo anche di meno costose, ma certo era meglio avere l├ó€Ôäóoriginale con il piccolo alloro stampato sul lato sinistro e potevano essere indossate sia con i Levis sia con un vestito. Era ├ó€╦£smart├ó€Ôäó indossare un abito senza cravatta solo se sotto portavi una Fred Perry e questo look, salvo qualche variante, dur├â┬▓ per tutta l├ó€Ôäóera Mod. Il taglio di capelli ├ó€╦£italiano├ó€Ôäó prese piede nel 1960 circa. Non tutti i barbieri lo facevano e pagando di pi├â┬╣ potevi farti in taglio alla ├ó€╦£Perry Como├ó€Ôäó, comunque sempre senza brillantina o olio. Altri tagli erano il ├ó€╦£French Crew├ó€Ôäó con i capelli lunghi circa 3 centimetri, e poi il ├ó€╦£College Boy├ó€Ôäó. Tutti gli stili erano comunque con capelli corti e taglio pulito come li portavano i primi mods. Dal 1959 iniziarono a comparire i primi scooter e nel 1960 si forma una piccolo gruppo conosciuto come gli ├ó€╦£scooter-boy├ó€Ôäó, vestiti con uno stile che venne poi adottato dai mods. Indossavano i Parka (giubbotti militari) sopra i vestiti per evitare di sporcarli viaggiando in scooter. I jeans Levis presero piede nello stesso periodo. Pi├â┬╣ erano scoloriti e ├ó€╦£vissuti├ó€Ôäó meglio era. Invece della cerniera avevano i bottoni sulla patta e da nuovi andavano indossati bagnati per adattarli alla forma del proprio corpo.

Questo cambiamento in generale dello stile di vita che si verific├â┬▓ alla fine degli anni ├ó€Ôäó50 e gli inizi del ├ó€Ôäó60 furono descritti bene da Lionel Bart con la canzone: ├ó€╦£Fings ain├ó€Ôäót what they used to be├ó€Ôäó. I negozi normali furono sostituiti dai super-market. Comparirono le prime lavanderie a gettoni aperte 24 ore su 24 e i primi bagni pubblici. Faceva tutto parte dell├ó€Ôäó americanizzazione che divulgava nel Paese e i Mods si identificavano con tutte queste novit├â e pensavano all├ó€Ôäó Inghilterra come un vecchio paese conservatore e tradizionalista. Era la generazione della pubblicit├â e del consumismo. La pubblicit├â aveva fatto la sua comparsa anche in televisione e i mods sognavano veramente di avere la Jaguar E-type con una bella bionda tra le braccia.

Si seguiva anche ci├â┬▓ che avveniva in Continente. Notavano che i ragazzi francesi in vacanza estiva in Inghilterra erano vestiti molto meglio di loro, così iniziarono a frequentare i club francesi presenti a Londra. I pi├â┬╣ famosi erano due locali frequentati da studenti chiamati La Poubelle e Le Kilt. Willie Deasey che li visitava regolarmente ricorda: ├ó€╦£I vestiti dei ragazzi francesi erano tagliati molto bene e con stoffe leggere che andavano benissimo per ballare; noi non portavamo abiti casual e prendemmo da loro le idee per i nostri nuovi vestiti├ó€Ôäó. Così si immersero in tutto ci├â┬▓ che era francese. Un suo amico Jonnhy Moke mi ha detto: ├ó€╦£Iniziammo a vedere film francesi anche se non capivamo una dannata parola. Una volta andai a vedere un film intitolato Yo Yo. Dopo circa un├ó€Ôäóora feci notare alla mia ragazza che il protagonista non aveva aperto bocca. Solo dopo lei mi spieg├â┬▓ che la star, Marcel Marceau, non parlava perch├â┬® era un mimo, ma a me non importava assolutamente niente, io andai lì solo perch├â┬® il film era francese├ó€Ôäó. Un altro loro amico racconta ancora: ├ó€╦£Di noi nessuno fumava ma iniziammo a comprare le Gauloise solo per moda. Tutti guardavamo film e riviste francesi. Addirittura c├ó€Ôäóera chi aveva iniziato a studiarlo e comprava regolarmente Le Soir├ó€Ôäó. I modernisti avevano molti idoli ├ó€╦£continentali├ó€Ôäó. Delle stars inglesi ammiravano solo il James Bond di Sean Connery, ma i loro preferiti erano Marcello Mastroianni e Juliette Greco.

Bench├â┬¿ fosse emerso chiaramente lo stile modernista, non c├ó€Ôäóera ancora coesione e un senso di identit├â comune che abbracciasse tutto il movimento, forse perch├â┬® frequentavano soprattutto clubs e coffee-bar e la stampa non li aveva ancora scoperti per cui il fenomeno rimaneva molto localizzato. Ogni zona aveva il proprio leader che vestiva con perfetto stile e influenzava gli altri che ne copiavano gli abiti, mentre le ├ó€╦£faces├ó€Ôäó delle varie zone si incontravano e prendevano nota delle novit├â . Tutto ci├â┬▓ fino al 1962 quando la rivista Town pubblic├â┬▓ delle foto e un├ó€Ôäóintervista con qualche faces di Stamford Hill. Uno di questi era il quindicenne Mark Feld, (che negli anni ├ó€Ôäó70 cambi├â┬▓ nome in Mark Bolan e divenne una famosa pop-star) che descrisse le abitudini dei mods il loro modo di vestire e la difficolt├â di trovare gli abiti giusti. Diceva: ├ó€╦£Bilgorri of Bishopgate ├â┬¿ il sarto migliore dove vanno tutte le faces, e per i pantaloni il migliore ├â┬¿ John Stephen. Ci sono anche posti pi├â┬╣ economici, tipo d Burtons, che stupidamente alcune faces snobbavano per vergogna├ó€Ôäó. Questo articolo del "Town" fu la prima pubblicazione sulla moda di questa giovane generazione. Fu proprio nel 1962 che tutti i vari gruppi si fusero con un unico stile mod.

Divenne importante dopo camminare con un certo stile e tenere la sigaretta nel modo giusto. Assumere una posa corretta era fondamentale perch├â┬® la maggior parte del tempo lo si passava in mezzo alla gente mostrandosi e ├ó€╦£posando├ó€Ôäó. Ricorda Johnny Moke: ├ó€╦£Dovevi apparire del tutto rilassato, ma nel modo giusto. Così appoggiavi le gambe contro il muro e magari tenevi la mani nelle tasche dei Levis o della giacca con i pollici fuori├ó€Ôäó. Rik da Wembley ribadisce che la posizione era importante: ├ó€╦£Se mettevi le mani nelle tasche dei pantaloni non dovevi mai tirare su la giacca per evitare di fare le pieghe. Era molto ├ó€╦£cool├ó€Ôäó mettere una sola mano in tasca quando indossavi la giacca, era strano ma raffinato├ó€Ôäó. Era ancora difficile trovare i vestiti giusti. Gli abiti bisognava farli su misura e a Londra c├ó€Ôäóerano negozi tipo John Michael che erano abbastanza forniti, ma la vera scoperta per i mod fu His Clothes in Carnaby Street e il proprietario che si chiamava John Stephen. Era diverso dagli altri negozi. Io ci andai la prima volta con Pete Townsend dopo che qualcuno ce ne aveva parlato e un giorno mentre eravamo in giro per West End decidemmo di andare a vederlo. Non riuscimmo a trovarlo subito perch├â┬® era in una stradina laterale. La via non era un granch├â┬¿, da un lato c├ó€Ôäóera un enorme palazzo senza finestre della Compagnia Elettrica o qualcosa del genere. C├ó€Ôäóerano quattro o forse cinque negozi di abiti per uomo e un tabacchino. C├ó€Ôäóera pi├â┬╣ di un negozio della catena His Clothes, da Paul, da Domino Male e da Donis. Era una giornata uggiosa e la strada era deserta, ma quando lo trovammo e vedemmo i vestiti, non potevamo crederci. C├ó€Ôäóerano abiti di un colore talmente pazzesco che rimasi affascinato. Un vestito rosa-confetto denim per uomo? Fantastico. Audace. Nella maggior parte dei negozi vedevi pantaloni o giacche che sembravano tutte uguali. Alcune nere, altre blu scuro altre ancora nere e se volevi essere un po├ó€Ôäó originale potevi arrischiarti a prenderne una nera con, attenzione, le righine grigie verticali. Ma da His Clothes non c├ó€Ôäóerano solo i colori pi├â┬╣ svariati, ma era pieno di abiti con dei tagli differenti e marche diverse, tutto ci├â┬▓ accatastato in uno spazio molto piccolo con buona musica di sottofondo. Potevi provare e toccare tutto quello che volevi senza che nessuno ti dicesse niente. I commessi erano tutti molto giovani, gentili e affabili. Erano tutti come John Stephen, chiamavano tutti ├ó€╦£Signore├ó€Ôäó e si davano un gran da fare per aiutarti nella scelta. C├ó€Ôäóera come un senso di eccitazione in Carnaby Street. Non era un via molto conosciuta allora, ma era fatta bene e la gente aumentava. Penso che la maggior parte del guadagno lo facessero di Sabato, anche se in questo particolare week-end, come ho detto, era deserta. La sola altra persona che vidi fu un negro molto alto e ben vestito che comprava un paio di pantaloni coloratissimi. Questo negro era palesemente gay e realizzai che gli omosessuali erano anni che compravano i vestiti di quel genere. Erano le uniche persone che avevano il coraggio di indossarli, ma nei primi anni ├ó€Ôäó60 l├ó€Ôäóopinione pubblica stava cambiando, i mods vestivano in maniera molto effeminata e indossavano gli abiti colorati di Carnaby Street. John Stephen pensava che bisognasse indossare tutto ci├â┬▓ che ti piaceva. Proprio all├ó€Ôäóangolo con Carnaby Street c├ó€Ôäóera Vince, in Newburg Street, che vendeva dal 1954 abiti fiammeggianti per gli omosessuali. Vince era il precursore di Carnaby Street. John Stephen all├ó€Ôäóinizio ci lavor├â┬▓ come commesso per un certo periodo, poi decise di aprire un suo negozio in Beak Street con 300 sterline di capitale. La storia and├â┬▓ che dopo poco un incendio gli distrusse tutto il magazzino e dovette ricominciare da capo all├ó€Ôäóangolo con Carnaby Street con un affitto di 10 sterline a settimana e da lì partì la sua fortuna.

Le prime boutique facevano appena adesso la loro comparsa. I negozi in Carnaby Street erano pieni di roba e se vedevi qualcosa che ti piaceva non c├ó€Ôäóerano problemi a trovarla del colore e della taglia che volevi. His Clothes non era caro. Trattava polo in denim di tutte le tinte e le prime T-shirt, che venivano considerate delle grandi novit├â indossate con i Levis. Fecero la loro comparsa anche i primi mocassini; se ci andavi regolarmente tutte le settimane, trovavi sempre qualcosa di nuovo. Anni dopo, quando l├ó€Ôäóera mod era in pieno vigore, divenne un posto di ├ó€╦£culto├ó€Ôäó e di ritrovo dove potevi incontrare Brian Jones, Andrew Oldham, Eric Clapton o ├ó€╦£Rod the Mod├ó€Ôäó (Rod Stewart N.d.T.). Naturalmente tutto ci├â┬▓ attirava i giornalisti e si arriv├â┬▓ al punto che non ci si poteva pi├â┬╣ muovere tra le telecamere della T.V. belga, i turisti e i curiosi. Quando tempo dopo gli WHO adottarono l├ó€Ôäóimmagine del gruppo supermod, Pete spendeva 100 sterline a settimana in vestiti.

Nel 1962 qualche mod adott├â┬▓ il classico look da businnessman della City e Johnny Moke ricorda: ├ó€╦£Qualche volta mi sono vestito con bombetta, abito scuro e ombrello e qualche mods lo fece per un breve periodo├ó€Ôäó. Invece di avere due cuciture con due spacchetti laterali come gli abiti italiani, questi avevano un unica cucitura sulla schiena e uno spacchetto unico centrale, quindi era un abito pi├â┬╣ conformista rispetto a quelli casual continentali, ed era conosciuto in tutto il mondo. Gli spacchetti erano terribilmente importanti. Con l├ó€Ôäóimperversare della moda mod diventavano via via pi├â┬╣ lunghi. Da 3 passarono a 4 e poi a 5 pollici. I ragazzi compravano le giacche e poi si facevano allungare gli spacchi dalle mamme o dalle sorelle, alcuni fino a 10 pollici. Entr├â┬▓ in voga anche la pettinatura con i capelli tirati indietro e la frangia, molto difficile da tenere in posa, motivo per cui divenne fondamentale essere muniti di lacca. Rod Stewart aveva l├ó€Ôäóacconciatura pi├â┬╣ incredibile che avessi visto. Portava i capelli tirati in su, come se avesse una corona alta sei pollici e per fargli mantenere la posa usava tonnellate di lacca. ├ó€╦£Pensavamo che tutto ci├â┬▓ fosse molto francese,├ó€Ôäó - racconta Johnny Moke - ├ó€╦£di solito io andavo a dormire con i bigodi per avere i capelli a posto il giorno dopo├ó€Ôäó. Qualcuno andava direttamente dai parrucchieri per signora a farsi acconciare, altri dai barbieri che avevano fiutato il businness e pubblicizzavano il proprio taglio come unico. Dallo stile mod che prevedeva un look perfetto, si scivol├â┬▓ sempre pi├â┬╣ allo stile casual; le prime maglie e scarpe da ciclista venivano acquistate nel West End nel negozio Lonsdale di Beak Street. Un sacco di ragazzi preferivano indossare i Levis e Fred Perry piuttosto di comprarsi i vestiti ed i mod pi├â┬╣ puristi, quelli della prima ora, non approvavano questo mutamento di rotta che abbassava lo stile. Ma i nuovi ragazzi non persero comunque l├ó€Ôäóintensit├â degli originals e anzi contribuirono a ingrandire il movimento.

I primi modernisti ascoltavano Modern Jazz per reazione al Trad. Il tutto probabilmente partì dagli artisti neri che erano in classifica all├ó€Ôäóepoca, tipo Ray Charles con What├ó€Ôäód I Say? nel 1959 e Sam Cook che realizz├â┬▓ Only Sixteen e You See Me nei tardi anni ├ó€Ôäó50. L├ó€Ôäóinteresse verso questi nuovi generi musicali finì per allargarsi alla musica nera in generale. Era ben difficile che le radio inglesi trasmettessero musica di quel tipo così i ragazzi si sintonizzavano sulle frequenze delle radio dell├ó€Ôäóesercito americano per captare Soul e Rhythm-and-Blues. Lo stesso valeva per i dischi, pubblicati da piccole case discografiche per il mercato ridotto degli States, che erano praticamente impossibili da trovare, tranne a Liverpool dove qualche piccolo importatore, mezzo nave, li faceva arrivare.

Collezionare dischi era diventata una mania, tanto che molti mods spendevano pi├â┬╣ soldi in vinile che in vestiti ricercandoli nei negozi meno frequentati per poter trovare pi├â┬╣ materiale e perch├â┬® odiavano i posti commerciali. Subito avrebbero fatto pazzie per comprare Hey Baby di Bruce Channel, ma appena entr├â┬▓ nelle classifiche nazionali non la considerarono pi├â┬╣. Era importante ascoltare qualcosa di ├ó€╦£vergine├ó€Ôäó ovvero che nessuno avesse mai ascoltato prima e anche essere sempre informati sul mercato alternativo della musica nera americana. Se qualcuno si vantava di aver sentito un pezzo eccezionale, per esempio degli Snooks Eaglin, ci├â┬▓ bastava per far diventare di ├ó€╦£culto├ó€Ôäó tutto il materiale di quel gruppo. Questo processo prettamente mod si chiamava ├ó€╦£toppin up├ó€Ôäó e il tutto era fatto e commentato con la massima seriet├â . Per me era un mistero sapere come alcuni ragazzi facessero a procurarsi certe rarit├â . Io ero fortunato perch├â┬® davanti al palazzo dove abitavo quando andavo alla Art School, vivevano due studenti americani sempre forniti delle ultime novit├â . Fu lo stesso periodo in cui ci iniziarono all├ó€Ôäóuso di ├ó€╦£certe sostanze├ó€Ôäó molto...sorprendenti, finch├â┬® un giorno dovettero lasciare in fretta il paese raccomandandoci di dare un├ó€Ôäóocchiata alla loro raccolta di dischi. I nostri principi umanitari ci obbligarono ad accettare e il risultato fu che ci trovammo per le mani la migliore collezione di dischi americani mai vista. Tra l├ó€Ôäóaltro il mio compagno di appartamento era Pete Townsend che suonava con gli High Numbers (che poi divennero WHO), e non ├â┬¿ difficile immaginare quale manna fu per lui avere tutti quegli album per le mani che furono poi la base del British rock degli anni sessanta. C├ó€Ôäóerano, tra gli altri, tutti i dischi di: Jimmy Reed, Chuck Berry, Bo Diddley, Mose Allison, Jimmy Smith, Muddy Waters, John Lee Hooker, Slim Harpo, Lightnin Hopkins, Jimmy Witherspoon, Booker T. Jones, Sonny Terry and Brownie McGhee. E ancora Little Richard, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Howling Wolf, Nina Simone, Ray Charles, The Coasters, The Drifters, Jimmy McGriff, Brother Jack McDuff, Big John Patton, Wes Montgomery, Jimmy Giuffre, Chet Atkins, Fats Domino, Mary Wells, James Brown, The Shirelles, Sonny Boy Williamson, The Isley Brothers, The Impressions, The Miracles e un E.P. di Pat Boone.

La prima scena R&B fu di nuovo a Londra dove i locali tipo l├ó€ÔäóEaling Club furono il primo posto dove suonarono i Rolling Stones, e pi├â┬╣ tardi i Pretty Things e Alexis Korner. Dopo quel concerto, gli Stones andarono a suonare allo Station Hotel a Richmond dove riscossero un successo tale che li ingaggiarono nel locale pi├â┬╣ grande della citt├â , il Crawdaddy, dove divennero gruppo fisso. Il Crawdaddy divent├â┬▓ il locale mod pi├â┬╣ importante fuori dal West End. Il primo concerto R&B che ho mai visto fu Cyril Davis and All-Stars al The Tailway Hotel in Harrow. Cyril Davis e Alexis Korner erano i migliori musicisti R&B del paese e, prima dell├ó€Ôäóesplosione nel 1962, erano tra i pochi a suonarlo. Gli stessi Stones iniziarono proprio con Cyril Davis quando quest├ó€Ôäóultimo ottenne la serata fissa il giovedì sera al Marquee Club. Lui suonava l├ó€Ôäóarmonica e all├ó€Ôäóepoca dimostrava circa 40 anni; il cantante era invece Long John Baldry che era altissimo e magrissimo ed era vestito sempre con abiti perfettamente mod, così le All-Stars divennero un gruppo di culto a Londra sino alla morte di Cyril Davis nel 1964. I Rolling Stones all├ó€Ôäóinizio suonavano blues, R&B e pezzi strumentali di Chuck Berry ed ebbero un grande seguito nell├ó€Ôäóambiente, ma per diversi motivi i modernisti li snobbarono, forse per via della loro prima cover Come On di Chuck Berry che non risult├â┬▓ particolarmente incisiva e perch├â┬® ai mods piacevano soprattutto gli originali. Gli Stones erano considerati un gruppo commerciale perch├â┬® proponevano cover di brani e artisti famosissimi tipo Ben E. King, Chuck Berry e Muddy Waters. Finita la loro permanenza al Crawdaddy, nel 1963 iniziarono un tour con Bo Diddley e il loro posto fu preso dagli Yardbirds, gruppo molto stimato dai mods. Loro suonavano Blues autentico e il chitarrista Eric Clapton si vestiva proprio da mod. Era lo stesso periodo in cui i Beatles esordirono con Love Me Do e Please Please Me, ed esplose il Merseybeat che invase tutte le classifiche mettendo in ombra il R&B londinese. I mods non erano fans dei Beatles, ignoravano completamente le varie top-ten e il Mersysound non prese mai piede nelle discoteche dell├ó€ÔäóInghilterra del sud.

Il termine R&B cela dietro di s├â┬® diversi generi musicali. Cyril Davis suonava R&B derivato unicamente dal country blues. Gli Stones con Alexis Korner erano invece influenzati dal city blues. I Beatles e gli altri gruppi come loro erano invece pi├â┬╣ ispirati dal R&B pi├â┬╣ commerciale dei gruppi neri americani come i Miracles e gli Impressions. George Fame suonava invece un R&B pi├â┬╣ raffinato e le sue radici e ispirazioni si rifacevano al sound di Mose Allison, Fats Domino e Ray Charles. I mods preferivano i gruppi neri americani e compravano dischi delle Shirelles, di Martha And The Vandellas, delle Chiffons ecc... . La Tamla ottenne proprio in quel periodo i suoi primi successi, tipicizzando i gusti dei mods.

A parte il Crawdaddy Club, la mecca dei mods era a Soho. Il Flamingo, lo Scene Club e La Discot├â┬¿que erano i locali principali. Il gruppo fisso al Flamingo erano George Fame And The Blue Flames che i mods immediatamente adottarono. George Fame (molto influenzato dal jazz) aveva una voce calda e sensuale, simile a quella di Mose Allison, e il suo Hammond era fantastico, una via di mezzo tra Booker T. e Jimmy Smith. I Blue Flames avevano un suono pieno e potente con due sassofonisti e un percussionista. Il loro repertorio composto da Night Train, Get on the Right Track Baby, Parchment Farm, Do the Dog, Let the Good Times Roll, Green Onions, Work Song e Shop Around era solito riempire il Flamingo tutti i weekend. Qualche metro pi├â┬╣ avanti del Flamingo c├ó€Ôäóera La Discot├â┬¿que, sempre in Wardour Street. Questo era il primo locale ad avere solo D.J.├ó€Ôäós e non gruppi live, dedicato esclusivamente a chi voleva ballare fino alle 4 del mattino. Ma il locale principale era lo Scene Club, frequentato da tutte le ├ó€╦£faces├ó€Ôäó pi├â┬╣ importanti. Il D.J. Guy Stephens aveva sempre i dischi migliori essendo in contatto con tutte le etichette pi├â┬╣ importanti di musica nera americana. Io spesso andavo con Pete Townsend a casa sua in Regents Park ad ascoltare dischi che gli High Numbers volevano ├ó€╦£coverare├ó€Ôäó e trovavamo centinaia e centinaia di albums delle pi├â┬╣ disparate case discografiche.

Lo Scene faceva suonare anche i gruppi live come gli Animals, che fecero diversi concerti e gli High Numbers che divennero gruppo fisso, poi suonarono Jimmy James and The Vagabonds, Herbie Goins and the Night Timers e cantanti neri tipo Ronnie Jones. Non posso dimenticare il Marquee Club che all├ó€Ôäóinizio era un club di buon gusto e di bella atmosfera in Oxford Street, per essere poi spostato nel 1964 in un piccolo locale in Wardour Street. Era il posto principe per i concerti e lì dentro vi suonarono tutte le pi├â┬╣ famose band R&B. Un locale famoso per il Trade Jazz ma poi convertitosi al R&B era l├ó€ÔäóEel Pie Island Hotel. Gli Stones, gli Yardbirds, Cyril Davis e molti altri vi suonarono davanti a un pubblico che usava stare uno sulle spalle dell├ó€Ôäóaltro: praticamente un locale a due strati ! I Downliners Sect furono il gruppo fisso per parte del 1964. I gruppi che i ragazzi andavano a vedere nei vari club non erano quasi mai mod-band o almeno non vestivano come i mods, ma li andavano a vedere perch├â┬® suonavano la musica che piaceva ai mods.

Spesso erano vestiti meglio i ragazzi del pubblico che quelli che erano sul palco. Il primo gruppo con un look prettamente mod furono gli WHO, ex High Numbers. All├ó€Ôäóinizio si chiamavano Detours, ma poi scoprirono che c├ó€Ôäóera gi├â un gruppo con quel nome. Il nome WHO venne in mente a un nostro amico una sera al M.C. al Oldfield Hotel di Greenford dove loro suonavano regolarmente, e a lui piaceva presentarli con discorsetto. Una sera presentandoli disse qualcosa del genere: ├ó€╦£ ... e quindi vi presento i Detours - Chi? (who? N.d.T.) Nessuno li conosceva.

Poco tempo dopo Pete Maiden not├â┬▓ che i mods snobbavano le classifiche commerciali e quindi non avevano gruppi live a cui ispirarsi. Gli Who non erano ancora mod e Pete li trasform├â┬▓. Si procur├â┬▓ 50 sterline per comprare dei vestiti. Roger Daltrey con i capelli corti, giacca bianca, pantaloni neri stretti e le scarpe bicolori era quello con il look migliore. Townsend indossava una giacca Ivy League con spacchetti da 5 pollici fatti fare da Austin in Shaftesbury Avenue. Keith Moon aveva una maglia da ciclista e i Levis con un orletto da 1 pollice e scarpe da baseball bianche, e Entwistle, soprannominato Johnny Allison (il cognome della sua ragazza, non Mose Allison), portava i Levis e una giacca a scacchi. Tutti avevano il taglio di capelli mod e penso di non aver mai riso tanto quando vidi Townsend con la sua nuova pettinatura. Gli Who erano una buona band anche prima che arrivasse Pete Maiden. Come The Detours suonavano almeno quattro volte a settimana diventando pi├â┬╣ bravi di concerto in concerto. Erano migliorati parecchio e con la collezione di dischi di Townsend a cui ispirarsi diventarono una delle migliori band semi-professionistiche di Londra e dintorni. Facevano cover di James Brown, Jimmy Reed, Slim Harpo, Mose Allison, Marvin Gaye, Martha And The Vandellas e molti di Chuck Berry tra cui Route 66, Fortune Teller, Jhonny B. Good (che cantava Entwistle) Poison Ivy e Road Runner. La cosa che principalmente differenziava gli WHO dagli altri gruppi era il loro suono tipo Tamla Motown che gli venne trasmesso da Meaden. Gli High Numbers avevano una grande platea mod al Goldhawk pub in Shephers Bush, a Forest Hill Trade Union Hotel a Watsford e al Railway Hotel a Wealdstone, dove suonavano tutti i giovedì. All├ó€Ôäóinizio, soprattutto Roger e John, non erano convinti e si ribellarono al fatto di dover indossare vestiti. Fu Meaden che li convinse e dopo l├ó€Ôäóuscita del loro primo disco ├ó€╦£I├ó€Ôäóm The Face├ó€Ôäó dichiar├â┬▓ candidamente: ├ó€╦£La cosa pi├â┬╣ importante che contraddistingue gli High Numbers ├â┬¿ che quando li vedi scopri che non c├ó€Ôäó├â┬¿ niente di falso o prefabbricato nella loro immagine, soprattutto per quanto riguarda i vestiti...├ó€Ôäó mentre invece era esattamente il contrario, soprattutto per i vestiti. Certo non si era un mod solo perch├â┬® si indossava un certo tipo di abito; forse da altre parti ma non nel West End. Gli High Numbers, anche se non erano top faces, si vestivano comunque con un certo stile ed erano accettati anche mai mods pi├â┬╣ critici. Il disco, che era appena uscito, non si trovava nei negozi a causa di una cattiva distribuzione, ma la voce si sparse subito soprattutto a Soho dove facevano da gruppo fisso allo Scene Club. Dopo un certo periodo Pete Meaden decise di cedere la band per poche centinaia di sterline a Chris Stamp e Kit Lambert con i quali gli Who incisero i primi singoli scritti da Townsend.

I Mods erano pi├â┬╣ interessati a se stessi e a tutto ci├â┬▓ che concerneva il loro mondo tranne alle ragazze. Le ragazze mods non mostravano molto la loro femminilit├â e non si truccavano. Una di loro, Sara Brown da Kensington ricorda: ├ó€╦£I ragazzi pensavano solo ai vestiti, non ci consideravano, al massimo ci invitavano a ballare├ó€Ôäó. I ragazzi sembravano effemminati: curavano molto il vestito e si specchiavano dappertutto, ma certo non erano omosessuali. Era il periodo in cui usavano portare il mascara sotto agli occhi, e i Rockers li deridevano per questo. Bill Norman spiega i motivi: ├ó€╦£Quando tu eri al lavoro eri nessuno. Quando uscivi di sera con il vestito di mohair, le Desert Boot e andavi a ballare, diventavi qualcuno. La cosa principale era ballare, lo scooter e i vestiti, non le ragazze. L├ó€Ôäóimportante era essere sempre stiloso e non perdere credito di fronte agli altri mods├ó€Ôäó. Dice Willie Deasey: ├ó€╦£Un├ó€Ôäóaltra ragione era che non ce lo potevamo permettere. Spendevamo quasi tutto in vestiti e per andare a ballare non potevamo pagare anche per le ragazze. Le ragazze costano. Se invitavi una ragazza a ballare gli davi appuntamento dentro il locale├ó€Ôäó. Ma la vera ragione ├â┬¿ che i mods facevano un uso esagerato di anfetamine che assopivano i loro desideri sessuali.

Alla met├â dei sessanta il movimento Mod si era ormai esteso in tutta l├ó€ÔäóInghilterra, c├ó€Ôäóerano sempre ragazzi nuovi e andavano di moda le scarpe bi-colori (quelle da bowling) di solito verde e rosse con il vestito con i risvolti stretti e gli spacchetti. Si inizi├â┬▓ a vedere anche il giubbotto di renna scamosciata, imitando Rodney Harrington, un attore della soap opera americana Peyton Place. Anche se le modettes venivano un po├ó€Ôäó snobbate dai maschi, i loro vestiti erano comunque curati come quelli dei ragazzi. Il look delle prime Moderniste era la gonna corta scampanata con le polo da uomo e introdussero un nuovo stile di truccarsi molto particolare e moderno al quale davano molta importanza. Come gli abiti anche il trucco doveva essere ├ó€╦£smart├ó€Ôäó. Non usavano rossetto ma curavano particolarmente il trucco degli occhi. Il look si and├â┬▓ via via evolvendo finendo nell├ó€Ôäóesagerazione di portare ciglia finte e di radersi le sopracciglia per poi disegnarle con la matita. Indossavano pantaloni da uomo stretti a vita bassa, (non c├ó€Ôäóerano ancora i modelli unisex), tailleur Marks and Spencer├ó€Ôäós generalmente beige, grigio o azzurro e quasi mai portavano gioielli a parte i gemelli dei polsini delle loro camicie da uomo. Un altro look da modette era la polo con gli sky-pants e collant italiani, in genere azzurri, beige o verde bottiglia.. Era l├ó€Ôäóepoca in cui divenne famosa la pettinatura alla Cleopatra, quella che aveva adottato Liz Taylor nell├ó€Ôäóomonimo film. Usavano andare in giro a coppie sottobraccio, mostrando i loro vestiti comprati in Carnaby Street e le borsette B.E.A.

Lo scooter fu un├ó€Ôäóinvenzione inglese. Ricordo il Triumph Tigresse che era molto potente e con una grande accelerazione, ma i mods non lo consideravano. I loro scooter erano Vespe e Lambrette italiane che entrarono a far parte della loro filosofia. Avevano linee morbide ed erano pulite. Quando lo scooter aveva problemi, il mod ├ó€╦£super-cool├ó€Ôäó lo riparava da solo, anche con il terrore di sporcare d├ó€Ôäóolio o di grasso il vestito. Dopo la sua prima apparizione nel 1959, lo scooter aument├â┬▓ esponenzialmente le vendite. Eddy Grimstead (che aprì due negozi di scooter) ebbe per primo l├ó€Ôäóidea di personalizzare lo scooter e quindi diversificarlo dagli altri tutti uguali. Inizi├â┬▓ riverniciandolo e poi aggiungendo accessori cromati tipo specchietti, fari, mascots, la sella leopardata e il cupolino davanti. Così i ragazzi facevano a gara per abbellire la propria Vespa spendendo fino a 200 sterline nel 1963. Ricordo un ragazzo con uno degli scooter pi├â┬╣ accessoriati, che mise oltre 14 faretti con colori tutti diversi. Si andava in giro in formazione di 10 o 15, lo scooter pi├â┬╣ bello davanti e gli altri a ventaglio dietro. Spesso, d├ó€Ôäóestate, si partiva il sabato mattina in gruppo per andare sulla costa. C├ó€Ôäóera uno stile anche per guidare: chi guidava stava seduto con i piedi in fuori a 45├é┬░, quello dietro appoggiato allo schienale con le mani indietro. Si portava il Parka, molti con la pelliccia di volpe e i French berets, il casco allora non era obbligatorio. C├ó€Ôäóerano poi vari tipi di espansioni e marmitte e chi metteva una coda di volpe sull├ó€Ôäóantenna (lunga anche 25 piedi) montata dietro la sella. Il look dello scooter cambiava rapidamente e dopo un certo periodo and├â┬▓ di moda mantenere la Vespa originale e senza accessori, magari riverniciata senza pance laterali. Alcuni smontavano tutto il possibile lasciando solo il telaio con motore e forcella anteriore a vista. I negozi di scooter facevano affaroni: si lasciavano 20 sterline di cauzione rateizzando la differenza in tre anni con interessi pi├â┬╣ alti del normale, ma tale era la smania di possederlo che ai ragazzi andava bene lo stesso.

C├ó€Ôäóerano molti nomignoli all├ó€Ôäóinterno del movimento mod a seconda delle gerarchie: Modernist, Mods, Faces, Stylist, Individualist, Numbers, Tickets, Mids, Mockers, Seven adn Sixes, States, Moddy Boys e Scooter Boys. I Modernist erano i mods della prima ora, i precursori dello stile. Mods era semplicemente un├ó€Ôäóabbreviazione. Il termine ├ó€╦£Face├ó€Ôäó indicava il mod sempre vestito perfettamente o che iniziava un nuovo stile che i giovani, i Moddy Boys, cercavano di imitare. C├ó€Ôäóera un gruppo di Faces che iniziava il weekend venerdì sera negli studi del Ready, Steady, Go e finivano la domenica sera ballando all├ó€Ôäó Up West. Costoro erano i Top Mod, i leader dei loro rispettivi quartieri. Le Faces dettavano lo stile e ci├â┬▓ che loro indossavano nel 1963 gli altri lo adottavano nel 1964. I soprannomi che si davano li cambiavano man mano che evolvevano come mods ed erano sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Le faces smisero di definirsi mods verso la fine del 1964 perch├â┬® non approvavano lo stile degli ultimi arrivati, per questo motivo si facevano chiamare ├ó€╦£Individualist├ó€Ôäó oppure ├ó€╦£Stylist├ó€Ôäó.

I mods pi├â┬╣ giovani erano soprannominati ├ó€╦£Numbers├ó€Ôäó per via del numero stampato sulle loro T-shirt, o ├ó€╦£Tickets├ó€Ôäó o ├ó€╦£Seven and Sixes├ó€Ôäó che era il costo delle magliette (7/6d.). Venivano chiamati ├ó€╦£States├ó€Ôäó quelli che pensavano di essere mods solo per il fatto di indossare i Levis e le Fred Perry.

L├ó€Ôäóunica cosa che teneva i modernisti a casa era il programma Ready, Steady, Go che veniva trasmesso alle sei e dieci tutti i venerdì pomeriggio e il telefilm The Man From U.N.C.L.E. Al R.S.G. il pubblico e i ballerini venivano scelti in genere allo Scene Club o in altri club di Londra. Theresa Confrey e Patrick Kerr erano i ballerini fissi della trasmissione che provavano i nuovi stili di ballo insieme con Cathy McGowan, che li presentava. Cathy fu scelta semplicemente perch├â┬® rappresentava la tipica teenager suburbana, non era una professionista, e malgrado gli strafalcioni e le papere che diceva (o forse proprio per queste) i mods l├ó€Ôäóebbero in simpatia. La trasmissione era invece guidata da un noioso giornalista di mezzaet├â , un certo Keith Fordyce, Michael Alfred e Gay Singleton curavano invece le interviste con i vari gruppi. Patrick e Theresa visitavano spesso lo Scene Club non solo per trovare nuovi ballerini ma anche per scoprire i nuovi balli. Ricorda Johnny Moke: ├ó€╦£Creavano i nuovi balli osservando la gente allo scene club, bastava anche solo un movimento diverso dal solito delle braccia o delle gambe che subito lo abbinavano a dei passi prestabiliti, dopodich├â┬¿ si dava un nome alla nuova danza e la si presentava il venerdì seguente├ó€Ôäó. Nessun programma musicale era così seguito, forse per l├ó€Ôäóinformalit├â e la ├ó€╦£confusione├ó€Ôäó che lo caratterizzava. Il R.S.G. present├â┬▓ tutte le pi├â┬╣ grandi stars di quegli anni tra i quali anche molti americani come The Miracles, James Brown, Dionne Warwick, Inez and Charlie Foxx, Little Stevie Wonder, Tina Turner e Otis Reddings. Di Artisti inglesi presenziarono gli Stones, i Beatles, gli Animals, gli Who, Dave Clark Five e molti altri gruppi pi├â┬╣ o meno famosi. La trasmissione era anche un├ó€Ôäóoccasione per molti artisti americani di visitare l├ó€ÔäóInghilterra, dove erano molto pi├â┬╣ conosciuti che nella loro patria. Ricordo di aver visto al Flamingo Jimmy Reed che non aveva idea di quello che succedeva in Inghilterra: lui era sul palco con la sua chitarra e il suo manager a fianco e davanti a lui c├ó€Ôäóerano centinaia di ragazzi eccitati e ├ó€╦£impillolati├ó€Ôäó che si scatenavano e lo veneravano come un Messia. Il R.S.G., tutte le settimane, non selezionava solo i migliori ballerini, ma anche le faces meglio vestite, così nel resto del Paese vedevano quali erano gli sviluppi e le nuove correnti dell├ó€Ôäóabbigliamento mod. ├ó€╦£Sandie Shaw era alla sua prima apparizione televisiva.├ó€Ôäó, ricorda Moke ├ó€╦£Siccome alla fine della sua esibizione doveva posizionarsi in un punto preciso del palco davanti alla telecamera e lei senza gli occhiali non vedeva molto bene, un tecnico le suggerì di togliersi le scarpe. Fu proprio la particolarit├â di cantare a piedi nudi, che la rese famosa in tutto il mondo├ó€Ôäó.

La sigla di apertura del programma era un successo del periodo e cambiava ogni sei mesi. La pi├â┬╣ famosa fu Anyway, Anyhow, Anywhere degli Who. Questo disco, per me, era l├ó€Ôäóemblema del mod impasticcato. Pete Townsend non mi disse mai nulla sulle origini di questa canzone:

I can go anyway, way I choose,

I can live anyhow, win or lose,

I can go anywhere for something new,

Anywhere, anyhow, anyway i choose.

I can do anything, right or wrong;

I can talk anyhow to get along.

I don├ó€Ôäót care anyway, I never lose,

Anyway, anyhow, anywhere I choose.

Le due cose essenziali che occorrevano nei sixties ai mods di Soho erano i soldi e l├ó€Ôäóenergia. La maggior parte lavorava e venivano pagati relativamente bene, allora non c├ó€Ôäóera il problema della disoccupazione per chi non continuava gli studi. Il vero mod aveva bisogno di aumentare la propria resistenza fisica perch├â┬® la settimana tipo era molto intensa: Lunedì sera allo Scene Club, Martedì a ballare in qualche club, Mercoledì a La Discot├â┬¿que, Giovedì o allo Scene Club o al Marquee, Venerdì Ready Steady Go e dopo allo Scene o alla Discot├â┬¿que. Sabato shopping in Carnaby Street di mattina, di pomeriggio tour nei negozi di dischi sconosciuti e di sera al Flamingo Allnighter. Usciti dal locale alle 4 di mattina si andava al mercato di Petticoat Lane o Brick Lane a fare colazione e a comprare vestiti e dischi. Domenica pomeriggio si tornava al Flamingo e alla sera al Crawdaddy per i concerti finendo con un cappuccino a L├ó€ÔäóAuberge coffee bar sino a mezzanotte. Tra una cosa e l├ó€Ôäóaltra si trovava il tempo per lavarsi i capelli e ascoltare i dischi appena comprati.

Questo era lo stile di vita mod, mezzo uomo e mezzo mito, e per avere l├ó€Ôäóenergia per mantenere un ritmo del genere prendevano le Purple Hearts che erano pillole Drynamil di forma triangolare e di colore blue/porpora. I dottori le prescrivevano ai propri pazienti che soffrivano di stati d├ó€Ôäóansia, la dose era una pillola al giorno. I mods ne prendevano due, tre, cinque alcuni addirittura quattordici al giorno. Quando prendevi cinque o sei ├ó€╦£hearts├ó€Ôäó ti sentivi di poter: ├ó€╦£Go anywhere, live anyhow and do anything...├ó€Ôäó (Andare dappertutto, vivere in ogni modo e fare qualsiasi cosa...N.d.T.).

Tutto ci├â┬▓ dava ai ragazzi l├ó€Ôäóenergia artificiale necessaria per poter ballare tutta la notte. Le Purple Hearts alimentavano il mito mod e prendendole pensavi di vivere la vita al massimo. Dovevi sempre fare qualcosa in ogni momento, non avevi scelta. Le pillole non solo riducevano gli stati d├ó€Ôäóansia, ma ti inducevano un senso di euforia, il cuore ti batteva pi├â┬╣ veloce e le pupille si dilatavano. Pensavi a mille cose contemporaneamente e cercavi di raccontarle a chiunque. Un aneddoto che fotografa bene questo aspetto lo racconta Jack English, un mod di Leicester: ├ó€╦£Ero con dei miei amici che avevano preso delle pillole e stavano parlando tra loro tutti eccitati. Eravamo al secondo piano di un palazzo e uno di loro era seduto di spalle sulla ringhiera del balcone ed era così preso dalla conversazione, che si dimentic├â┬▓ dov├ó€Ôäóera seduto, si sporse all├ó€Ôäóindietro e cadde in cortile. Ci precipitammo subito sotto per vedere cosa si era fatto e quando lo raggiungemmo lui era tranquillamente seduto per terra continuando a parlare a raffica come un matto. Non aveva neanche realizzato di essere caduto dal secondo piano├ó€Ôäó. Fu Irish Jack, un mod di Shepherds Bush, invent├â┬▓ il termine ├ó€╦£Chewing gum weekends├ó€Ôäó per il semplice fatto che chi prendeva le pillole in genere masticava delle gomme per avere i muscoli in continuo movimento ed esprimere energia, tanto che alla fine del weekend ti doleva tutta la mascella. Dopo un certo periodo le case produttrici delle Purple Hearts dissero che avevano cambiato la formula di quei medicinali. Fu anche discusso in parlamento il problema degli spacciatori e del mercato che s├ó€Ôäóera creato intorno a quel settore, intanto i giornali titolavano: ├ó€╦£Gli Scooter Boys fanno uso di stupefacenti├ó€Ôäó. Tutti i locali fornivano Purple Hearts sottobanco, costavano 6d. l├ó€Ôäóuna e si tenevano in un piccola busta marrone con una finestra di cellophane davanti. Il deputato Henry Brooke visit├â┬▓ i club di Soho accompagnato da altri detective e disse: ├ó€╦£Ci├â┬▓ che ho visto mi ha convinto a fare tutto il possibile per risolvere il problema della droga├ó€Ôäó. Propose un├ó€Ôäóammenda sino a 200 sterline o 6 mesi di carcere per possesso. Il prezzo delle Purple Hearts immediatamente salì a 9d. l├ó€Ôäóuna. I costruttori alla fine dichiararono fuori produzione le Purple Hearts, fabbricandone delle altre in segreto con colore e forme diverse. Appena scomparirono le pillole, arrivarono nuovi tipi di anfetamine. Le French Blues, la dexedrina e le Black Bombers fecero la loro comparsa in ogni locale. Le French Blues erano blu chiaro con una riga nel mezzo, penso che fossero il doppio pi├â┬╣ forti delle vecchie Purple Hearts. Le Black Bombers erano capsule nere fortissime, alcuni ragazzi non le prendevano nemmeno perch├â┬® probabilmente danneggiavano il cervello e costavano 2 sterline l├ó€Ôäóuna. Le Dexes erano gialle e costavano uno scellino. I ragazzi erano ingenui e credevano a tutto. Il problema delle pillole o delle ├ó€╦£speed├ó€Ôäó o ├ó€╦£dubes├ó€Ôäó o ├ó€╦£leapers├ó€Ôäó o come vogliamo chiamarle, era che ci├â┬▓ che si trasformava in incredibile dinamismo e grande euforia, poi lo si pagava. I mods, invece, pensavano di essere indistruttibili. Ma quando finiva l├ó€Ôäóeffetto delle pillole, il corpo sollecitato oltre i suoi limiti ne risentiva e dal profilo psicologico causava forti depressioni e allucinazioni. L├ó€Ôäóuso continuo di quelle droghe riduceva i ragazzi a dei cadaveri ambulanti con gli occhi incavati e le guance scavate, ma il danno pi├â┬╣ grande era a livello psicologico e molti soffrivano di paranoia e schizofrenia. L├ó€Ôäóaltro problema era che non ti rendevi mai conto di quante ne prendevi. Jhonny Moke ricorda: ├ó€╦£Trovammo un nostro amico, Scruffy Pete, collassato fuori dal Flamingo in Wardour Street sul marciapiede. Lo portammo immediatamente all├ó€Ôäóospedale dove gli fecero la lavanda gastrica e scoprirono che aveva ingerito 76 Purple Hearts. Da allora ci andammo tutti molto cauti; lui soppravvisse e dietro il Marquee comparì una scritta enorme che diceva : LE PILLOLE UCCIDONO ├ó€Ôäó. Ho visto un ragazzo sulla spiaggia di Brighton inginocchiato a cercare in mezzo alla sabbia mormorando: ├ó€╦£Devo trovare l├ó€Ôäóaltra met├â , devo trovare l├ó€Ôäóaltra met├â ...├ó€Ôäó e dopo quattro ore era ancora lì nello stesso punto. Un altro ragazzo a Brighton aveva una grossa scatola da scarpe piena dei pi├â┬╣ svariati tipi di anfetamine che vendeva tranquillamente per strada. In genere le pillole le si facevano portare alle ragazze perch├â┬® la polizia le fermava di meno. C├ó€Ôäóera un piccolo club in East London dove tu potevi ordinare il t├â┬¿ ├ó€╦£con├ó€Ôäó o ├ó€╦£senza├ó€Ôäó. ├ó€╦£Senza├ó€Ôäó erano 5d., ├ó€╦£con├ó€Ôäó erano 25d. perch├â┬® ti scioglievano due pillole dentro. Un altra volta ci sedemmo in un losco locale in Shepherds Bush con il men├â┬╣ davanti, quando la cameriera venne per dirci che avevano finito tutto e stavano chiudendo. Nessun problema, un nostro amico si alz├â┬▓ e ordin├â┬▓: ├ó€╦£Pig Bins con Juke Boxes├ó€Ôäó. Laurie Conway da Ensfield era allo Scene Club quando ci fu una retata. ├ó€╦£Immediatamente il pavimento si riempì di pillole, la toilette era intasata dalle ├ó€╦£leapers├ó€Ôäó, tutti davano calci alle pastiglie per allontanarle da s├â┬®. Fummo perquisiti e interrogati. C├ó€Ôäóerano cinque ispettori che alla fine ci arrestarono e ci portarono fuori dove ci aspettavano i furgoni della polizia├ó€Ôäó. La mania delle pillole finì agli inizi del 1965.

Sino all├ó€Ôäóavvento del Twist, si ballava sempre in coppia. Il twist era il primo ballo che prevedeva i partners separati, era esibizionistico e sensuale e provocava competizione tra i partners. Tutti gli altri balli derivarono da questo, l├ó€ÔäóHully Gully, il Monkey, il Turckey Trot, il Madison, il Locomotion e il Mashed Potato. Nel 1962 i mods affinarono i propri balli con lo Shake, che era chiamato anche Blues o French Blues a seconda del locale, ed era il ballo di partenza dal quale ne derivarono molti altri. Il ragazzo non era obbligato a ballare con la propria ragazza, ma poteva ballare da solo, con altri del suo sesso o con un gruppo di molte persone. I balli pi├â┬╣ seguiti erano il Block e il Bang perch├â┬® era un ballo veloce e stiloso. Con il Bang il ballerino faceva lunghi passi laterali stile ├ó€╦£granchio├ó€Ôäó, con il Block invece il lavoro dei piedi era molto pi├â┬╣ intricato e si sviluppava ondeggiando e bilanciando il peso sui talloni. In pochi riuscivano a ballarlo bene. Il ballo era così importante per i mods che doveva essere eseguito con perfetto stile e le discoteche erano per loro luoghi notturni fondamentali. I ragazzi esprimevano se stessi con i vestiti e con il ballo. Dice Johnny Moke: ├ó€╦£Nessuno voleva assomigliare a un qualsiasi Pinco Pallino che lavorava alla catena di montaggio. Ma John Stephen, David Bailey, Mick Jagger, Terence Stamp e i Beatles provenivano tutti dalla classe operaia ed avevano avuto un successo enorme. Le barriere sociali erano state abbattute e tutti pensavamo di aver contribuito a questo. In discoteca tu diventavi veramente qualcuno├ó€Ôäó. Lo Shimmy era un ballo dove dovevi agitarti come la gelatina in un piatto, il Locomotion dovevi accodarti agli altri e muovere le braccia come uno stantuffo. ├ó€╦£Poco dopo le industrie discografiche immisero sul mercato balli legati a musiche commerciali tipo il Loddy-Lo e il Carnaby, ma nessuno li seguì├ó€Ôäó. I dischi di Blue Beat e generi simili andarono a ruba e li si poteva ascoltare al Roaring Twenties club, che era un West Indian club, situato in Carnaby Street. Erano quasi tutti giamaicani, la musica era assordante e nell├ó€Ôäóoscurit├â non vedevi niente altro che denti e occhi, ma l├ó€Ôäóatmosfera era veramente fantastica. Blue Beat e Melodisc erano gli originali dell├ó€Ôäóetichetta Sky Record di Ziggy Jackson.

Tutti quelli che oggi ripensano alla scena mod degli anni sessanta la ricordano come una battaglia tra Mods e Rockers, questo perch├â┬® era quello che riportava la stampa. Certo non era una guerra continua e non si piacevano a vicenda. I Mods ritenevano i Rockers degli idioti, sporchi e senza cervello, gli altri pensavano ai Mods come manichini truccati, stupidi e effemminati. Non perdevano comunque tempo a insultarsi in continuazione o a fare a botte. Nelle citt├â (Londra inclusa) erano molto pi├â┬╣ numerosi i Mods, mentre i Rockers erano in maggioranza nelle zone rurali e a Nothern Towns, per cui non erano a contatto giorno per giorno. Conoscevo dei mods che abitavano in un un├ó€Ôäóarea con predominanza di rockers e che dovevano fare attenzione tutte le volte che uscivano di casa. Ric era un mod di Wembley che poi si ├â┬¿ trasferito a East Grinstead racconta: ├ó€╦£Non ero abituato, dove vivevo prima (a Londra N.d.T.), a vedere tanti rockers per strada. Ogni volta che a piedi incrociavo un gruppo di rockers ci si insultava sempre, raramente finiva a botte├ó€Ôäó

La classe era la caratteristica pi├â┬╣ importante dei mods. Le prime volte che iniziai a frequentare locali mod, tutti erano cordiali e simpatici, non sembravano aggressivi salvo quando subivano delle provocazioni. Una volta i mods di Harrow cercavano di prendere i mods di Greenford ├ó€╦£perch├â┬® qualcuno aveva visto uno degli altri ballare con la ragazza di Vespa Vince├ó€Ôäó e io feci notare che se scoppiava una rissa lì dentro il locale chiudeva. I due area leader mi ascoltarono e poi decisero di non dare grane al locale giurandosi guerra totale per poi finire a bere insieme e a commentare il gruppo che stava suonando. Dopo quello che aveva scritto la stampa dopo i fatti di Clacton cambiarono molte cose. I mods e i rockers erano diventati improvvisamente dei violenti teppisti che avevano provocato tafferugli nella citt├â di Clacton dove i mods non ci andavano per picchiarsi, ma per passare il weekend al mare. Soprattutto quel weekend della festa della Easter Bank, quando centinaia di mods andarono in questo piccolo paese che non offriva molti divertimenti. Il tempo era abbastanza brutto per essere estate e la festa del paese era noiosa. Se la giornata fosse stata bella sarebbero andati al mare ma con il tempo brutto non si sapeva cosa fare. I locali visto la stagione erano tutti aperti e così ricordano Johnny Moke e Willie Deasey: ├ó€╦£Quel giorno non avevamo nulla da fare e stavamo scendendo a prendere la metropolitana. Il biglietto costava 1 sterlina perci├â┬▓ molti di noi scavalcarono. Qualcuno per ridere si mise a salire sulla scalamobile al contrario ma subito intervenne la polizia che inizi├â┬▓ a malmenarci, così per vendicarci iniziammo a spaccare tutto quello che vedevamo e facemmo cose che riviste il giorno dopo ci sembrano ridicole├ó€Ôäó. Il giornale riport├â┬▓ i fatti e subito arrivarono anche le televisioni con i vari cronisti e i curiosi. Il giorno dopo c├ó€Ôäóera di nuovo aria di battaglia e Willie racconta: ├ó€╦£Sapevamo che i problemi non erano finiti semplicemente con la guerriglia del giorno prima. Eravamo tutti in piazza a chiacchierare quando all├ó€Ôäóimprovviso inizi├â┬▓ a volare di tutto e un portacenere colpì in piena testa il mio amico Mickey Butler├ó€Ôäó. Ci furono molti negozi danneggiati e alcuni ragazzi venivano trascinati via dai poliziotti. Solo qualche rockers fu coinvolto nei tafferugli perch├â┬® si trovava lì per caso, quindi non fu una battaglia mod contro rockers, ma piuttosto mod contro i proprietari dei negozi. La stampa ingigantì subito la cosa titolando (Daily Telegraph): ├ó€╦£DAY OF TERROR BY SCOOTER GROUP├ó€Ôäó oppure ├ó€╦£SCOOTER GANGS ├ó€╦£BEAT UP├ó€Ôäó CLACTON├ó€Ôäó e anche ├ó€╦£WILD ONES INVADE SEASIDE - 97 ARRESTED├ó€Ôäó. Tutti i quotidiani nazionali pubblicarono la notizia in prima pagina (tranne il Times) e usavano parole del tipo: terrore, panico, teppisti e vandali. Forse in quei giorni non c├ó€Ôäóera nessun altra notizia pi├â┬╣ importante. Un articolo molto intelligente apparì sull├ó€Ôäó East Essex Gazette: ├ó€╦£I problemi di Clacton non sono così orribili come i media dichiarano. La citt├â non ├â┬¿ stata distrutta, nessuno, tranne qualche teppista, ├â┬¿ rimasto ferito quindi tutto il clamore suscitato ├â┬¿ stato come tirare un bicchiere in una finestra gi├â rotta├ó€Ôäó. Un giornalista di una grande testata ammise che la notizia fu stata un po├ó€Ôäó ├ó€╦£gonfiata├ó€Ôäó, ma da allora la stampa dette molto spazio agli avvenimenti fra mods e rockers. I due nomi sui giornali erano talmente inseparabili e incomprensibili, che finirono addirittura per fonderli insieme: ├ó€╦£I modsrockers├ó€Ôäó. Il termine ├ó€╦£modsrockers├ó€Ôäó fu analizzzato, temuto e sfruttato sino al ridicolo. I media ci costruirono intorno una storia di rivalit├â tra bande e si chiedevano: ├ó€╦£Ieri ├â┬¿ successo a Clapton, domani dove accadr├â ?├ó€Ôäó La successiva festa di Bank Holiday si svolgeva a Whitsun e questa volta ci furono veramente problemi tra mods e rockers così come a Brighton, a Margate e a Bournemouth. Ci furono anche incidenti, ma di minore entit├â , a Londra a Hampstead Heath. A Brighton e a Margate la polizia fu messa a dura prova e in molti casi non arrestavano il vero colpevole ma prendevano qualcuno a caso nel gruppo. Le scene furono di vera battaglia e c├ó€Ôäóerano curiosi dappertutto mischiati alla selva di telecronisti e telecamere che non vedevano l├ó€Ôäóora che succedesse qualcosa. E quel giorno non si pu├â┬▓ dare la colpa al tempo brutto, faceva caldo e c├ó€Ôäóera il sole e in spiaggia si vedevano solo degli idioti vestiti da mods o da rockers che si picchiavano all├ó€Ôäóultimo sangue. Il Magistrato di Margate e Hastingsnon non fu certo benevolo: ├ó€╦£Sono solo dei capelloni, sporchi e mentalmente instabili capaci solo di stare in branco come i topi├ó€Ôäó. Un giornalista del Daily Mail comment├â┬▓: ├ó€╦£Sono tutti vestiti e pettinati bene ma non sono altro che parassiti├ó€Ôäó.

Dopo la seconda ondata di violenza, i top-mod iniziarono a dissociarsi dai gruppi di hooligans. I veri mods erano interessati a vestirsi bene a agli scooter, non a guerreggiare con i rockers. Gli ├ó€╦£Stylist├ó€Ôäó pensavano che i teppisti non erano altro che rockers con i vestiti da mods. Il 1964 e 1965 furono gli anni migliori e il culmine del look mod. Ma se l├ó€Ôäóinizio delle battaglie segn├â┬▓ la fine della ricerca dello stile mod, il movimento non ├â┬¿ mai finito. Gli scontri diventarono abituali a tutte le feste del Bank Holyday. Nell├ó€ÔäóAgosto del 1964, i ragazzi si radunarono ad Hastings e la polizia li richiuse in recinti finch├â┬¿ i tafferugli non ebbero fine. A met├â del 1966 la scena si affievolì e lasci├â┬▓ posto a drastici cambiamenti che ne decretarono la fine. Ready Steady Go finì il suo ciclo e i ragazzi si stufarono di fare a botte sulle spiagge. Carnaby Street divent├â┬▓ Disney e aprirono locali commerciali come il ├ó€╦£Tiles├ó€Ôäó.

I mods hanno avuto i loro complessi con cui identificarsi. I due pi├â┬╣ famosi sono gli Who e gli Small Faces. Nel 1965 gli Who realizzarono un grande, serio e sbalorditivo pezzo rock chiamato My Generation. Pete Maiden era ancora 100% ├ó€╦£cool├ó€Ôäó e 100% mod e girava l├ó€ÔäóInghilterra con il suo nuovo gruppo: Jimmy James and the Vagabonds.

Ma il resto del mondo era gi├â interessato a Bob Dylan, ai Beatles, agli Stones e ai Beach Boys e il tutto si evolveva molto rapidamente. In generale c├ó€Ôäóera un├ó€Ôäóatmosfera sana e tutte le problematiche sorte agli inizi degli anni sessanta erano state ormai superate.

Le radio trasmettevano la musica che i ragazzi volevano ascoltare, i negozi vendevano quello che i ragazzi volevano comprare e i giovani non ballavano pi├â┬╣ molto ma iniziarono a fare grandi discorsi riguardanti ├ó€╦£Pace e Amore├ó€Ôäó.

trad. by Senior.

miseria, qua si entra nei record!

ciao, becks

Inviato

bo grazie tutte queste informazioni mi fanno molto piacere che siano foto oppure articoli o anche semplici frasi... cmq io ho un px 200 .... la polini per te nn va bene px200??

Inviato
eh, va beh...

visto che ultimamente ci si incaxxa se si postano le foto... :wink:

.. questa nn l'ho capita ... :roll:

Inviato
bo grazie tutte queste informazioni mi fanno molto piacere che siano foto oppure articoli o anche semplici frasi... cmq io ho un px 200 .... la polini per te nn va bene px200??

la polini non è una gran marmitta,ma un po' di rumore lo fa.vedi tu!alla pari io ti consiglio la leo vinci.

la simonini è fatta simile alla polini ma è decisamente meglio.

certo se proprio vuoi una cosa notevole buttati sulla zirri,sip performance,o marmitte inglesi,ma poi ci vuole sicuramente una discreta elaborazione del motore perchè rendano bene!

se non ti interessa incrementare granchè la velocità ma solo migliorare estetica e sound vai su leovinci & c.

Inviato

non mi sembra il caso di approfondire , dico solo che chi ha scritto l'articolo è decisamente di parte

io frequento il "giro" mod da fine anni '80 ... a inizio degli anni 90 si è staccata la costola prettamente scooterista e anche in Italia abbiamo avuto i ns scooterboys modello inglese ...poi a meta' anni 90 si sono create due fazioni (e sottofazioni) che hanno alimentato la frattura fino alla rottura totale ...gente che si conosceva da decenni ha smesso di salutarsi e amenita' del genere ... feste organizzate in contemporanea per costringere la gente a scegliere da che parte schierarsi ... e i torti ci sono stati da entrambe le parti ...

forse verro' tacciata di essere di parte anche io , visto che sul forum c'è anche Modette79 che gravita intorno alla sfera del raduno di Cattolica mentre io frequento quelli di Rimini ... fatto sta che ora, forse , se Dio vuole , sembra che la frattura si stia ricomponendo e forse vedremo di nuovo serate e raduni affollatissimi come nn succede piu' da anni ...

ma mi rendo anche conto che chi ├â┬¿ al di fuori di questo "giro" faccia fatica a capire come mai gente con passioni in comune: abbigliamento, musica, scooters etc etc sia riuscita a ridursi così ...

Ora Elena dira' la sua e la quoto in pieno perchè ormai da anni mi sono tirata fuori da questo tipo di zizzanie e le guardo con occhi piu' distaccati .

per me se tornassimo tutti agli stessi raduni sarebbe solo un bene . per tutti.

Ro

PS spero che nessuno si senta offeso da queste mie opinioni , non ho scritto assolutamente con questa intenzione

e, come gia' anticipava Elena qua sopra questo nn sarebbe tempo e luogo ...ma visto che la domanda è stata fatta ... ci sarebbe da parlare per mesi ...

Inviato

Buh... per me ripeto, non sono cose da discutere qua sopra, troppe volte sono state alimentate polemiche su internet riguardo a questo argomento, quindi preferirei non parlarne. Premetto che io frequento il giro da dopo la scissione, non ho mai partecipato alle serate e raduni riminesi, ma solo quelli di Albissola, dunque non potrei nemmeno fare un raffronto tra le due realtà . Dico solo che sto bene dove sono... :)

Ciaooooooooooooooooooo

P.s. Discorso chiuso eh

Inviato

Beh io sono parecchio duro nonchè ignorante in 'ste cose lo ammetto.

Insomma ci sono i mods che sono BLA BLA BLA poi anche quelli che vorrebbero essere mod ma non lo sono molto più di tanto poi anche altri mods capiti semmai dai primi ma non dai secondi ed altri mods.. E BASTA CHE CASINOOOOOOO. Ma che cosa ci sarebbe da capire???? Ma se non ci capite nulla nenche voi!! Musica? La musica è tutta BUONA o GRAMA a seconda di quel che il nostro orecchio ci suggerisce ed è SOGGETTIVO.

MODA: ma che ognuno si vesta al meglio come crede e come più si piace!!

E dopo tutta 'sta perfezione negli incontri "mod" gira di tutto e finiscono tutti orizzontali!!

Ma MODETTE79 che partecipa è ASTEMIA e NON FUMA!!!

OK RINUNCIO A CAPIRE e mi tengo la mia misera vita che magari.. chi lo sà .. E' anche MOD! ah ah :shock:

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