Nuoro90 Inviato 17 Novembre 2009 Segnala Inviato 17 Novembre 2009 Ciao mi presento sono Marco,da quando sono nato ho sempre avuto la passione per la Vespa,come dimenticare i giri con mio padre che mi metteva in piedi davanti a lui e mi faceva scorrazzare per la città con un vecchio PK..quel Pk blu bombola che di generazione in generazione è finalmente arrivato a me,dopo esser stato di mamma. A quattordici anni questa è diventata la mia " Beppina". Già da allora avevo squagliato il film Easy Rider e il Vespino è stato il colpo di grazia_smile_ Ora è in fase di restauro ma....Il motore era un 75 il resto tutto originale,ha 24 anni e non è stato mai cambiato,con lei ho sempre affrontato qualsiasi motoraduno in zona ma il 3 settembre 2008,complice "Il rettilineo è una tortura" e la scusa di voler portare una mia amica a fare un giretto decido di partire all'avventura.Per la cronaca grazie alla Vespa ora siamo fidanzati da quasi 2 anni=) Ma iniziamo il racconto......non è tanto per i chilometri quanto per l'atmosfera della giornata... Finalmente il fatidico giorno era arrivato,un timido sole si affacciava oltre le case per annunciarmi che quella sarebbe stata una giornata fantastica. Giacevo già da ore a occhi aperti fantasticando su ciò che sarebbe stato. La luce cominciava a filtrare dalla finestra e quindi decisi che era ora di mettersi in movimento per non fare tardi. Non so descrivere bene cosa provassi,sentivo come un fuoco dentro il mio stomaco,un emozione che non avevo mai provato in vita mia,le ore e i minuti che mancavano allÔÇÖincontro sembravano non trascorrere mai. Dopo aver passato parecchio tempo a fissare il soffitto mi risvegliai come da un sogno e cominciai a fare mentalmente lÔÇÖelenco delle cose che avrei dovuto fare. Intanto ero molto nervoso e perciò capii che la cosa migliore da fare in quel momento fosse mettersi sotto lÔÇÖacqua per cercare di rilassarsi. EÔÇÖ stata una doccia molto strana,lÔÇÖacqua faceva comparire immagini confuse,non riuscivo ancora a credere che tutto ciò che sognavo di fare da anni si stesse realizzando. La doccia durò più del previsto e mi accorsi di questo dal fatto che lÔÇÖacqua iniziava a diventare piuttosto fredda. Forse è questo che mi ha aiutato a capire bene che cosa stava succedendo. Visto che mi sono alzato più presto del dovuto decido di provare a mangiare qualcosa così apro un panino e infilo dentro ingredienti a casaccio tanto la mia mente era altrove,era in una strada rettilinea con lei che si stringeva forte a me e che sorrideva,era al mare,che pensava a quellÔÇÖamore nascosto da anni che si liberava nel suono delle onde. Visto che avremmo dovuto trascorrere più di mezza giornata fuori ci mettemmo dÔÇÖaccordo per andare a comprare dei panini per il viaggio. Lasciai i miei genitori ancora a letto e io mi diressi verso la sua casa,la brezza fresca di quella mattina dÔÇÖestate scorreva su di me e alleviava il calore prodotto dal mio cuore. E la trovai li,bella come non mai,che mi aspèttava con un sorriso più luminoso del sole. Non credo di esser mai stato così felice di incontrare una persona. Mi aggiravo confuso tra gli scaffali del supermercato senza riuscire a toglierle lo sguardo di dosso,era bellissima,non la conoscevo ma era come se la conoscessi da sempre,con quel suo sguardo che mi infondeva fiducia,avrei fatto di tutto per lei. EÔÇÖ già arrivata lÔÇÖora di salutarci,pochi minuti per fare i panini che a me sembrarono un eternità,le lancette degli orologi sembravano bloccate. Quei pochi minuti che mi separavano da lei,visto che non riuscivo a stare fermo ad aspèttare,decisi di occuparli sistemando gli ultimi bagagli sulla moto. Una piccola carezza sul musetto,il clack del bloccasterzo che viene disinserito,il suono metallico del cavalletto che scatta,e via,la Vespa vede la luce di questa giornata indimenticabile. Una piccola spolverata al suo sedile scuro giusto per abitudine,visto che lÔÇÖavevo pulita come non mai,ma per me è come darle una carezza,è come per ringraziarla per quello che sta per fare per me. Il mio zaino di un azzurro cielo,che ha visto tante avventure in sella e non,sembra scoppiare tanto è pieno di panini e di acqua. Prendo gli elastici e lo fisso al piccolo portapacchi posteriore così saldamente che credo proprio che non avrebbe resistito oltre. Do un occhiata generale e mi chiedo come posso mettere un altro zaino visto che già così la Vespa sembrava scoppiare. Sollevo il sedile e un delicato profumo di benzina,o profumo di libertà per me,arriva alle narici,pungente come sempre. Nel piccolo vano portaattrezzi vedo che è tutto in ordine,candela di riserva,cacciaviti vari,la chiavetta per stringere le ruote,il dosatore per fare la miscela. Afferro la chiave e do un ultima stretta ai bulloni,la poso delicatamente nel suo spazio e chiudo con decisione il sedile. La Vespa sorridente attendeva intanto pazientemente di riprendere il cammino. Ora mancava solo la cosa principale,la mia compagna di viaggio,colei per il quale tutto ciò ha avuto un senso. Ed eccola,arrivare in tutto il suo splendore,bellissima come me la ricordavo. Noto con una certa preoccupazione che il suo zaino è decisamente più grande del mio e non riesco a immaginare come avrebbe potuto starci,dopo un poÔÇÖ di manovre lÔÇÖabbiamo sistemato meglio che potevamo,una verifica veloce alla chiusura degli elastici e si può dare il via a quel rituale magico che sono un vespista di altri tempi può comprendere e apprezzare fino infondo. Infilo la chiave con una certa emozione,la giro due volte per far si che la magia possa avere inizio. Tiro lÔÇÖaria per far si che la Vespa possa prendere un bel respiro prima di partire,poggio delicatamente un piede sulla pedivella,e il cuore comincia a battere ancora più forte. Intanto lei è sempre li che mi osserva,senza capire fino infondo il perchè di tutto quel rituale ma divertita da questo. E poi con un colpo secco e deciso,la mia gamba scatta in basso e un borbottio allegro accompagnato da un odore inconfondibile riempie lÔÇÖaria. Un borbottio sempre più veloce,ancora più veloce del mio cuore in quel momento e poi,quasi come lÔÇÖavessi dimenticato,chiusi lÔÇÖaria,avevo dimenticato che la vespa accelera sempre di più se ci si lascia lÔÇÖaria tirata!LÔÇÖemozione era troppa e ho eseguito quei gesti con molta meccanicità senza badare troppo al tutto. Schiacciai un bottone,le frecce della Vespa lampeggiavano felici come per farmi lÔÇÖocchiolino divertite,le luci funzionavano,lei era già pronta accomodata come meglio poteva in un sedile troppo piccolo per ospitare due persone. Un sedile che a me sembrava ancora troppo grande. Un rapido movimento del polso sinistro,il tipico suono che scandisce lÔÇÖentrata della prima marcia,il borbottio del motore che si fa sempre più acuto....I primi metri scorrono sotto le nostre vecchie ruote ma non mi sto lasciando alle spalle solo la mia città,mi sto lasciando alle spalle una vecchia vita,che aveva bisogno di un piccolo restauro,un poÔÇÖ come la nostra vecchia Vespa che cantava ancora allegramente senza sentire il peso degli anni. Procedevo lentamente per permettere al piccolo vespino di riscaldarsi bene,come fa un atleta prima di una gara. Sentivo le sue mani delicate stringersi timidamente intorno ai miei fianchi,era una sensazione che difficilmente dimenticherò. La città era ancora deserta,ancora addormentata,gli unici suoni erano il canto degli uccellini,il canto della Vespa,e la sua voce che mi riempiva il cuore di gioia. Prima di partire,anche la Vespa ha giustamente il diritto di mangiare qualcosina,certamente non può affrontare una lunga camminata a stomaco vuoto,così ci dirigiamo verso Maurizio,il mio benzinaio di fiducia,a cui raccontiamo tutto il nostro progetto per quella giornata e sembra molto divertito dalla cosa,mettiamo qualche litro di benzina e preso da quel discorso mi accingo a ripartire,pensando al viaggio che mi attendeva,ma sono stato riportato alla realtà dalla voce di Maurizio,che avessi dimenticato qualcosa? Mi resi conto che stavo partendo senza aver pagato,metto in mano a Maurizio alcune monete e ci saluta tutto sorridente,anche noi sorridevamo,bene,lÔÇÖavventura è iniziata nel migliore dei modi! Ancora ripensando al buffo incidente che ci era appena capitato arriviamo allÔÇÖuscita della città. La vallata sottostante sembra volerci accogliere,la strada che dovremmo percorrere si snoda davanti a noi come un lungo serpente,la madonnina ci guarda benevola e rassicurante. Ruoto la mano destra per svegliare la mia vespa intanto seconda,terza,quarta marcia scorrono sotto le mie dita,le ultime case spariscono dalla vista. Ciao Nuoro,che mi hai regalato momenti belli,momenti brutti,e mi hai donato la vita,quando tra qualche ora sarò di ritorno non mi riconoscerai più,vedrai tornare un ragazzo felicissimo,felicissimo di aver trovato la sua compagna di vita. La strada rovente scorreva sotto la nostra vespa,la mia mano teneva saldamente il manubrio,un poÔÇÖ per la responsabilità di avere la ragazza più speciale del mondo dietro,un poÔÇÖ per rendermi veramente conto che tutto ciò era vero. Intanto i chilometri cominciarono a susseguirsi lÔÇÖuno dietro lÔÇÖaltro,un poÔÇÖ come i miei pensieri,nelle nostre orecchie risuonava la tanto famosa Born to be wild che ci faceva sognare ancora di più. EÔÇÖ incredibile pensare che un vecchio vespino possa regalarci così tante emozioni. Ero ancora incredulo,lei era proprio li dietro di me,non riuscivo a crederci e ogni tanto furtivamente ruotavo lo specchietto per guardarla negli occhi,e i nostri sguardi si incrociavano. Non so descrivere tutto questo ma era come se il mio cuore volesse saltar fuori dal petto. A un certo punto le nostre schiene decisero che era il momento di una pausa,denominata la ÔÇ£Pausa CuloÔÇØ visto che il sellino monoposto non è poi così soffice come fa credere appena ci si siede. Dopo tante risate e soprattutto tante ÔÇ£pause culoÔÇØ ci ritroviamo a scorrazzare per il centro di Galtellì, questo significa che siamo vicini al mare, siamo solo a trenta chilometri da Nuoro eppure la mia vita ha già preso un'altra direzione. Dopo una breve ma utilissima sosta ci rimettiamo in viaggio,la bandierina dei quattro mori fissata sul mio zaino,simbolo della Sardegna,svolazzava solleticata dal vento,quel vento che sferzava i nostri volti dandoci la sensazione di volare. Il motore girava quasi al massimo dei giri,senza essere minimamente affaticato da quei quasi duecento chili che si trascinava dietro da quasi un ora. Il caldo non era eccessivo e tutto sommato in moto si stava più che bene,ormai le condizioni del clima non mi importavano più,lei era li dietro di me e questo bastava. Lei,che sopportava pazientemente le vibrazioni della vespa,(diciamo pure che sarebbe stato meno movimentato cavalcare una lavatrice),la durezza del sedile,il caldo,senza lamentarsi,tutto ciò mi fece capire che eravamo praticamente uguali,due giovani e sognanti easy ryder in cerca di libertà,pur nel nostro piccolo e con il nostro borbottante vespino cinquanta. Come disse un famoso vespista,il rettilineo è una tortura,ed era vero,la strada che da Galtelli ci portava a Orosei era praticamente tutta dritta,e non è divertente essere sorpassati da auto a tutta velocità andando a circa sessanta allÔÇÖora su un vespino. Nonostante tutto lei era li che mi confortava e quei pochi chilometri sono scivolati via da sotto le ruote come per incanto. LÔÇÖavevo messa in guardia che avrei salutato con due dita sporte sulla sinistra tutti i motociclisti che avessimo incrociato,sottolineando il fatto di non aspèttarsi molto da quelli che cavalcavano le tanto potenti quanto antipatiche BMW. Infatti non solo quelli che cavalcavano le BMW non ci salutavano,ma non ci degnavano nemmeno di uno sguardo,altezzosi e tronfi sulle loro moto lucide appena comprate,invece gli altri motociclisti e qualche automobilista si dimostrarono molto più comprensivi,e ci salutavano divertiti,forse pensando a questi due pazzi che cavalcavano una Vespa che quasi scompariva sotto i bagagli ignorando la fatica e il caldo. Finalmente le porte di Orosei ci si presentarono davanti,girando per le vie del paesino e fidandoci di una vaga indicazione riusciamo a imboccare la strada per il mare,insomma,non è che il mare di Marina di Orosei fosse il massimo,anche perchè non cÔÇÖè una pineta e un posto dove rilassarsi allÔÇÖombra,cosiÔÇÖ decidiamo,malgrado le nostre schiene non approvassero,di proseguire verso Osalla,a pochi chilometri da li. Intanto in una rapida sosta ad Orosei colgo lÔÇÖoccasione per andare a rifornire. La Vespa sino ad ora aveva consumato esattamente un litro di benzina. Per fortuna al nostro arrivo troviamo una pineta e soprattutto un enorme tavolo di marmo sul quale ci corichiamo sfiniti dal viaggio. Estraggo i panini dallo zaino e mangio silenzioso,... Quel che sembrava un momento di rilassatezza è stato presto interrotto da svariati ÔÇ£incidentiÔÇØ che hanno contribuito a rendere questo momento di stanchezza più sopportabile. Eravamo sdraiati nel marmo fresco,che a me sembrava più comodo di qualsiasi letto,io assaporavo ogni sua parola come fosse del miele dolcissimo,quando siamo stati interrotti da un qualcosa,un brutto mostro alieno,deforme,è comparso da dietro un albero. Penso che il caldo e la stanchezza facciano brutti scherzi,ma il mostro alieno è li,che viene verso di noi,è reale,solido,e avanza minaccioso. Io sono ben sveglio,ne sono più che sicuro,come potrei dormire con una ragazza così bella al mio fianco? Ecco il mostro che ci si avvicina,ma più ci si avvicina e più prende forma, è un sub,con una muta di color mimetico che girava tranquillamente per la pineta con tanto di maschera e pinne,e ci supera non curante,senza accorgersi di noi,ignorando il fatto che ci aveva appena fatto spaventare a morte. Ecco poi che veniamo affiancati da un furgone di tedeschi,da dove scende unÔÇÖanziana signora in canottiera che faceva squallidamente intravvedere tutto ciò che vi era sotto. La signora anziana getta in acqua come se nulla fosse una lattina di qualcosa,e torna dentro. Sono più che convinto che quello che doveva essere suo marito si sia fatto il bagno nellÔÇÖacqua melmosa del ruscello. Ora,dopo aver visto anche questo,speravo vivamente che tutto fosse finito per riprendere a guardarla in pace e invece no,un gruppo di allegre e spensierate ragazze ci chiede gentilmente di lasciarle un pezzo di tavolo per mangiare,noi accettiamo sorridendo,e solo in seguito abbiamo capito che non avremo dovuto fare quellÔÇÖerrore. Le ÔÇ£gentiliÔÇØragazze cominciano a tirar fuori dalla loro auto qualsiasi sorta di ben di dio,montagne di cibo solo per loro,al che noi ci siamo sentiti piuttosto ridicoli con i nostri tristi e schiacciati panini. Il pomeriggio cominciava a farsi largo,così decidiamo di riprendere il cammino visto che il viaggio di ritorno sarebbe stato tutto in salita e io non volevo affaticare la vespa tenendola sempre al massimo. Puntiamo il nasino della Vespa in direzione Nuoro,costeggiando la cava di marmo di Orosei in una strada impolverata e ci lasciamo il mare alle spalle. Il profumo delle piante estive era nellÔÇÖaria e il sole era ancora caldo sopra i nostri caschi neri. La vespa viaggiava tranquilla a circa quaranta allÔÇÖora nella strada in leggera salita che ci portava verso la nostra città. Visto che ancora era pomeriggio presto,la mia schiena non era ancora rotta e la vespa non dava segni di affaticamento, decido di non prendere subito la strada principale,ma di andare verso Dorgali. La strada per Dorgali è ripida e tortuosa,e la vespa,impavida scalatrice, si inerpicava su quella strada sfidando se stessa. Il motore sembrava ringraziare quando inforcavo la terza o la seconda marcia per farla faticare di meno. Il sedile sembrava ormai diventato di marmo ancora più duro di quello del tavolino su cui avevamo consumato il pranzo ma ormai non ci facevo più caso,pensavo solo a lei e allÔÇÖamore che nutrivo nei suoi confronti,in lontananza imponenti montagne erano circondate da nuvole. Tutto questo,accompagnato dalle note di Emerald Sword che risuonavano nelle cuffie,mi fece sentire un poÔÇÖ come un cavaliere medievale che porta la sua principessa. Certo che il cavallo, era abbastanza scomodo ma lÔÇÖimportante è avere molta fantasia. Man mano che percorrevamo il paese di Dorgali decisi di salire sempre più in alto per non perdermi lo spettacolo che offriva la vallata di Cala Gonone una volta superata la galleria. Ed eccola, scura e imponente,la nuova galleria ci aspèttava come per inghiottirci,il debole faro della Vespa illuminava a stento la strada e la piccola lucina rossa posteriore sporgeva timidamente da sotto i bagagli. La luce ci appariva vicina infondo alla galleria,sempre più vicina,e la piccola Vespa si sporse oltre per guardare meglio il panorama circostante. Stanchi ma molto emozionati per quello che era appena accaduto,anche noi scendemmo per dare una rapida occhiata al panorama,ma non cÔÇÖera poi tanto tempo,era ora di rimettersi in marcia. Fortunatamente la dura salita che affrontammo ora si era trasformata in una sterminata discesa,la vespa alla vista di quella discesa penso che emise un sospiro di sollievo,incredula. Non so dire di preciso quanti chilometri abbiamo percorso a velocità sostenuta godendoci il vento tra i capelli e le poche vibrazioni che la vespa finalmente ci offriva,visto che il motore girava al minimo dei giri,con il cambio in folle,davo solo un accelerativa ogni tanto per vedere se cÔÇÖera ancora...vidi con piacere che ci apprestavamo a superare lÔÇÖaltissimo ponte del fiume Cedrino,questo significava che la meta non era poi così lontana come mi sembrava solo due curve prima. Per una pausa decisi di arrivare fino alla base del ponte percorrendo una strada bianca che scendeva costeggiando la strada principale,ci ero già stato una volta e mi ricordo che si scendeva piuttosto bene,e invece era una strada totalmente impercorribile,cosi che dopo pochi metri decisi che era meglio tornare indietro se non volevamo finire tutti e due per terra,cosa che non mi sarei mai perdonato. Così riprendemmo la marcia verso casa,ora stranamente non vedevo lÔÇÖora di essere a Nuoro,ma fino a poche ore fa non vedevo lÔÇÖora di partire,la schiena cominciava a protestare mentre lei e la Vespa,pazientemente,resistevano. La strada si estendeva fra boschi e montagne,con paesaggi tipici del centro della Barbagia, ci sentivamo lontani da tutto e da tutti,nessuna macchina ci incrociava,solo noi,la natura e le nostre emozioni. Cominciavo a sentire un fastidioso formicolio alla mano destra,quella con cui acceleravo,che a forza di vibrare si era addormentata. Fortunatamente almeno la mano sinistra potevo tenerla appoggiata alle mie gambe,che attutivano le vibrazioni del piccolo ma decisamente resistente motore. Mancavano pochi chilometri al piccolo paesino di Oliena, ultimo paese prima di Nuoro,ma non poteva finire così,non potevamo finirla così,ci voleva un'altra pausa culo e doveva essere in un posto abbastanza speciale,non nel bordo di una strada provinciale. Ecco che improvvisamente quanto inaspettatamente ci appare un cartello con scritto PONTE ROMANO, un posto sicuramente non speciale che però ricorderò per sempre. Oltrepasso noncurante il cartello,poi,ascoltando il mio fondoschiena che chiedeva pietà,decisi di tornare indietro e imboccare la strada che conduceva a questo luogo a noi sconosciuto. Eccolo li,il ponte romano,davanti a noi,scavalcava delle cascatelle dÔÇÖacqua e un piccolo torrente. Era un poÔÇÖ sconnesso ma ci parcheggiai comunque sopra,confidando nel fatto che i romani avevano abili architetti e ingegneri. Ormai lÔÇÖora era arrivata,Nuoro ci attendeva e noi attendevamo Nuoro per poterci finalmente riposare. I nostri fondoschiena ci avrebbero fatto meno male appoggiandoli su una pentola con dellÔÇÖolio bollente. Ecco Oliena,uno strano e silenzioso paese di cui non ho un ricordo preciso in quella giornata,forse per la stanchezza,forse perchè lÔÇÖabbiamo percorso velocemente nella speranza di arrivare presto a Nuoro.Ed eccolo finalmente lo svincolo, Nuoro e GaltelliÔÇÖ a destra,la freccia della Vespa riprende a fare lÔÇÖocchiolino e la sua ruota anteriore scavalca prima di noi la striscia bianca discontinua che ci collega allÔÇÖaltra strada,facciamo pochi metri e ci troviamo a un altro incrocio, a sinistra avremo rivisto le ben conosciute case della nostra città,a destra lÔÇÖavventura sarebbe iniziata come poche ore prima. La tentazione era forte,ma alla fine puntammo di nuovo verso la conosciuta strada di casa. Per tornare abbiamo preso la ripida salita di Mughina,più breve ma molto più dura da percorrere, anzichè puntare verso Caparedda,che ci aveva accolti allÔÇÖandata. La vespa saliva lentissima in seconda marcia, e questa volta sentiva la fatica in ogni sua giuntura,un poÔÇÖ come noi. Immagino che se allÔÇÖimprovviso tutti i suoni si fossero interrotti,si sarebbero sentite le nostre ossa che scricchiolavano ormai consumate dal viaggio. Ecco le prime case, la scritta Benebennidos con la D cancellata che ci faceva sentire di nuovo a casa. Era difficile crederci,eppure era li,ancora seduta a cavallo della vespa,che mi teneva stretto e mi guardava con uno sguardo che infondo avevo capito,ma che per non illudermi troppo facevo finta di ignorare,anche se era impossibile. Ecco luoghi a noi familiari,i giardini pubblici,gli stretti vicoli del centro,eccoci infine,ci infiliamo in uno stretto ma familiare vicolo,punto di ritrovo con i nostri amici,il tanto famoso suono metallico del cavalletto che si inserisce,il borbottio che si interrompe,ma la magia continua..... Cita
Lorenzo205 Inviato 17 Novembre 2009 Segnala Inviato 17 Novembre 2009 Mio caro Nuoro90, che dirti? Con un messaggio di esordio di questo genere proprio qua, su VOL/Viaggi non posso che augurare a me e a tutti di poter leggere tanti altri tuoi contributi di questo genere. BENVENUTO SU VOL! Lorenzo205 Cita
federico.esposto Inviato 17 Novembre 2009 Segnala Inviato 17 Novembre 2009 complimenti... sembra una favola il tuo racconto.... sicuramente speciale!!!! Cita
Nuoro90 Inviato 17 Novembre 2009 Autore Segnala Inviato 17 Novembre 2009 Grazie son contento che vi sia piaciuto e sono molto felice di essere entrato a far parte di questa comunità,grazie a tutti per il benvenuto. Bhè che dire speriamo che serva a invogliare chi magari come me ha un vecchio cimelio storico tutto arrugginito,magari cinquanta,e non si fida a lasciarsi alle spalle la città,beh fatelo,non pensate troppo ai problemi,piuttosto pensate magari che quando arriverete vi aspètta una birra ghiacciata_beer_.... o una ragazza,avete visto quante emozioni può regalare la Vespa?Anche la meno valorizzata come un vecchio Pk Cita
mary7 Inviato 17 Novembre 2009 Segnala Inviato 17 Novembre 2009 Bel racconto veramente! Benvenuto su V.O.L.,ciao Flavio. Cita
scerpe Inviato 18 Novembre 2009 Segnala Inviato 18 Novembre 2009 Bravissimo, devo ancora finire di leggerti ma voglio darti subito il mio benvenuto con un pezzetto tratto dal racconto che sto scrivendo sulla mia vespa-vacanza in Sardegna di questa estate 2009! Perdendoci per le sue stradine abbiamo subito toccato con mano quanto sia grande la gentilezza dei sardi che anche in questo frangente si sono fatti in quattro per accompagnarci allÔÇÖagognata meta Cita
Lorenzo205 Inviato 18 Novembre 2009 Segnala Inviato 18 Novembre 2009 Bravissimo, devo ancora finire di leggerti ma voglio darti subito il mio benvenuto con un pezzetto tratto dal racconto che sto scrivendo sulla mia vespa-vacanza in Sardegna di questa estate 2009!Perdendoci per le sue stradine abbiamo subito toccato con mano quanto sia grande la gentilezza dei sardi che anche in questo frangente si sono fatti in quattro per accompagnarci allÔÇÖagognata meta non c'è nulla da fare, puoi viaggiare attraverso i luoghi più belli e più strani ma saranno sempre le persone che incontri il ricordo più vivo. L205 Cita
scerpe Inviato 18 Novembre 2009 Segnala Inviato 18 Novembre 2009 Ot Si però...guarda un po' te dove sei andato!! Dimmi un po', sei mai tornato alla fin del mundo con google maps? Io un saltino ce l'ho fatto più volte! Cita
Nuoro90 Inviato 18 Novembre 2009 Autore Segnala Inviato 18 Novembre 2009 Perdendoci per le sue stradine abbiamo subito toccato con mano quanto sia grande la gentilezza dei sardi che anche in questo frangente si sono fatti in quattro per accompagnarci allÔÇÖagognata meta............bello bello voglio leggere il seguito_smile_ Intanto grazie per il benvenuto a tutti quanti Cita
Lorenzo205 Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 (modificato) ... dove siamo Lorenzo? innanzitutto direi che siamo "OT" cmq riguardo al topic siamo "nei dintorni di Nuoro", mentre riguardo alla foto non c'è dubbio... comincia per "Ushu" e finisce per "aia" L205 ps: vediamo se riconosci quest'altro posto... Modificato 19 Novembre 2009 da Lorenzo205 Cita
senzabenza Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 innanzitutto direi che siamo "OT" ps: vediamo se riconosci quest'altro posto... campo base! Cita
Lorenzo205 Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 Esatto, campo base a Lujan! SenzaBenza promosso! e adeso basta e torniamo in tema... che ci racconti tu della Sardegna... dopo che ti sei girato la Patagonia.... fasciato con la bandiera dei "4 Mori"? Cita
Rachel_Armstrong Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 (modificato) Grazie son contento che vi sia piaciuto e sono molto felice di essere entrato a far parte di questa comunità,grazie a tutti per il benvenuto.Bhè che dire speriamo che serva a invogliare chi magari come me ha un vecchio cimelio storico tutto arrugginito,magari cinquanta,e non si fida a lasciarsi alle spalle la città,beh fatelo,non pensate troppo ai problemi,piuttosto pensate magari che quando arriverete vi aspètta una birra ghiacciata_beer_.... o una ragazza,avete visto quante emozioni può regalare la Vespa?Anche la meno valorizzata come un vecchio Pk eh si vero amore mio? ciao a tutti mi presento sono Rachele e sono la giovane citata da questo ragazzo che ormai è il mio ragazzo da quasi due anni...quella Vespa ci ha fatto vivere un'esperienza bellissima alla Easy Rider e ci fa innamorare sempre di più,mi sta pure insegnando a guidarla baci a tutti Amore mio ti amo <3 Rachel Modificato 19 Novembre 2009 da Rachel_Armstrong Cita
ujaguarpx125 Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Inviato 19 Novembre 2009 Ciaoooo nuoro90!!!! Complimenti bel racconto!!!! E benvenuto su vol!!!! Ciao marco Cita
p200eamerica Inviato 20 Novembre 2009 Segnala Inviato 20 Novembre 2009 grande nuoro90...e' la piu' bella cosa che ci sia viaggiare in vespa..complimenti per viaggio e benvenuto su vol... Cita
Nuoro90 Inviato 20 Novembre 2009 Autore Segnala Inviato 20 Novembre 2009 Grazie a tutti...........domani inizia il restauro appena finirà non mancheranno senz'altro numerosi altri viaggi,sempre in 2,sempre sul pk 50! Certo ora ho montato la sella a 2 posti come quella del px ma il resto.... Cita
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