Acquisto PX 150 "scassato"

[bonny1966]

Dovrei acquistare un PX 150 del 1980 in pessime condizioni, letteralmente quasi mangiato dalla ruggine e tagliato sulla parte laterale dove finesce la pedana ed inizia la struttura portante, per intenderci vicino alla leva dell'aria.

La vespa è regolare, ha i documenti, ed in teoria di potrebbe subito fare il passaggio di proprietà.

La dovrei acquistare per 50,00 euro ma non vorrei fare il passaggio di proprietà, in teoria usarla per pezzi di ricambi.

La mia domanda è se riuscissi a ripristinare la ruggine ed il taglio laterale, posso immatricolare nuovamente la vespa con documenti e targa nuovi, oppure prima dovrei demolire e poi immatricolare.

Se riuscissi ad avere in vendita anche i documenti e la sua targa originale quale altre strade potrei prendere per mettere in regola questa vespa?

Gino illuminami!!!

Ciao

[GiPiRat]

Se la vespa è già in regola mi sembra una sciocchezza non approfittarne, visto che potresti volerla rimettere in sesto in futuro. Il mio consiglio è di fare il passaggio di proprietà, altrimenti l'attuale proprietario dovrebbe demolirla con consegna delle targhe (spendendo dinero) e poi vendertela per pezzi di ricambio e poi tu, in futuro, se volessi riesumarla, dovresti reimmatricolarla con spesa di ancora più denaro, oltretutto dovendola rendere accettabile per un registro storico. Ti sembra una cosa sensata? A me no.

Ciao, Gino

[bonny1966]

Grazie Gino, ma il problema fondamentale è che probabilmente si deve cambiare totalmente il telaio, quindi sono indeciso per questo.

Il costo di un telaio nuovo non è indifferente, tranne che si trova un telaio in buone condizioni da qualche sfasciacarrozze e montare il tutto lì, ma credo chè siamo già nell'illegalità, verò?

Salvo

[GiPiRat]

A Imola, due anni fa, c'erano decine di telai vergini per PX, pronti da punzonare, non credo costassero molto. Basta che ti fai fare una fattura d'acquisto, porti le vespa col telaio nuovo da punzonare e il telaio vecchio da distruggere et voilà, hai una vespa rimessa a nuovo. Pensaci.

Ciao, Gino