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Inviato

Ci congratulimo per il meraviglioso sito. Il rodaggio lo abbiamo fatto ne 2002 partendo dalla Valtellina, attraversando Francia, Spagna, Marocco raggiungendo M Hamid e arrivando a percorrere circa 20 km di deserto del Sahara in prossimità del confine Algerino. L'esperienza è stata indimenticabile, a tal punto che vorremmo ripartire, ma questa volta esagerandoooooooooo, Marocco, Mauritania e Senegal per raggiungere la città di Dakar. nel 2002 il viaggio si è fatto con due vespa px 125, ma con gt polini 177 (troppo lenti) questa volta pensavamo di usare due px 200 nella speranza di poter mantenere medie maggiori e più accettabili. In Spagna il px con miscelatore ci ha abbandonato, causa 6 righe di larghezza di circa 1 cm nel cilindro. Cosa ci consigliate, ripartire con il 177 o cambiare con il 200? Vi chiediamo inoltre indicazioni sulle zone che vorremmo percorrere Vorremmo tenere medie più elevate per molte ore, mantenere l'affidabilità e risparmiare sul peso. Con il 177 percorrevamo a pieno carico circa 30/33 km/l alla velocità di 50/60 KM/H. Un grazieeeeeeeee a tuttiiiiiiiiii

 
Inviato

Ciao, per quanto riguarda il motore, per le medie più elevate, ovviamente il 200. Io di viaggi ne ho fatti tanti e nell'ultimo Capo nord, ( anno 2000 ) con il Pinasco 213, con primario a denti dritti 23-64 ed il mio amico Sandro con Malossi 210 e stesso primario tenevamo sempre velocità superiori ai 100 km/h di tachimetro e stando in scia dei camion percorrendo oltre i 30 km/l con il motore che girava poco!!

Fra pochi giorni sul sito del club Bettinellifanclub sarà pubblicatò il racconto con foto dell'Islanda.

L'anno scorso di ritorno dall'Eurovespa in Portogallo, mi sono preso il traghetto Tangeri - Genova.

Te lo consiglio. Dopo 48 ore di nave sei già in Africa, riposato e con il motore pronto all'avventura.

Vi invidio.

Ciao gianlucamodaffari@interfree.it

Inviato

ciao Gianluca, grazie per la risposta, certo che le vostre medie rispetto alle nostre sono mostruose, noi avevamo paura di distruggere i motori e quindi rovinarci il viaggio ed ecco il motivo di velocità cosi basse,ma se tu dici che con modifiche simili si possono ottenere tali velicità .........non sarebbe male!!!! In quanto al traghetto, lo conosciamo, la compagnia si chiama Comanav e stiamo appunto pensando di farci tutta l'andata ed il ritorno con il traghetto. Tornando alle velocità , le temperature in Africa sono veramente alte e i motori??????? dureranno?????'

Inviato

VALTELLINA VESPA CLUB

ITALIA ├ó€ÔÇ£ MAROCCO GIUGNO-LUGLIO 2002

Paolo Marcolli (PX 125 E) - Angelo Iapichino (PX 125)

Tutto inizia una sera di febbraio in pizzeria con Angelo (estremo appassionato del mondo Vespa). Ancora oggi non capiamo com├ó€Ôäó├â┬¿ successo, ma nel giro di una mezzora abbiamo preso la decisione di intraprendere un viaggio a bordo di due Vespa. Non abbiamo pensato ad un programma preciso, l├ó€Ôäóunico nostro obbiettivo era raggiungere L├ó€ÔäóAfrica. Da quel momento e per i successivi quattro mesi ├â┬¿ stata una vera impresa; per prima cosa ho dovuto recuperare una vespa per me visto che Angelo possedeva gia un PX 125 del 1978 senza frecce. Nel giro di un mese ho acquistato un PX 125E arcobaleno 1985 che, per sicurezza e per conoscerne meglio la parte meccanica in caso di eventuali problemi, ho smontato revisionato e rimontato per i primi di Aprile. Nel frattempo ho conosciuto gli amici del mitico Valtellina Vespa Club e della famiglia Caprari del service Piaggio di Sondrio che ci hanno dato un notevole aiuto sia per la preparazione del viaggio che in campo meccanico. Da parte nostra siamo andati alla ricerca di qualche sponsor per la fornitura di materiali utili per il viaggio (ci teniamo a precisare che ├â┬¿ solo grazie alla loro disponibilit├â che abbiamo potuto realizzare la nostra avventura). Molte informazioni utili ed anche alcune sbagliate le abbiamo ricavate da internet. purtroppo non avendo io e Angelo orari di lavoro coincidenti abbiamo perso molto tempo trovandoci prossimi alla data di partenza con le moto ancora da allestire e collaudare. Il motore di Angelo ├â┬¿ stato riaperto tre giorni prima della partenza per problemi di avviamento e le strutture di carico sono state costruite il giorno seguente al montaggio del motore trovandoci cosi ad effettuare il carico la notte prima della partenza.

8 GIUGNO Sondalo-Piacenza km 275

Finalmente si parte. Piove leggermente a Sondalo, ma le Vespa si accendono al primo colpo. La giornata di oggi ├â┬¿ in parte dedicata ai saluti degli amici e degli sponsor disseminati lungo tutta la Valtellina. appena saliamo in sella, ci accorgiamo della mole di peso caricato nella notte e guardandoci perplessi ingraniamo la 1^ e ci mettiamo in moto. Percorriamo i primi 20 km fino a Tirano, dove ci aspettano mogli e amici; dopo i saluti ed i baci si riparte verso Sondrio dove al Service Piaggio Caprari ci salutano gli amici del Valtellina Vespa Club; foto di rito, saluti e sguardi spaventati dopo aver fatto provare a Simone le nostre Vespa; commento ├ó€┬ª├ó€┬ª.troppo cariche rischiate di strappare il fissaggio dell├ó€Ôäóammortizzatore sul telaio. Rincuorati anche da questo, oltre che dalla difficolt├â nella guida a pieno carico proseguiamo e sotto un incessante pioggerellina arriviamo a Piacenza nel tardo pomeriggio per salutare i genitori di Angelo e passare da loro la notte.

9 GIUGNO Piacenza-Ventimiglia km 320

Freschi e riposati partiamo con direzione Francia. Angelo deve farsi spingere perch├â┬® la sua Vespa non vuole proprio partire. Tentiamo di entrare in autostrada ma la Polizia non ├â┬¿ d├ó€Ôäóaccordo, quindi usciamo e seguendo tutta la provinciale facciamo il passo del Turchino, Genova, Ventimiglia. Risultato: un incubo ├ó€┬ª├ó€┬ª..siamo distrutti, dodici ore evitando pedoni, buchi, semafori ed il traffico della domenica sul lungo mare della Liguria. Ormai al buio troviamo ospitalit├â in una piazza nel centro storico, montiamo la tenda, mangiamo la Simmental e andiamo a dormire. Una piccola parentesi la devo aprire per quanto riguarda l├ó€Ôäóalimentazione, visto che le nostre mogli ci hanno acquistato numero due sacchetti di Simmental e tonno, ed avendo noi problemi di peso sui mezzi, abbiamo passato la prima settimana a mangiare per colazione, pranzo e cena sempre la stessa cosa.

10 GIUGNO Ventimiglia-Arles km 310

Superiamo Montecarlo e scopriamo con estremo piacere che in Francia anche le nostre mitiche 125 possono affrontare l├ó€Ôäóautostrada (cosi, anche in Spagna e in Marocco, alla faccia dell├ó€Ôäóunione Europea) e dopo aver forato la ruota posteriore, proseguiamo sino a sera senza altri problemi. Rimontiamo la tenda in un campo sportivo e ci addormentiamo.

11 GIUGNO Arles -├ó€┼ô2^ area di servizio dopo il confine Spagnolo ├ó€┼ô km 350

Tutto ok , a tratti troviamo del vento fastidioso per la guida, piazziamo la tenda tra i camion nella stazione di servizio.

12 GIUGNO -├ó€┼ô2^ area di servizio dopo il confine Spagnolo ├ó€┼ô ├ó€ÔÇ£ Peniscula km 301

Il vento ci perseguita, e nel tardo pomeriggio, mentre supero un bilico, vengo tradito dal motore che pensa bene di grippare. Raggiungiamo la prima uscita alla bene e meglio e quindi sostiamo in un campeggio dove montiamo cilindro, testa e pistone che avevamo portato di scorta. Finalmente ci laviamo e mangiamo una pizza, poi trovando un pronto soccorso aperto anche di notte, Angelo si fa visitare e prescrivere degli medicinali per la spalla destra, infiammata dalla guida.

13 GIUGNO Peniscula-Sax km 292

Ripartiamo abbassando ulteriormente la velocit├â ; prima viaggiavamo ad 80/90 km/h ora, per evitare altri problemi, a 60/70 km/h cercando di alleggerirci sempre pi├â┬╣. Il Mistral ci sta distruggendo, quindi deviamo verso l├ó€Ôäóentroterra, dove finalmente possiamo guidare pi├â┬╣ tranquilli. La sera ci accampiamo in un campeggio libero che viene usato per i concerti estivi (siamo solo noi due). Di notte, mentre dormiamo, siamo assaliti da un branco di cani che sembrano essere pi├â┬╣ randagi e affamati di noi e che seminano attrezzature e scatolette per tutto il campeggio. L├ó€Ôäóindomani raccogliamo il materiale e controlliamo il mio cambio che trasuda parecchio olio, quindi dopo un ulteriore serraggio, rabbocco con olio miscela, avendo come risultato il quasi immediato incollaggio della frizione. Fortunatamente, troviamo un Service Piaggio, nel quale tutto conoscevano, eccetto la famosa e mitica Vespa. Compriamo un kg di olio ed effettuiamo la sostituzione.

14 GIUGNO Sax-Granada km 392

Percorriamo l├ó€Ôäóautostrada e le provinciali in direzione Granada ed attraversiamo interminabili paesaggi, gli stessi luoghi dove si giravano i famosi spaghetti western all├ó€Ôäóitaliana. Su internet abbiamo letto un resoconto di viaggio, dove con un 200cc. in due percorrevano 800 km al giorno. Per questo abbiamo calcolato di percorrere almeno 500/600 km al giorno. Purtroppo non ci riusciamo in nessun modo, nonostante guidiamo tutto il giorno, poich├â┬® dobbiamo effettuare innumerevoli soste, smontare la tenda e caricare, vestirci per il freddo, svestirci per il caldo, fare rifornimento, aprire il tonno, guardare la cartina, fare la pipi, trovare un posto per la notte, scaricare, montare la tenda, aprire la Simmental ecc ecc. Risultato si oscilla sempre tra i 300 e i 400 km al giorno.

15 GIUGNO Granada-Stretto di Gibilterra km 250

Percorriamo gli ultimi e sudati km di Spagna, ritornando sulla costa, passando per Granata, Marbella e Gibilterra.

Acquistiamo anche il biglietto del traghetto in uno degli innumerevoli uffici di vendita che troviamo sulla nostra strada. Essendo pomeriggio, decidiamo di fermarci in un campeggio per riposare ed aspettare la mattina per lo sbarco in AFRICAAAAAAAAAAAAA.

Ed ├â┬¿ in questo momento di relax che Angelo decide di insegnarmi i segreti del biliardo, purtroppo l├ó€Ôäóallievo si dimostra pi├â┬╣ bravo del maestro.

16 GIUGNO Stretto di Gibilterra-Moulay Bousselman km 166

Ci svegliamo presto, carichiamo il tutto, diamo una controllata ai mezzi, che ricambiano le nostre attenzioni, partendo sempre al primo colpo e ci avviamo verso il porto. Il traghetto parte quasi subito ed a bordo si effettuano le veloci pratiche doganali di rito. Questa giornata la ricorderemo per sempre: primo perch├â┬® siamo in Africa e secondo perch├â┬® finalmente abbiamo finito le scatolette. Sbarchiamo ed al posto di controllo compiliamo i documenti doganali, esibiamo la carta verde ed i documenti dei mezzi. Lasciamo una piccola mancia alle due persone che ci hanno aiutato nel disbrigo delle pratiche e dopo aver cambiato gli euro con i diram (un euro pari a dieci diram circa) ripartiamo direzione sud, tagliando Tangeri dal centro, quindi costeggiamo l├ó€Ôäóoceano arrivando a Moulay, dove ci viene indicato uno stupendo campeggio. Siamo anche qui gli unici due ospiti e veniamo accolti con molto calore.

17 GIUGNO Moulay Bousselman- Settat Km 289

Decidiamo di depositare tutto il materiale che a questo punto riteniamo non ci debba pi├â┬╣ servire ed in questo modo riusciamo ad alleggerirci di circa 15 Kg. a testa che uniti a quelli gi├â persi tra alimentari e oli ci permettono di ripartire decisamente pi├â┬╣ agili. Superiamo Rabbat e Casablanca ed in tarda serata raggiungiamo Settat dove, dopo aver ├ó€┼ôparcheggiato├ó€? le moto nella reception di un albergo, usciamo a visitare la citt├â ed a gustare una discreta pizza.

18 GIUGNO Settat- Marrakech Km 180

Inizia a fare veramente caldo e dopo un centinaio di Km ci dobbiamo fermare sotto delle piante per cercare un minimo di refrigerio. Da questo momento e per molti giorni ancora il bere diventer├â sempre pi├â┬╣ un problema, aumenteremo sempre pi├â┬╣ le scorte d├ó€Ôäóacqua caricate e nelle ore pi├â┬╣ calde dovremo lasciarla raffreddare in bocca perch├â┬® troppo calda da ingerire. Verso le 16.00 entriamo nella famosa piazza di Marrakech dove troviamo un albergo per noi e un garage per le nostre fantastiche Vespa. Riposiamo un paio d├ó€Ôäóore e poi andiamo a visitare il mercato e le vie della zona vecchia. E├ó€Ôäó qui che tra mille colori e odori decidiamo di proseguire in direzione sud-est per raggiungere il Sahara.

19 GIUGNO Marrakech-Quarzazate Km 213

E├ó€Ôäó quasi mezzogiorno quando riprendiamo la strada diretti verso il passo di Tizi-n-tichka (m. 2260).

Dopo alcuni Km dalla partenza ci troviamo a risalire lentamente la catena dell├ó€Ôäóatlante. La strada ├â┬¿ fantastica, tutte curve veloci da 3^ e 4^ marcia chiuse in un interminabile valle dove sul fondo corre un fiume che irriga le coltivazioni e le numerosissime piante selvatiche con fiori di un rosa intenso che contrasta in modo evidente con l├ó€Ôäóaridit├â dell├ó€Ôäóambiente circostante.

Pi├â┬╣ avanti ci si inerpica verso il passo e fanno un po├ó€Ôäó ridere, in questo periodo, i pali di segnalazione per gli spazzaneve ed i cartelli che obbligano a montare le catene. Superato il passo ci facciamo prendere un po├ó€Ôäó la mano e tornanti e curvoni in discesa vengono superati in breve tempo anche grazie alla ritrovata ├ó€┼ômaneggevolezza├ó€? dei mezzi.

E├ó€Ôäó nuovamente sera quando arriviamo a Quarzazate; ma cosa ci fa qui un Audi Coup├â┬¿ targata BG?

Conosciamo così Said, un ragazzo Marocchino che vive e lavora a Bergamo che ci indica un posto sicuro dove passare la notte.

20 GIUGNO Oggi riposiamo

Un controllo alle nostre fedelissime cavalcature e poi Said ci fa visitare la citt├â e ci porta al vecchio Ham-Ham (bagno turco) dove ci voltano e rivoltano come mai prima d├ó€Ôäóora e pensiamo proprio di non esserci mai lavati così a fondo in tutta la nostra vita (fantastico, da non perdere)

21 GIUGNO Quarzazate-Mhamid Km 285

Non abbiamo una meta precisa quindi guardando nuovamente la cartina ci avviamo verso sud nella valle del Draa. Attraversiamo uno dopo l├ó€Ôäóaltro i paesi con case costruite di fango e paglia situati nelle innumerevoli oasi che si incontrano percorrendo questa lunghissima valle. Speriamo di non avere nessun inconveniente perch├â┬® al di fuori delle oasi non esiste nessun posto all├ó€Ôäóombra dove eventualmente ripararci. Verso mezzogiorno troviamo una ├ó€┼ôtrattoria├ó€? e ci fermiamo a mangiare due omelette galleggianti nell├ó€Ôäóolio; sono le 14.00 quando Angelo comincia a stare male perch├â┬¿ ha viaggiato senza casco e inizia a risentire degli effetti del sole sulla testa.Proseguendo lentamente vediamo a circa 1 Km dalla nostra pista una tenda tuareg e decidiamo di raggiungerla per trovarvi riparo, ma appena le ruote da 10├ó€? entrano nella sabbia non battuta Angelo ormai intontito dalla febbre si ritrova a terra, fortunatamente senza conseguenze. Non ├â┬¿ facile proseguire sulla sabbia ed in una quindicina di minuti arriviamo alla tenda dove entriamo e salutando ci stendiamo stremati.

L├ó€Ôäóospitalit├â marocchina ├â┬¿ incredibile, ci viene offerto l├ó€Ôäóimmancabile the alla menta e mentre io discuto su qualunque cosa in un misto di italiano-spagnolo-inglese-arabo-berbero, il mio amico riesce a dormire un paio di ore che gli permettono di riprendersi e cosi, dopo saluti e ringraziamenti ripartiamo verso il passo di Anagam (m. 1025). Sono ormai molte ore che non incontriamo pi├â┬╣ nessuno e non vediamo n├â┬® paesi n├â┬® oasi, finalmente verso sera raggiungiamo Mhamid, l├ó€Ôäóultimo paese segnato sulla cartina, l├ó€Ôäóultimo prima del confine algerino. Da qui in poi non esistono pi├â┬╣ piste e vige il divieto di proseguire anche per i mezzi 4x4.

22 GIUGNO

Sono le 5 ed è ancora buio quando ci alziamo. Abbiamo trovato un belga che con una 4x4 caricherà i nostri bagagli più pesanti e ci guiderà verso il deserto, seguendo la pista con il fondo più battuto per permettere il nostro passaggio con le Vespa. Vogliamo raggiungere una zona con le dune più alte possibili per poter fare foto e riprese prima che il sole si alzi per evitare il caldo.

Carichiamo pi├â┬╣ materiale possibile sulla jepp e ci accorgiamo che la vespa di Angelo ├â┬¿ bucata, sostituiamo la ruota e seguendo il Belga su una pista secondaria percorriamo circa 20 km nel deserto. Dopo un├ó€Ôäóoretta di acrobazie in 1^ e 2^ marcia raggiungiamo un accampamento situato ai margini delle dune, ci sistemiamo e facciamo le foto e le riprese cercando di stringere i tempi perch├â┬® il sole inizia ad alzarsi. Ritornando verso la pista principale inizia a manifestarsi un problema che ci assiller├â per diversi giorni, la mia moto non riesce a salire di giri e saranno inutili i continui smontaggi del carburatore ed i controlli all├ó€Ôäóimpianto elettrico; questa situazione ci condizioner├â per buona parte del percorso di rientro e si risolver├â da solo quando saremo pi├â┬╣ a nord dove le temperature sono pi├â┬╣ ragionevoli.

Nel rientro abbiamo, dove possibile, percorso strade diverse per poter visitare posti nuovi.

Il 5 luglio siamo arrivati, come da programma, a Sondalo in coincidenza con il Motoraduno Stelvio International.

In questo piccolo diario di bordo abbiamo cercato di riassumere brevemente quanto, secondo noi, pu├â┬▓ essere utile a coloro che decidessero di fare un├ó€Ôäóesperienza come la nostra. E├ó€Ôäó comunque impossibile trasmettervi le sensazioni di gioia, fatica, scoraggiamento, esultanza, la bellezza dei colori, gli odori, la disponibilit├â delle persone incontrate e tutto quello che abbiamo provato in questi meravigliosi 28 giorni.

In totale abbiamo percorso10660 Km, consumato 350 lt. benzina, 10 lt. olio per miscela, 1 kg. olio per il cambio, forato 2 pneumatici, grippato 1 motore, rotto 1 cavetto frizione e incollata la frizione.

Inviato
VALTELLINA Vespa CLUB

ITALIA ├ó€ÔÇ£ MAROCCO GIUGNO-LUGLIO 2002

Paolo Marcolli (PX 125 E) - Angelo Iapichino (PX 125)

Tutto inizia una sera di febbraio ....

Semplicemente GRA-NDIO-SO !!!!

lo dico che vale sempre la pena di farsi un giro in questa sezione del forum!

Inviato

se mi spiegate come cavolo si mandano le fotografie ci provooooooooooooooooooooooooooooo. Grazie per i comlimenti

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