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Diabo , mi sono preso le ferie da solo ... parto il martedi per farmela con calma ! la vespa e' gia pronta , mi manca ancora il portapacchi ant, le gomme termiche ma cìredo che le ordina baffo da tonazzo in settimana altrimenti a settembre subito.

Per il resto cosa dire mi sembra che ci sono persone interessate ma sai come dicevo all inizio ancora fa caldo ... bisogna vedere con il freddo cosa succede..speriamo ! io Parto anche da solo orami ho deciso e quando mi metto una cosa in mente non torno indietro ho gia addomesticato moglie e figlio figurati....... se non parto mi fanno verde o nero !

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Niente male, ragazzi! Lo spirito giusto c'è, l'importante ora è concretizzare... Lo scorso anno ero prontissimo a fare l'Elefanten, ma al momento giusto... Nada. Non sono riuscito a organizzarmi con dei compagni, non me la sono più sentita... Quest'anno non ci ricasco :)

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  • 2 settimane dopo...

Ferie finite!!!Da adesso si inizia aprlare in modo concreto del nostro viaggio !

diabo se puoi e hai il tempo per favore tira giu la lista dei vari attrezzi in modo che ognuno mette cio che ha per non avere doppioni inutili . oltre alla dotazione personale come camera d'aria ,bobina , vari cavi ,lampadine,ecc ecc

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Ma porca pupazza, siete proprio .........stardi dentro......uno apre il forum, gira legge e subito gli infilate un tarlo tra le meningi........

Mizzica mi fate proprio venire la voglia di unirmi a voi, l'unico freno potrebbe essere una eventuale guida sulla neve per lunghi tragitti, il freddo non mi spaventa...........

Mi date il tempo ci pensarci ancora un pò su?

Eventualmente PX 200 Arc. con poco più di 56000 Km., a Giugno ho fatto Rimini- Fiume (HR) - Lubjiana (SLO) e ritorno e, per fortuna, non ho dovuto neanche cambiare la candela che oramai monto da oltre 1 anno..........fortunello oppure, secondo voi, farà un botto unico?????_imprendits

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Tanuz,inutile parlare del passato ... altrimenti potrei dirti di quando scopavo mattina e sera ...hahaha pensiamo al futuro parti cone noi e poi se troviamo il ghiaccio si porta la saliera e si butta ... su non fare storie e unisciti!

scrivi cosa hai a disposizione, tenda ? arnesi? fornellino? ,bambola gonfiabile ?serve tutto non essere timido

ciao

P.S sel eggi i vari post vedrai una lista ,alcune cose non sono segante da asterisco e sono mancanti al momento ,se le hai dillo cosi poi correggiamo e riusciamo a portare tutto e non il doppio che non servirebbe .

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martedì 26 gennaio 2010

2. ELEFANTENTREFFEN

Immaginate lÔÇÖavanzata della Wermacht nella campagna di Russia, durante lÔÇÖinverno del 1942, o lÔÇÖoffensiva delle Ardenne nellÔÇÖinverno 1944.

Immaginate di avvertire dolore al contatto del freddo con la pelle del viso o di sentire trafiggervi i polmoni dallÔÇÖaria gelida ad ogni respiro.. Immaginate strade ghiacciate, rumori attutiti, lame di gelo che trapassano ogni indumento e difficoltà nellÔÇÖintuire anche solo i contorni della curva successiva. La strada diventa parte dellÔÇÖimmensa distesa di neve nella quale sembra essere, con difficoltà, ritagliata.

Immaginate, poi, di essere a cavallo di una moto a pieno carico di bagagli e di dover riuscire a raggiungere un punto preciso in mezzo a questo mare bianco pieno di insidie prima che il ghiaccio la faccia da padrone, prima che il freddo vi sopraffagga...

EÔÇÖ in questo contesto inimmaginabile che si svolgerà, in questi giorni (dal 29 al 31 gennaio), la 54sima edizione del raduno più difficile dÔÇÖEuropa e, probabilmente, del mondo, il mitico Elefantentreffen.

Il raduno nasce nel 1956, come ritrovo annuale per i proprietari delle motociclette e sidecar Zundapp, quelle che parteciparono effettivamente a quelle tragiche campagne militari. Non è difficile credere che tra gli ideatori dellÔÇÖevento, nel 1956, cÔÇÖerano molti partecipanti a quelle vicende belliche.. Il nome del raduno deriva appunto dal soprannome che era stato dato durante la guerra a queste motociclette (elefanten, elefantentreffen: raduno degli elefanti).

LÔÇÖevento si svolge in una località della Germania ad una sessantina di chilometri da Passau, nelle vicinanze dei confini con la Repubblica Ceca e lÔÇÖAustria. Il luogo del raduno, nella foresta di Loh Thurmansbang-Solla, è stato scelto solo nel 1988, perchè le precedenti edizioni si erano tenute nel circuito del N├╝rburgring (Germania) e, successivamente, nelle vicinanze di Salzburg (Austria), ma la troppa affluenza e i problemi di ordine pubblico avevano poi consigliato di ripiegare in zone più selvagge, nella ÔÇ£bucaÔÇØ da lupi di Loh.

Non è un raduno normale, non ci sono gruppi che suonino motivi rock, chioschi delle birre o ristoranti.. scordatevi ÔÇ£show bikeÔÇØ o stand che vendono merchandise.. qua il sabato mattina i megafoni ricordano i fratelli che non ce lÔÇÖhanno fatta.

EÔÇÖ un raduno estremo, per equipaggio e mezzo meccanico.. tutti sanno quanto difficile sia guidare un autoveicolo sulla neve e sulle strade ghiacciate, ma pochi riescono ad immaginare (per averlo magari, occasionalmente, sperimentato) quanto possa essere arduo e pericoloso guidare una ÔÇ£due ruoteÔÇØ su un terreno in queste condizioni, per ore ed ore, almeno una moto che non sia adeguatamente predisposta! EÔÇÖ una cosa da duri, per motociclisti incalliti..

CÔÇÖè chi lo affronta con le classiche BMW, con le moto Guzzi o con ogni sorta di enduro e moto da cross. Ci sono quelli che, in perfetto connubio con le origini del raduno, intraprendono lÔÇÖimpresa a bordo di sidecar o moto old style.. CÔÇÖè chi, irrisoriamente, accetta la sfida a bordo di scooters o di vespe..

Pochi lo fanno in Harley, perchè non è un raduno da Harley-Davidson, bisogna dirlo a chiare lettere.. Le nostre moto infatti, forse più di altre, sono le meno adatte per unÔÇÖavventura di questa portata: la scarsa maneggevolezza e soprattutto il peso, sono due fardelli con i quali ognuno di noi dovrebbe fare i conti.

Ciò non toglie che ogni anno, in un crescendo di successo dal 1956 ad oggi, migliaia di motociclisti da tuttÔÇÖEuropa raccolgono la sfida con la neve, il ghiaccio e il freddo.

Eppure ci sono due del nostro Chapter che hanno partecipato a più di una edizione (nel 2005, 2007 e 2008, sempre con Harley e le ultime due volte con passeggero appresso), riuscendo a portare a casa la pellaccia ed anche la moto! Karl Reihnardt aka ÔÇ£GnomoÔÇØ e Massimiliano Orsucci, i loro nomi.

Ringrazio proprio lo Gnomo per il prezioso contributo datomi per la stesura di questo articolo, doviziandomi di particolari che altrimenti non avrei potuto conoscere e facendomi comprendere che questÔÇÖavventura non è assolutamente una cosa per tutti, non è una passeggiata, nè unÔÇÖesperienza da prendere superficialmente. Chi si avventura impreparato può pagare a carissimo prezzo lÔÇÖinesperienza o la sfrontatezza di essersi misurato con qualcosa più grande di lui. Karl racconta di aver visto uomini adulti piangere dallo sconforto per colpa del freddo, della paura e dellÔÇÖincapacità di riuscire a sopportare quanto avrebbe dovuto affrontare col passare del tempo.

La location del raduno è ricavata fra tre spianate in pendenza fra i boschi. Esse convergono in una vera e propria buca (la ÔÇ£BUCAÔÇØ), allÔÇÖinterno della quale cÔÇÖè un ovale ghiacciato: lÔÇÖovale è, in pratica, il ÔÇ£palco dellÔÇÖElefanteÔÇØ, lÔÇÖarea in cui i più temerari (o i più ubriachi?) corrono con ogni genere di veicolo, quando il livello etilico è ben alto. I tre declivi, dove vengono montate le tende, non sono altro che la platea del ÔÇ£palco dellÔÇÖElefanteÔÇØ. Verso la ÔÇ£bucaÔÇØ si spara con mortai caricati con quel che capita, in mezzo alla gente, alla cieca. Lo Gnomo mi diceva di essere stato colpito, nel 2008, da una palla di carta ghiacciata in pieno petto! Non ci sono leggi allÔÇÖElefantentreffen!

Nei giorni del raduno, durante le ore diurne, si svolge la corsa di abilità nel scalare le salite infangate ricavate tra le tende.. Con ogni mezzo disponibile, i più scatenati si cimentano in questa prova di abilità, il più delle volte senza successo e con qualche doloroso ricordo..

Su You Tube ho pescato filmati di gente che provava la salita in moto vestiti ÔÇ£soloÔÇØ con un paio di mutande, a -20┬░!! Il divertimento è quello di lordare di fango gli spettatori, che non potranno lavarsi, perchè non esistono nemmeno i bagni.. tra le foto pescate da internet, ho visto una specie di latrina ricavata tra la neve..

Nei vari links sullÔÇÖevento che sono stati consultati, si possono leggere racconti dettagliati sul viaggio, interminabile e pieno di imprevisti, sulla condizione delle strade e sui sistemi, professionali o artigianali, per combattere il freddo.. In ciascuno dei racconti si percepisce che la partecipazione al raduno è vista come una sfida, una vera e propria impresa che richiede settimane di preparativi per testare lÔÇÖabbigliamento e preparare la moto. Non sto parlando, ovviamente, di coloro che raggiungono la località di Loh a bordo di furgoni dai quali scaricano le loro moto o di quanti, pur raggiungendola sulle due ruote, vanno poi comodamente a dormire in albergo al calduccio dei termosifoni, dopo aver ritirato la spilla di partecipante! A che serve questo? A che pro? Per farsi belli nei racconti con gli amici? EÔÇÖ una sfida con se stessi, non una cosa di cui vantarsi col prossimo (senza averla fatta.. soprattutto!).

I cacciatori di spilla o patch a noi non interessano!

A noi interessa chi raggiunge la località con lo spirito giusto, quello della sfida totale. Quelli che vanno alla baracca di accettazione al raduno (costo di iscrizione € 20,00), che acquistano la paglia da stendere sul ghiaccio o in una buca scavata nella neve e sulla quale montare poi la tenda. Quelli che passano almeno una notte accampati nella ÔÇ£bucaÔÇØ insieme agli altri, con temperature che scendono facilmente a -20┬░C, quelli che per bere devono arrivare fra la neve allÔÇÖunica fontanella di ghiaccioli per riempire la tanica portata da casa. Quelli che vincono il freddo seduti sulla paglia, attorno ad un falò acceso con legna fradicia e gelata, che fanno baldoria insieme a gente mai vista e conosciuta, proveniente da chissà dove e che gesticolano parlando lingue inesistenti, fra un abbraccio ed una risata sincera, bevendo alcool per riscaldarsi, mangiando maiale e cioccolata per incamerare calorie, prima di coricarsi allÔÇÖinterno di un sacco a pelo, sotto la propria tenda, lottando tutta la notte con lÔÇÖaria che ti gela i polmoni e col pendio ghiacciato che ti spinge fuori ad ogni tuo movimento.

In questo raduno nessuno ti chiederà mai il nome, che mestiere fai o che tipo di moto hai.. Tu sei un ÔÇ£elefanteÔÇØ, uno uguale agli altri, sei uno della famiglia!

Tutto il resto, ogni altro segno di distinzione, è inutile allÔÇÖElefantentreffen.

Questo, dunque, è lo spirito giusto. E chi questo ha fatto, dice che le immagini viste in quelle notti, lÔÇÖodore acre di migliaia di fuochi, i cori degli Elefanti intorno ai falò, i volti di quelle persone, la ÔÇ£BUCAÔÇØ di Loh rimangono impressi nella memoria per una vita.

Loh / Thurmansbang-Solla si trova a circa 60 km a NO di Passau.

Per arrivarci si deve prendere l'autostrada A3 (Regensburg, Passau) ed uscire a Hengerberg o a Garham.

Da questo momento si è soli.. Nonostante si dica che ci siano indicazioni che ti guidano alla location del raduno, Karl sostiene di non aver mai visto un cartello nelle tre edizioni a cui ha partecipato. Ha visto solo gente che vagava sperduta nelle nebbie, alla ricerca di unÔÇÖindicazione o di una strada che conducesse al raduno degli Elefanti. Alcuni di costoro non hanno nemmeno mai trovato il luogo e sono tornati indietro infreddoliti (questa è una delle ragioni per cui molti desistono ancora prima di partire). I più fortunati riescono ad aggregarsi a qualche vecchio elefante e, seguendolo, trovano la meta..

Gli ultimi chilometri sono ancora più impegnativi dal punto di vista della guida, perchè sono strade interne immerse in boschi gelidi ed umidi.. LÔÇÖultimissimo tratto, le poche centinaia di metri in discesa (!) per lÔÇÖingresso nella ÔÇ£BUCAÔÇØ (dopo la località di Solla), è appositamente non ÔÇ£trattatoÔÇØ con mezzi tipo spazzaneve o spargitori di sale, per rendere più difficoltoso lÔÇÖaccesso.

La distanza di percorrenza dalla Concessionaria Speedshop di Firenze è di 790km, di cui 630 circa di autostrada. Si dice che, oramai prossimi alla meta (durante il viaggio di andata), ci si debba assolutamente fermare allo scoccare delle 16.30, perchè dopo questÔÇÖorario, la temperatura scende talmente repentinamente da rendere impossibile e pericoloso qualsiasi tentativo di spostamento in moto. Anche la semplice regolazione dello specchietto, può deviare lÔÇÖaria verso i guanti e si avverte un dolore lancinante alle mani, che sembrano colpite da lame di ghiaccio..

Tutto questo è da pazzi ed ha contribuito nel tempo a far crescere il mito di questo raduno. Chi lo ha fatto, come per ogni cosa estrema, si divide in due categorie: chi lo definisce come la cosa più orribile, sporca, pericolosa e stupida che avesse mai potuto immaginare di fare, e chi invece come un raduno perfetto ed assolutamente imperdibile. A tal punto che ogni anno in questo periodo, prepara scrupolosamente la moto per trasformarsi in un mitico elefante che sfida se stesso e lÔÇÖinclemenza della natura. Il raduno finirà solo quando si è nuovamente a casa, sani, salvi ed essere stati redenti da tutti i propri peccati davanti al FREDDO , Signore giustiziere.

Avanti, quindi, ragazzi, cÔÇÖè qualcuno di voi che si sente un Elefante in erba e pensa di poter accettare la sfida?

Dario Cogo ÔÇô Historian

Karl Reinhardt aka ÔÇ£GnomoÔÇØÔÇô uno degli elefanti!

Pubblicato da Dario Cogo - Historian a 16:38 Etichette: Raduni e co.

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martedì 26 gennaio 2010

2. ELEFANTENTREFFEN

Immaginate lÔÇÖavanzata della Wermacht nella campagna di Russia, durante lÔÇÖinverno del 1942, o lÔÇÖoffensiva delle Ardenne nellÔÇÖinverno 1944.

Immaginate di avvertire dolore al contatto del freddo con la pelle del viso o di sentire trafiggervi i polmoni dallÔÇÖaria gelida ad ogni respiro.. Immaginate strade ghiacciate, rumori attutiti, lame di gelo che trapassano ogni indumento e difficoltà nellÔÇÖintuire anche solo i contorni della curva successiva. La strada diventa parte dellÔÇÖimmensa distesa di neve nella quale sembra essere, con difficoltà, ritagliata.

Se diamo retta a questo tipo di scenario, rischi di essere dissuasivo e la realtà puo spesso rivelarsi diversa dall'atteso. Spesso puo' accadere di trovare scenari impegnativi per freddo e neve, ma anche insolate di tipo pasquale insopportabili con il vestiario indossato. O ancora più facilmente repentine situazioni di cambiamento dall'una all'altra condizione.

Per quel poco di esperienza che ho condotto, non c'e' verso di fare previsioni e, secondo me conviene partire senza pregiudiziali o miti. Tanto per godersi appieno la sorpresa che si incontra kilometro per kilometro. Questo non è un invito alla approsimatezza, beninteso. Per il periodo e per i luoghi la previdenza è sempre necessaria... ci sono stati anni che l'attrezzatura si è rivelata inutile (Un anno l'ho fatto addirittura in jeans ed S83 trasportando inutilmente kili di attrezzatura) e in altri anni sopravanzavo schiere di motociclisti piangenti in cima a Tarvisio, (grazie sempre ai kili di attrezzatura sopraccitati)

Una cosa è certa.

E' comunque una esperienza piacevole, alla portata (molto più di quanto si creda comunemente), che a molti piace ripetere (a taluni la scorrazzata invernale, più che l'evento in se. Ti prende come una droga). Sono anche bei posti. (per questo a me piace passare da Tarvisio e non dal brennero, facendo autostrada solo sugli alti tauri, mentre tutto il resto lo faccio per campagne perloppiù innevate, graaaaande suggestione che l'autostrada invece ti nega), e le occasioni da bisboccia si sprecano sia in viaggio che in loco.

Non so quante persone aggregherete alla vostra cordata, ma di certo godrete di ottima compagnia in loco, che da alcuni anni la presenza vespistica all'elefante è divenuta piuttosto rilevante... e capita di contare anche una cinquantina di vespa presenti, perloppiù italiane, si, ,ma non solo.

Come accade da qualche anno da questa parte, salvo imprevisti e con l'aiuto di dio, vi parteciperò anche io, non so ancora se solo o se in team.

Se vi va di aggregarvi, disponibilissimo... (oltretutto col baffo si è già viaggiato.... e gli voglio molto bene)

Sennò....

Buon Viaggio e arrivederci a thurmansbang,

Modificato da testacalda
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Certo che ci fa piacere avere un compagno di viaggio con esperienza , io sto parlando con Baffo e come avrai letto se trova le scarpe viene.....per il resto ne stiamo parlando ,tenda viaggio partenza ecc ecc.siamo in Agosto fa caldo e la mia pura e' che con il primo freddo tanti bollenti spiriti si plachino e quindi mi ritrovo a partire dasolo , non che mi fa paura figurati ma e' per saperlo prima e non contare su altri per le varie attrezzature.La mia idea e di partire il martedi e salire con calma ... un viaggio invernale ma sempre un viaggio !

se parli con Baffo fissiamo .

ciao

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e la mia pura e' che con il primo freddo tanti bollenti spiriti si plachino e quindi mi ritrovo a partire dasolo , non che mi fa paura figurati ma e' per saperlo prima e non contare su altri per le varie attrezzature
.

Alla peggio sali con me. Come ti ripeto io ci vado. E tendo a essere saldo sui miei propositi. Due anni fa ad esempio, con 40 di febbre ho caricato la vespa sul pulmino e son partito in anticipo, con un carico di antibiotici intramuscolo, per sbattermi l'influenza là, pur di non saltare l'anno....

La mia idea e di partire il martedi e salire con calma ... un viaggio invernale ma sempre un viaggio !

Ottimo. Arriviamo il mercoledì sera... e so come passare il tempo.

se parli con Baffo fissiamo .

ciao

Bene, Ora cercate di sopravvivere al caldo. Poi parleremo di freddo.

Appena termino la malattia per il menisco e posso muovrmi da casa, magari faccio un giro a firenze e ne parliamo a vista, a finemese o primi di settembre, che ci sono alcuni dettagli che presuppongono una iniziativa già da ora.

Io con luigi ci parlo, ma magari anticipagli qualcosa anche tu.

Modificato da testacalda
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