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Vespa 125 px arcobaleno 1986


extreme94

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Buonasera a tutti , sono in procinto di acquistare una vespa e stavo valutando il modello px 125 "storico" (per un discorso di risparmio su assicurazione e bollo oltretutto). Sui vari siti di annunci ho trovato questa vespa,che ha detta del proprietario è una px 125 e arcobaleno del 1986 con accensione elettronica e miscelatore. La vespa dovrebbe essere un conservato. Chiede 3500 trattabili (sinceramente mi sembrano tantini). Dice che è completamente originale e funzionante,sempre tenuta in garage. Non è iscritta a registro storico. Pareri/ consigli? Quanto dovrei pagarla eventualmente?

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Ciao!

Date le condizioni da valutare ancora bene nei minimi dettagli, dato il chilometraggio non tantissimo ma nemmeno indifferente, dato che non è iscritta ad alcun registro storico, direi di non andare assolutamente oltre 3000, che comunque sono già tanti!!

Inoltre, si sa un minimo di storia e cronistoria di questo mezzo? Precedenti proprietari, eventuali interventi effettuati, ecc..

Ogni dettaglio aggiuntivo sarebbe utile per una completa e corretta valutazione: fatti dire il più possibile e fatti mandare delle fotografie in più!

Chiedere non costa nulla, no? Domandare è lecito, rispondere è cortesia 😉

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Ho trovato un'altra px 125 del 79, è stata riverniciata con colore simile all'originale ma non uguale identico. La vespa viene fornita con pezzi originali,ma monta un 180 Polini , albero anticipato,marmitta sito e accensione elettronica del px e. Sono riuscito ad arrivare a 2500 euro. Vi metto un po' di foto. Il proprietario è unico , era di suo padre dice. Motore e marmitta montati due anni fa.

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ciao , ho letto entrambi  le proposte , la prima neanche a discutere con euro  3500 ti vendo il mio   px 200 con garanzia  e accessori,  giusto per dire ma io non vendo le mie vespe , al momento , la seconda quella grigia , potrei  pensarci ,  ma considera sempre che e' un 125 poi  anche  elaborato ,  non andrei oltre  euro 2300  pur considerando l'anno ed il modello, 

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  • 2 anni dopo...
Il 23/2/2021 at 22:26, extreme94 ha scritto:

Buonasera a tutti , sono in procinto di acquistare una vespa e stavo valutando il modello px 125 "storico" (per un discorso di risparmio su assicurazione e bollo oltretutto). Sui vari siti di annunci ho trovato questa vespa,che ha detta del proprietario è una px 125 e arcobaleno del 1986 con accensione elettronica e miscelatore. La vespa dovrebbe essere un conservato. Chiede 3500 trattabili (sinceramente mi sembrano tantini). Dice che è completamente originale e funzionante,sempre tenuta in garage. Non è iscritta a registro storico. Pareri/ consigli? Quanto dovrei pagarla eventualmente?

Screenshot_2021-02-23-22-18-14-428_com.facebook.katana.jpg

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Ciao! Spero alla fine che tu abbia trovato il tuo px 125, i prezzi continuano a salire e come ho scritto in specifica discussione, sono il primo a dire che non me lo aspettavo.

Consiglio mio: da preferire sempre la versione arcobaleno, probabilmente meno affascinante della sorellona prima serie ed un po' più "quadrata, ma più comoda, frena meglio, la forcella "affonda" meno, il bauletto anteriore portaoggetti è più ampio, il quadro strumenti è più completo con indicatore del livello di benzina in serbatoio e spia della riserva.

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1 ora fa, macchianera83 ha scritto:

Consiglio mio: da preferire sempre la versione arcobaleno, probabilmente meno affascinante della sorellona prima serie ed un po' più "quadrata, ma più comoda, frena meglio, la forcella "affonda" meno, il bauletto anteriore portaoggetti è più ampio, il quadro strumenti è più completo con indicatore del livello di benzina in serbatoio e spia della riserva.

Il problema è che in alcune Regioni, e in molte città, le Arcobaleno, per ora sono solo dei bei soprammobili, essendo successive al 1983 e, solo dal prossimo anno, i primi esemplari della serie Arcobaleno potranno incominciare a circolare, se iscritti al registro storico e con iscrizione riportata a libretto. 

 

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15 minuti fa, Dart ha scritto:

Il problema è che in alcune Regioni, e in molte città, le Arcobaleno, per ora sono solo dei bei soprammobili, essendo successive al 1983 e, solo dal prossimo anno, i primi esemplari della serie Arcobaleno potranno incominciare a circolare, se iscritti al registro storico e con iscrizione riportata a libretto. 

 

Non vorrei sbagliarmi: la storicità è dopo i 25 anni, l'epoca dai 30. Io in Lombardia non ho mai avuto nessun tipo di problema, un paio di volte mi ha fermato la Polizia Locale per controlli di rito (patente e libretto) ma non mi hanno nemmeno chiesto l'iscrizione ASI o FMI (che ovviamente possiedo per ciascuno dei miei mezzi).

Credo che grazie ad ASI, FMI e a tutti i club presenti, potremo continuare a circolare con le nostre adorate vespa, senza correre il rischio che l'imbecille di turno si alzi la mattina con la mania di salvare il mondo obbligando la gente ad acquistare cag**e elettriche alla modica cifra di 40 mila euro per mezzo!

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4 minuti fa, Dart ha scritto:

Regione Piemonte e Milano, (anche aree B e C) ma anche altre città e regioni serve quanto ho riportato sopra, altrimenti la tieni ferma, tranne Sabato e Domenica.

Grazie! Sono indicazioni molto utili per tutti i vespisti che bazzicano da quelle parti.

P.s.: fortunatamente posso tenermi alla larga da Milano!

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In ogni caso i mezzi sono considerati di interesse storico se tra i 20 e i 39 anni e d'epoca se hanno più di 40 anni.

In molti posti alle Storiche è concessa la circolazione, se iscritte con iscrizione a libretto, solo il Sabato e la Domenica, e tutti i giorni se hanno più di 40 anni e iscrizione riportata a libretto.

 

Non credo che la Lombardia faccia eccezione, ma, non ho mai sviscerato la questione, non abitando in Lombardia, so, però, che a Milano è così.

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4 minuti fa, Dart ha scritto:

In ogni caso i mezzi sono considerati di interesse storico se tra i 20 e i 39 anni e d'epoca se hanno più di 40 anni.

In molti posti alle Storiche è concessa la circolazione, se iscritte con iscrizione a libretto, solo il Sabato e la Domenica, e tutti i giorni se hanno più di 40 anni e iscrizione riportata a libretto.

 

Non credo che la Lombardia faccia eccezione, ma, non ho mai sviscerato la questione, non abitando in Lombardia, so, però, che a Milano è così.

Credo che a livello locale, il discorso vari da posto a posto. Ricordo che un paio d'anni fa avevo parlato con un agente di Polizia Locale, chiedendo se fosse sufficiente alla circolazione il certificato di rilevanza storica e collezionistica, e mi aveva risposto di sì. Sicuramente la procedura che indichi tu è quella più corretta a livello codicistico in senso stretto, e cioè che l'attestazione deve essere riportata a libretto. Anche perché, a rigor di logica, come potrebbe un agente di polizia locale, in caso di controllo di routine, verificare l'autenticità dell'iscrizione al registro, fmi o asi che sia?

Una cosa è certa: nelle città come Milano, i controlli sono molto più rigorosi rispetto alla provincia mantovana dove attualmente vivo, ed in cui posso dirti che circolano tantissimi mezzi storici, senza nessuna iscrizione ai registri storici. E senza nessuna sanzione amministrativa.

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54 minuti fa, Dart ha scritto:

Bè, è lapalissiano che in Italia, da Nord a Sud e da Est a Ovest, ci sia lo sfigato che paga per tutti, una tantum, basta non essere lo sfigato di turno.

Quanto ti do ragione! In Italia si ha sempre la sensazione, per non dire certezza, che le regole NON sono uguali per tutti. Il diritto amministrativo e degli Enti Locali, comunque, rimane un campo minato, da sempre. Migliaia e migliaia di ordinanze, regolamenti, spesso e volentieri contraddittorie e non facilmente applicabili, che mandano in confusione gli stessi agenti di Polizia Locale. E se vanno in confusione loro, figurati gli inermi cittadini!

Alla luce dei costi esosi per questi fantomatici mezzi elettrici, mi auguro ci possa essere una presa di coscienza da parte di chi ci governa che la mobilità del ceto medio e del ceto basso vada favorita mantenendo in vita i veicoli già esistenti, piuttosto che produrre una enorme quantità di rifiuti (che poi rifiuti non sono, ma mezzi funzionanti), oltre all'odiato esborso economico che la gente non può e non vuole sostenere (incentivi statali inclusi, che sono uno spreco per le casse pubbliche).

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